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Pizzomunno con gerani rossi.

 

 
Pizzomunno

Lungo il tratto meridionale della costa viestana, ritroviamo una piccola spiaggia che deve il suo nome all’ imponente faraglione che dalle acque cristalline si erge sovrano a sorvegliare la città ed i suoi abitanti: la Spiaggia del Pizzomunno.

Qui sembra aver avuto luogo un’ interessante e fantastica vicenda che ha come protagonisti due giovani innamorati , entrambi originari di Vieste .

Pizzomunno , giovane ed attraente pescatore, e Cristalda , ragazza bellissima dai lunghissimi capelli color dell’ oro, si amavano teneramente e vivevano nella convinzione che nulla al mondo potesse intaccare un sentimento tanto forte e sincero.

Ogni sera, Cristalda scendeva in spiaggia per salutare il suo bel Pizzomunno prima che con la sua barca andasse incontro al mare aperto.

Ogni notte, in mare, Pizzomunno riceveva la visita delle sirene che cercavano di ammaliarlo con i loro canti soavi. Le regine del mare desideravano ardentemente che Pizzomunno diventasse il loro re ed amante.

Il giovane, però, non cedette mai alle avance delle sirene tentatrici , avendo già donato il suo cuore alla candida Cristalda.

I reiterati rifiuti del giovane, scatenarono la furia delle sirene .

Una sera, le sirene raggiunsero i due amanti sulla spiaggia ed aggredirono Cristalda con grande ferocia, inghiottendola nelle profondità del mare.

Pizzomunno
fu colto da un dolore devastante, talmente grande da pietrificarlo per sempre.

Il giorno seguente, i pescatori di Vieste trovarono Pizzomunno pietrificato sulla roccia che oggi porta il suo nome.

La leggenda vuole che, ogni cento anni, Cristalda riemerga dalle profondità del mare per incontrare Pizzomunno e rivivere con lui l’ emozione di una notte d’amore sulla spiaggia che li fece incontrare.

 

 

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Promontorio del Gargano

Il più delle volte si pensa che la storia antropologica ebbe inizio sul promontorio del Gargano con l'apparizione dell'Arcangelo Michele più di sedici secoli or sono quando ancora il Cristianesimo conviveva con le allora attuali religioni pagane. Ma se analizziamo le carte romane si nota che gli insediamenti sedentari sono precedenti all'apparizione dell'Arcangelo e si trovavano sulla costa e ai piedi del sontuoso monte (Ergitium ,Sipontum ,Merinum ,Teanum , ,Apulum ,Urium).
Si trovano degli insediamenti umani persino precedenti a questi ultimi, ma bisogna risalire addiritturà all'età del bronzo, tanto è vero che lungo la provinciale che collega Foggia con San Marco in Lamis, a qualche chilometro da Borgo Celano, in zona"Chiancata La Civita-Valle di Vitturo"  è stato ritrovato la necropoli più antica della intera Europa. Altre testimonianze sono date dagli insediamenti rupestri e dalla innumerevole presenza di oggetti litici e di mura megalitiche che si sono scoperti nel corso degli anni sul Gargano.
 

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San Giorgio protettore di Vieste.

 

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Toro seduto

 

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi è chi sacrifica sé stesso per il bene degli altri. È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a sé stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.

Toro seduto

 

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Hotel Gabbiano Vieste

 

Tutto ciò che l'uomo ha imparato

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Servo di Dio Don Antonio Spalatro .

 

Messaggi del 21/04/2024

Pirotecnico 5 – 3: l’Atletico Vieste espugna il “Palmiotta” e supera l’Ideale Bari Ultimo aggiornamento Apr 21, 2024

Post n°32174 pubblicato il 21 Aprile 2024 da forddisseche

Pirotecnico 5 – 3: l’Atletico Vieste espugna il “Palmiotta” e supera l’Ideale Bari

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Al vantaggio iniziale degli ospiti all’11’ con un eurogol di Sicignano, rispondono al 18esimo minuto i padroni di casa su calcio di rigore. Al 25’ nuovo vantaggio dei viestani con Bomber De Vita, leader sempre più incontrastato della classifica marcatori con ben 20 centri. Dieci minuti più tardi e l’Ideale Bari riacciuffa i garganici ancora su rigore. L’estremo calcio di punizione viene inspiegabilmente concesso ai biancorossi dal direttore di gara, a seguito di un contatto avvenuto fuori dall’area di rigore.
Padroni di casa che al 75’ ribaltavano il risultato per portarsi sul 3-2. Quando la vittoria dei padroni di casa sembrava ormai archiviata, all’85’ ancora De Vita, dei cannonieri, riportava l’Atletico in parità firmando il suo 21esimo sigillo in campionato: 3-3, ma non è ancora finita! Altro giro di lancetta e l’arbitro concedeva al Vieste il penalty della rimonta, che Giuseppe Vespa trasformava gelando il Palmiotta. All’89’ Pupillo estraeva, per quinta volta, dalla fondina dell’Atletico la revolver micidiale caricata da Sollitto e sparava il colpo del ko finale.
L’Atletico dei viestani, con la decima vittoria in campionato, raggiunge il 6* posto in classifica e si accinge a festeggiare al Riccardo Spina la sua strameritata salvezza.
Onore all’Atletico Vieste!
Onore a questi magnifici ragazzi!!!
Lo sport è questo!

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Quando Argiro stabilì a Vieste la sede del governo bizantino Il Apr 21, 2024

Post n°32173 pubblicato il 21 Aprile 2024 da forddisseche

Quando Argiro stabilì a Vieste la sede del governo bizantino

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Argiro nasce a Bari intorno al 1000 d.C. circa, da Melo da Bari e da sua moglie Maralda. Nel 1011, dopo la sconfitta del padre, capo della rivolta contro i bizantini, fu fatto prigioniero e condotto a Costantinopoli insieme alla madre. Probabilmente il nome Argiro, di origine greca, gli fu dato durante il periodo in cui fu ostaggio, dunque ignoriamo come realmente si chiamasse.
Entrato al servizio dei Bizantini, nel 1039 l’Imperatore Michele IV Paflagonio lo invia in Puglia dove era in atto una rivolta contro il catapano Niceforo Doceano, durante la quale era stato ucciso a Mottola un funzionario imperiale. L’anno successivo Argiro affrontò i rivoltosi battendoli ed i capi, Musando e Giovanni di Ostuni, vennero imprigionati a Bari, mentre altri quattro finirono impiccati
Nel dicembre 1041: con la morte dell’imperatore Michele IV, Argiro si schierò al fianco delle figlie di Costantino VIII contro il nuovo imperatore Michele V, sostenendo la nuova rivolta antibizantina scatenata dai Longobardi, al comando di Arduino di Melfi, che avevano arruolato anche i cavalieri mercenari normanni di Rainulfo Drengot. Nel febbraio 1042, nella chiesa di Sant’Apollinare a Bari, i Normanni ed i Baresi, elessero Argiro a loro guida nominandolo anche Duca di Puglia: titolo di cui si era fregiato anche il padre. Nel mese di luglio dello stesso anno le armate comandate da Argiro affrontano i Bizantini guidati da Romano da Matera e prendono Giovinazzo. Tuttavia molto spesso i normanni effettuano razzie e saccheggi nelle città conquistate, cosa non gradita ad Argiro.
In seguito, dopo le nozze fra Zoe, figlia di Michele IV, con Costantino IX Monomaco, l’imperatore propone ad Argiro di rientrare nelle armate bizantine in qualità di Comandante delle Armate in Italia e questi accetta nel settembre 1042 ed abbandona gli alleati normanni durante un assedio a Trani da lui condotto. Col nuovo incarico nel 1043 si scontra a Venosa contro gli ex alleati, agli ordini di Guglielmo Braccio di Ferro, e viene sconfitto. Negli anni successivi la bilancia pende sempre di più dalla parte dei cavalieri normanni, così nel 1046 Argiro rientra a Costantinopoli dove l’anno successivo doma un’insurrezione contro l’imperatore.
Ottenuta la carica di Catapano d’Italia, nel 1051 torna in Puglia e riprende Bari, arrestando i governatori della città, Pietro e Romualdo, e spedendoli a Costantinopoli, quindi ricevuto l’appoggio della cittadinanza comincia ad opporsi ai Normanni che a poco a poco stavano ingrandendo i loro domini nel Sud della penisola. Le sue trame portano all’assassinio di Drogone de Hauteville. L’anno successivo si accorda con il pontefice Leone IX e con i principi longobardi, anch’essi preoccupati dall’espansionismo normanno.
Il 18 giugno 1053 i contendenti si affrontano a Civitate, nel Nord della Puglia, ed a prevalere sono i Normanni guidati dal Conte di Puglia Umfredo de Hauteville, dal suo fratello più giovane Roberto, successivamente detto Il Guiscardo, e da Riccardo I Conte di Aversa. Le forze del papa, composte da soldati tedeschi e longobardi vengono annientate e lo stesso pontefice finisce prigioniero, mentre Argiro, alla testa delle armate bizantine, che avrebbe dovuto congiungersi agli alleati, giunge in ritardo via mare a Siponto, dove apprende della disfatta. Così fugge a Vieste dove probabilmente stabilisce la nuova sede del governo bizantino, e da dove l’anno successivo chiede aiuto militare al Sacro Romano Imperatore Enrico III detto il Nero. Tuttavia le trattative si interrompono a causa dello Scisma fra la Chiesa d’Occidente e quella d’Oriente.
Rientrato a Costantinopoli nel 1055, due anni più tardi Argiro viene reintegrato nella carica al fine di riprendere l’offensiva contro i Normanni. Benché riceva l’appoggio di Papa Stefano IX, alla morte di questi, avvenuta nel 1058, il nuovo pontefice Niccolò II si schiera apertamente al fianco dei Normanni, pertanto non riscuotendo più la fiducia di Bisanzio, nel 1061 viene rimosso dalla carica di catapano. Probabilmente muore nel 1068, secondo alcuni a Bari, per altri a Vieste e per altri ancora ad Atella.
Cosimo Enrico Marseglia (Corriere Salentino)

 
 
 

AI MEDICI DEL PRONTO SOCCORSO DI FOGGIA UN DISPOSITIVO PER CHIAMARE LA POLIZIA 21 Aprile 2024 Per far fronte all’emergenza agg

Post n°32172 pubblicato il 21 Aprile 2024 da forddisseche

AI MEDICI DEL PRONTO SOCCORSO DI FOGGIA UN DISPOSITIVO PER CHIAMARE LA POLIZIA

Per far fronte all’emergenza aggressioni, medici ed infermieri in servizio nel pronto soccorso del policlinico di Foggia saranno dotati di un dispositivo portatile in grado di inoltrare chiamate di emergenza con priorità di intervento direttamente alla sala operativa del 113 che dall’1 maggio diventerà 112 Nue (numero unico di emergenza).

È una delle iniziative che rientrano nell’accordo tra il questore Ferdinando Rossi e il direttore generale del policlinico, Giuseppe Pasqualone, che ha portato all’acquisto e alla consegna ai medici e agli infermieri dei dispositivi di allarme.

“Abbiamo adottato una nuova e ulteriore iniziativa di emergenza – dice il questore Rossi – che va ad aggiungersi alla linea telefonica fissa dedicata tra la sala operativa della questura di Foggia e la postazione delle guardie particolari giurate presenti nei pronto soccorso”.

“In una eventuale situazione di difficoltà – aggiunge il dg Pasqualone – si potrà azionare il tasto presente sul dispositivo d’allarme e partirà una chiamata in viva voce. Si stabilirà quindi un contatto diretto tra operatore della Polizia di Stato e personale sanitario, per consentire un tempestivo intervento dei poliziotti”.

A livello nazionale sono stati rafforzati tutti i servizi di polizia negli ospedali, a seguito delle numerose aggressioni e minacce che si sono registrate ai danni di medici, infermieri e operatori sociosanitari, soprattutto nei pronto soccorso.

 
 
 

TURISMO DIPORTISTICO/ BUFALARI: “TUTTA L’AREA GARGANICA, E VIESTE IN PARTICOLARE, HA SOPPIANTATO IL SALENTO” 21 Aprile 2024 Pe

Post n°32171 pubblicato il 21 Aprile 2024 da forddisseche

TURISMO DIPORTISTICO/ BUFALARI: “TUTTA L’AREA GARGANICA, E VIESTE IN PARTICOLARE, HA SOPPIANTATO IL SALENTO”

Per il Segretario generale di Assonautica Italiana, Antonio Bufalari, le prospettive per la prossima stagione sono rosee.

L’avvicinarsi della stagione estiva consente agli operatori turistici (albergatori, ristoratori e a tutto l’indotto della nautica) ma anche agli osservatori economici di fare delle previsioni su quale sarà il trend per ciò che concerne asset da migliorare o da mantenere.

Le località della costa garganica da qualche anno ormai registrano numeri importanti, ma il turismo di nicchia quello alto spendente come si situa?

A queste ed altre domande risponde Antonio Bufalari, Segretario Generale per Assonautica Italiana e Consulente legale di Marinedi, Holding dei Marina italiani e non solo, incluso anche quello che fa capo al porto di Vieste.

“Tutta l’area garganica e Vieste in particolare, ha soppiantato il Salento, ciò é un dato di fatto che emerge anche dall’aumento delle imposte di soggiorno”, spiega.

“Ciò è collegato all’importante presenza nautica a Vieste già da alcuni anni anche grazie al fatto che la cittadina sta diventando un approdo turistico tra i maggiori della Puglia, così come altri centri del Gargano come Manfredonia e Rodi. C’è un sistema diaccoglienza turistica che sta funzionando, stiamo cercando con Assonautica Italiana di conciliare la progettualità di accoglienza diportistica, seguendo esempi virtuosi che stanno nascendo nelle Marche e in Abruzzo, con consorzi nautici come Marine di Puglia che è un coordinamento di Rete di Porti, grazie al coinvolgimento di Giuseppe Danese, presidente del Distretto Nautico della Puglia, per far sì che la promozione turistica non parta solo da privati ma da una rete aggregativa che coinvolga in stretta sinergia la Regione per la mobilità sostenibile, al fine di far sviluppare anche altre forme di turismo come quello lento e agroalimentare”.

Ma che tipo di turista e da dove viene il diportista medio che attracca nei porti della costa garganica?

“Da qualche anno, penso all’estate 2020 e 2021, abbiamo registrato un turismo italiano.Ora il mercato nostrano si è normalizzato, ci sono turisti che decidono di avere la base in Puglia, gente abbastanza stanziale.Per gliesteri abbiamo un mercato che vienedall’Austria e dalla Germania con cui la Marinedi ha fatto diversi accordi. Poi c’è una presenza di altri europei, come olandesi e francesi, accanto ai quali ci sono dipartisti extra comunitari che non scendono a Vieste perché non c’è il punto di Dogana”, ha proseguito Bufalari secondo cui le prospettive per la imminente stagione turistica sono più che rosee.

“La situazione mi sembra abbastanza ottimale, negli ultimi anni le amministrazioni locali hanno lavorato bene, con delle proposte turistico-culturali diqualità, penso al Festival del Libro possibile di Vieste e a tante altre. Si è cercato di limitare il turismo di massa, o come amo definirlo quello dei souvenir, che altro non dà ai territori, cercando, invece, di attirare un mercato più ricercato”.

statoquotidiano

 
 
 

VIESTE – Festa di San Giorgio martire, il programma religioso e civile Ultimo aggiornamento Apr 20, 2024

Post n°32170 pubblicato il 21 Aprile 2024 da forddisseche

VIESTE – Festa di San Giorgio martire, il programma religioso e civile

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PROGRAMMA RELIGIOSO

Lunedì 22 aprile
Ore 19,00
Santa Messa “stazionale” presieduta dall’Arcivescovo, padre Franco Moscone, e la concelebrazione dei sacerdoti del Capitolo cattedrale;

Martedì 23 aprile
Ore 8,30 – 19,00
Sante Messe in Cattedrale con la partecipazione del Comitato Feste.
Ore 10,00
Solenne processione della Statua di San Giorgio martire, dalla Basilica Cattedrale alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, presieduta dall’Arcivescovo e partecipata dal Rev.mo Capitolo e Sacerdoti.
Ore 11,00
Nella chiesa di Santa Maria delle Grazie Santa Messa celebrata dall’Arcivescovo con la partecipazione del Rev.mo Capitolo Cattedrale.
Ore 12,00
Rientro della processione con sparo di fuochi pirotecnici (c/o Marina Piccola).
Ore 19,00
Basilica Cattedrale: Santa Messa di reposizione della statua di San Giorgio martire

PROGRAMMA CIVILE

Domenica 21 aprile
Ore 17,00 – apertura della festa sparo di mortaretti e giro per l’abitato del gran complesso bandistico CITTA’ DI VIESTE – PAOLO RINALDI
Ore 17,00 – Fiera di s. Giorgio con stand enogastronomici e infopoint presso Marina Piccola, così anche per i giorni 22-23
Ore 18,00 – spettacolo itinerante PIZZECHE&MUZZECHE con MAJORETTE E NASTRI
Ore 22,00 – TALENTI LIBERI serata canora a cure dell’ass. BLUEMOON & JUST COOL BAND

Lunedì 22 aprile
Ore 07,00 – Sparo di mortaretti
Ore 17,00 / Giro per l’abitato del Gran complesso Bandistico “Città di Vieste – G. Cariglia”.
Ore18,00 – Spettacolo itinerante del Gruppo Folkloristico LA VESTESÈNE
Ore 21,00 – HOT-AIR BALLOON SHOW spettacolo di mongolfiere
Ore 22,00 – DANCE UNDER THE STARS D-J SET GABRIELINO DJ “ICEMAN DEE”, “GABRIEL DJ”, il socialTik-Toker “MICHELE ROMANO” presso Marina Piccola.

Martedì 23 aprile
Ore 07,00 – Sparo di mortaretti e giro per l’abitato dei Complessi Bandistici “Città di Vieste – P. Rinaldi” e “Città di Vieste – G. Cariglia”
Ore 11,30-Piazza S. Maria delle Grazie SAGRA DELLA FRITTATA a cura dell’Associazione Cuochi del Gargano e Capitanata, uova offerte
dall’azienda agricola F.lli Chionchio, vino offerto dalla Cantina Cimaglia – Vieste. Un ringraziamento alla ditta Global forniture.
Lancio della “GRAN MONGOLFIERA” e sparo fuochi pirotecnici in onore del Martire S. Giorgio.
Ore 17,00 – Giro per l’abitato dei Complessi Bandistici “Città di Vieste – P. Rinaldi” e Città di Vieste G. Cariglia”.
Ore 18,00 – Tradizionale CORSA DEI CAVALLI a cura del Comitato della Corsa presso Spiaggia Castello.
Ore 21,45 – Piazza Marinai d’Italia – VACANZE ROMANE – SILVIA MEZZANOTTE – CARLO MORRALE (GIA’ MATIA BAZAR)
Ore 24,00 – Chiusura della festa con spettacolo di fuochi pirotecnici sul molo foraneo del porto turistico.
Il Comitato

 
 
 

VIESTE/ LEGA NAVALE, XI EDIZIONE DELLA RASSEGNA DI POESIE DIALETTALI , IN COLLABORAZIONE CON / L’ORA DEI POETI…ERA ORA! . (VIDEO

Post n°32169 pubblicato il 21 Aprile 2024 da forddisseche

VIESTE/ LEGA NAVALE, XI EDIZIONE DELLA RASSEGNA DI POESIE DIALETTALI , IN COLLABORAZIONE CON / L’ORA DEI POETI…ERA ORA! . (VIDEO)

https://youtu.be/oh9OO3PowBs

riprese di Antonio Abatantuono

foto di Michele Campanile

 
 
 

LA STORIA NEGATA: GROTTA DELL’ACQUA SUL GARGANO, TRA ISCRIZIONI ROMANE E GRAFFITI PREISTORICI 20 Aprile 2024

Post n°32168 pubblicato il 21 Aprile 2024 da forddisseche

LA STORIA NEGATA: GROTTA DELL’ACQUA SUL GARGANO, TRA ISCRIZIONI ROMANE E GRAFFITI PREISTORICI

La storia negata è quella che appartiene a tutti noi come comunità garganiche ma che qualcuno decide di chiudere in un cassetto, o peggio di cancellare.
E storie di storie negate, scusate il gioco di parole, ne trovate spesso su questo blog, ma ce n’è una che ho tenuto per anni nelle bozze di Amara Terra Mia, perchè non è che non ci abbia provato a “liberarla” questa storia…ma ogni tentativo è stato vano e quando ho ricevuto delle nuove foto, poche settimane fa, non ci ho visto più.

 E allora ve la racconto questa “favola” dal finale semitragico.

C’era una volta una grotta sulla spiaggia di Sfinale, tra Peschici e Vieste, (mappa qui – la strada litoranea ci passa esattamente sopra), una grotta enorme e bellissima, lunga quasi 100 metri, al margine di una antica palude che, come tante altre (Calenella, Manaccora, Gusmay, Sfinale, Molinella, Pantanello), caratterizzava la costa fino al boom turistico degli anni ’60 (qualcosa è ancora visibile a Sfinale e Gusmay).

Al suo interno una sorgente di acqua purissima con un laghetto profondo 1 metro; e il laghetto si faceva fiumiciattolo e scorreva nel mare permettendo l’ingresso di pesci ma anche la presenza di rettili e anfibi come tartarughe, rospi e addirittura rarissime salamandre!
Insomma, una vera oasi!

Un giorno di quasi 100 anni fa un archeologo toscano di nome Ugo Rellini arrivò sul Gargano e cominciò a indagare questo promontorio misterioso.
Era molto colpito dai tanti ritrovamenti importanti nella zona di Peschici, iniziò a scavare il Grottone di Manaccora (un’altra triste favola…!) ma un giorno, nelle sue esplorazioni alla ricerca di grotte preistoriche sul mare, capitò sulla spiaggia di Sfinale, proprio al confine tra Peschici e Vieste.
Vide la grotta, entrò e, con sua sorpresa, trovò un tunnel lunghissimo e pieno d’acqua. Cammina, cammina, cammina, arrivò in fondo alla grotta dove trovò un’iscrizione romana sulla parete:

“Cn(aeus) Octavius / Suriacus”

era scritto..qualcuno si era divertito a lasciare la propria firma e, a giudicare dal nome, doveva essere proprio una persona vissuta quando Roma era tra la città più potenti del Mediterraneo!

La favola poi ha un brusco stop, un buio lungo oltre 50 anni che rivede luce verso la fine del 1987, quando Angelo e Alfonso Russi, ritrovano le memorie di Ugo Rellini e tornano in quella grotta.
Avvicinandosi si accorgono che qualcosa è cambiato rispetto al racconto di Rellini; vedono un campeggio di nome “Grotta dell’Acqua”, delle costruzioni, uno spiazzale…l’acqua non esce più dalla grotta ma pare esserci un tubo che la fa defluire fuori, soprattutto non ci sono più tartarughe e salamandre.
I due entrano ugualmente, si inoltrano, arrivano in fondo, trovano l’iscrizione..anzi ne trovano un’altra, e poi un’altra ancora, e ancora un’altra, sono decine, risalenti all’età repubblicana ed ai primi periodi dell’impero! E non solo del periodo romano, trovano anche dei graffiti preistorici, simili a quelli di Sfinalicchio, una grotta distante meno di 1km da questa.
Wow, che sorpresa!

Angelo Russi è euforico e arrabbiato al tempo stesso; esce dalla grotta, torna a casa, inizia a scrivere un saggio ( (puoi scaricarlo a fine post) dove segnala la “mancanza degli opportuni provvedimenti di tutela da parte degli organi preposti.
E certo, perchè un luogo del genere, in un paese normale, sarebbe protetto, tutelato, studiato.
Sul Gargano, invece, un luogo del genere è nascosto, negato, distrutto.
Angelo Russi riporta tutto quello che ha visto, ha scattato anche delle fotografie e nel 1988 pubblica tutto in “Navi, Marinai e Dei in epigrafi greche e latine scoperte in due grotte del Gargano nord-orientale”, sicuramente sperando anche in un intervento della Sovrintendenza.
Ma, come spesso accade, non si muove una foglia.
Passano altri 12 anni di buio e poi arriva il Parco Nazionale del Gargano che, sotto la presidenza Fusilli, realizza il “Rapporto sullo stato di conservazione del Patrimonio Carsico e Speleologico“.
Un giorno, così, gli speleologi del Gruppo Speleologico Dauno entrano, esplorano e scrivono:
la cavità è quasi del tutto allagata per la presenza di un terrapieno artificiale che impedisce il deflusso a mare dell’acqua sorgiva“, e ancora, “sullo spazio antistante l’ingresso e nell’atrio della grotta è stata realizzata una vasta piattaforma utilizzata come pista da ballo“, “il deflusso delle acque sorgive è realizzato con un’idrovora“, infine, “l’analisi chimico-fisica-batteriologica delle acque ha evidenziato un inquinamento da nitriti, cloruri, coliformi totali e coliformi fecali“.

Triste, tristissimo, e le salamandre ovviamente avranno cercato nuova casa o saranno scomparse del tutto dalla zona.

La favola si interrompe qui, mi dispiace, con un finale buio come la grotta, si.

Dal 2000 ad oggi pare che a nessuno sia stato permesso di entrare, non agli speleologi tornati per una ricognizione del progetto “Catasto grotte” autorizzata dalla Regione Puglia, non a alcuni rappresentanti del mondo universitario interessati ad approfondire la conoscenza della cavità.
Ma si può impedire l’accesso alla grotta, modificarne l’assetto idrogeologico, inquinare le sue acque, usarla come magazzino? La legge regionale “Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico” del 4 dicembre 2009, n. 33 evidentemente dice di no. Se poi è su terreno demaniale…fate vobis!

La risposta a un mio vano tentativo di chiedere educatamente di poter entrare.

E allora resteremo con i nostri interrogativi: quale era la funzione del luogo, perchè quelle “firme”, perchè quei graffiti preistorici? Si trattava di un santuario, oppure? E che funzione ecologica rivestiva e può rivestire la grotta, con la presenza di animali rarissimi come le salamandre?

Chiudo questo post con una frase scritta da Russi nel 1988, l’anno della mia nascita:
risulta chiaramente che i provvedimenti di tutela e le iniziative di studio della Grotta dell’Acqua non sono ulteriormente rinviabil”.

E io mi chiedo cosa abbia impedito e impedisca agli organi preposti di agire da ormai più di 30 anni.

Approfondisci con queste letture:
– Navi, Marinai e Dei in epigrafi greche e latine scoperte in due grotte del Gargano nord-orientale, Angelo Russi, 1988 (scarica pdf qui)
– Scheda catasto grotte (scarica pdf qui)
– Vieste-Peschici Foggia, Riparo Sfinalicchio B, Riparo Sfinalicchio C, Grotta dell’Acqua, Grotta dell’istrice, Anna Maria Tunzi Sisto, 1988, TARAS Vili, 1-2, pp- 65-67.

Note:
E' necessario accennare telegraficamente al contesto geo-archeologico di questa grotta all'interno del panorama archeologico della zona. Siamo in un punto a cavallo tra i graffiti preistorici di Sfinalicchio e di Grotta dell'Istrice (di quest'ultima non sono mai riuscito a trovare la localizzazione), il Grottone di Manaccora (culti dell'acqua nell'età del bronzo, reperti micenei etc), varie industrie litiche da Manaccora a Sfinale, e la grotta "di Venere Sosandra" del faro di Vieste, con iscrizioni greche e latine, coeve a quelle della "nostra" grotta.
Sulla più nota e più studiata (ma non ancora abbastanza) Venere Sosandra vi rimandiamo a questo link, aggiungendo che durante l'estate 2021 ci sono stati scavi archeologici a cura delle Università di Bari e Foggia di cui si attende la pubblicazione.
Ah dimenticavo, c'è anche grotta Crovatico, nella baia accanto, trasformata in un bar molto suggestivo…peccato che in precedenza nell'antro siano stati trovati reperti dell'età del bronzo e tombe del tardoantico, come emerge dalla Carta dei Beni Culturali redatta dall'Università di Foggia.
Cose dell'altro mondo, cose del Gargano.

Domenico Sergio Antonacci

 
 
 
 
 

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