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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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Dopo Weinstein si apre un mondo nuovo..ma speriamo di non perdere quel po' che resta del corteggiamento.

Post n°3786 pubblicato il 11 Gennaio 2018 da g1b9
 

Che il potere parecchi uomini l’abbiano tradizionalmente usato per accedere alla merce-donna è risaputo. Che le donne si siano ritrovate, inconsapevoli, a giocare il ruolo della merce, talvolta di lusso, talvolta modesta, quotidiana, di ripiego o di sicurezza(del corpo), è altrettanto noto.
Che le donne, sull’onda delle denunce di alcune ( per lo più merce di lusso), poi di altre, adesso di molte, abbiano deciso di non dare più per scontato il balzello da pagare ai potenti, quasi una tassa sull’avvenenza, è un dato positivo sul quale sono stati versati fiumi di parole.
Non vorrei tornarci sopra.

Se salta il patto segreto fra le deboli e i forti ( ti amerò se mi dai , amami se vuoi che ti dia) si apre, forse, una nuova epoca. Mi auguro che si tratti del tempo della parità. Un tempo in cui le donne sono persone e non sono in vendita, nè in affitto, né in leasing. Un tempo in cui gli uomini le rispettano, le donne, entrano, cioè, in relazione con loro, senza offenderne la dignità, riconoscendo il loro diritto a desiderare in proprio, ad essere soggetti desideranti e non esclusivamente oggetto del desiderio altrui.
Questo mi auguro. Me lo auguro come tutte le donne, come gli uomini migliori.
Tuttavia ho paura e non mi sento di consegnarmi all’entusiasmo per questa ribellione collettiva.

Ho paura che vadano perse le carezze, certe frasi ben tornite e gentili, ho paura che si estingua la sana pratica del corteggiamento.
( Un tempo si diceva: non bisogna buttare via il bambino con l’acqua sporca)
Ho paura di relazioni irrigidite, di sospetti e censure, di fraintesi, di maniere buoniste, di birignao.
Lo so, è una paura che non mi fa onore, e che , oltretutto, non riguarda la mia fascia d’età ( il corteggiamento d’una non-più-giovane è affare di pochissimi raffinati conoscitori da bottega antiquaria), eppure vorrei provare a spiegarla, questa paura. Ecco, io credo che il gioco della seduzione sia il contrario esatto dell’esercizio della violenza, il contrario della maialata da scrivania, del ricatto sessuale. La seduzione è uno dei grandi motori dell’agire umano (l’altro è l’ambizione), e certamente è il motore principale della relazione fra i generi. Noi siamo a questo mondo per sedurre, per condurre a noi stessi l’altro o l’altra. Per avvicinarlo/a, arricchirci del suo patrimonio di idee, parole, esperienze, sentimenti. La seduzione è lenta e rischiosa. Prevede il no del corteggiato/a, mira a conquistare e non a cooptare, insegue la fusionalità e non la potenza, si esercita esclusivamente fra pari. Anzi: parte proprio, la seduzione, dal riconoscimento della parità o forse addirittura della superiorità della persona da conquistare. E’ una immaginazione distopica, quella che mi fa temere la fine del corteggiamento. Immagino un mondo in cui non ci siano più relazioni fra gli uomini e le donne, se non quella, ormai alquanto meccanica, di fare sesso, magari in apposite palestre, o nei tinder-space che, per la strada, si alzeranno al posto delle dismesse cabine telefoniche. 

Esagero, scusate, mi parte l’immaginazione distopica quando penso agli effetti collaterali degli scandali, tutte le piccole grandi disonestà che occupano da trent’anni e sempre più spesso, le pagine dei giornali.

 Un tizio viene accusato di turbativa d’asta e io penso al debito pubblico...a Ostia va a votare il 30% degli aventi diritto e io ho paura per la democrazia...le denunce di molestie travolgono un certo tipo di uomini e io penso....
Ad una società fredda, dove circola più l’odio che l’amore.
In fondo già oggi, in rete, gli “haters” sono in crescita. E i “Lovers”?

 dal blog di Lidia Ravera


 
 
 
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