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W. Allen

NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.

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CANZONE

Che giorno è

E' tutti i giorni

Amica mia

E' tutta la vita

Amore mio

Noi ci amiamo noi viviamo

noi viviamo noi ci amiamo

E non sappiamo cosa sia la vita

Cosa sia il giorno

E non sappiamo cosa sia l'amore

Jacques Prévert

 

I ragazzi che si amano si baciano

In piedi contro le porte della notte

I passanti che passano se li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

E se qualcosa trema nella notte

Non sono loro ma la loro ombra

Per far rabbia ai passanti

Per far rabbia disprezzo invidia riso

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Sono altrove lontano più lontano della notte

Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore.

Jacques Prèvert

 

DALLA - CANZONE

 

N. de Chamfort

CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO

PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?

PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:

NON RESTA CHE UN VERME.

N. de Chamfort

 

GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,

TUTTI SONO PADRETERNI

A. Karr

 

 

« LA MIA CANDELATUTTI I GIORNI E' L'OTTO MARZO »

DOMENICA, MALEDETTA DOMENICA

Post n°347 pubblicato il 06 Marzo 2011 da enca4

              Oggi è domenica e, come tutte le domeniche che Dio ha messo sulla terra, da qualche anno a questa parte, per me non è un giorno dal significato particolare. Una volta lo era, adesso non più.

               Mi ricordo quando la domenica avevo amici o parenti a pranzo. Un paio di giorni prima già iniziavo a pensare al menù che avrei preparato per l’occasione. Il sugo iniziava a bollire, piano, piano, fin dalla sera prima. Il pezzo di carne, prima di ricevere il pomodoro, aveva dovuto essere insaporito nel tegame insieme alla carota, al sedano, al basilico. Poi, quando il colore iniziava a passare dal rosa al marrone, una abbondante spruzzata di vino bianco, faceva in modo che si creasse intorno alla carne una crosticina che impediva così la fuoriuscita dei succhi, saporiti, allinterno di essa. Il vino doveva evaporare a fuoco alto, in modo da non snervare, e rendere duro, il contenuto della pentola.

               I pomodori erano già stati preparati. Freschi, San Marzano possibilmente. Erano stati da me appena sbollentati in acqua bollente in modo da poterne togliere la buccia che li ricopriva facilmente. Poi li avevo tagliati a pezzi non molto grandi e messi a scolare in un piano leggermente rialzato da una parte, in modo che perdessero l’acqua in eccesso.

               Il vino si era, intanto, ritirato ed era arrivata l’ora di aggiungere il pomodoro. Non tutti insieme, un po’ per volta, per fare in modo che la carne non passasse bruscamente dal caldo al freddo interrompendo così la cottura. Dopo un coperchio, possibilmente con un peso sopra per impedire l’uscita incontrollata del vapore di cottura, Il fuoco sotto la pentola molto basso. Eduardo De Filippo nella sua commedia “Sabato, Domenica e Lunedì”, dice che il sugo deve “Peppiare piano, piano. Per qualche ora”. E aveva ragione, tra un sugo veloce e il ragù della Domenica la differenza è abissale.

               I miei arrosti erano apprezzati da tutti. Il pesce che preparavo aveva un sapore particolare. E non era un sapore dato solo dal cibo, ma era tutto il contorno che dava al cibo una fragranza unica. L’ospitalità, la voglia di stare insieme, la necessità di avere, comunque, qualcuno vicino che apprezzasse il mio lavoro.

               Gli scherzi, le battute durante il pasto. I figli che mi consideravano un loro secondo padre. La maggior parte dei figli dei miei amici mi chiamava zio. Venivano da me se volevano qualche cosa che la loro madre gli aveva proibito. Venivano da me perché sapevano che io li avrei sempre e comunque accontentati.

               Adesso mi illudo di non essere solo la domenica. Preparo il mio ragù con la stessa attenzione di una volta. Non ho l’opportunità di aggiungere pomodori freschi, uso i pelati, purtroppo. Ogni tanto, quando mi va, preparo delle crostate alla frutta, un tiramisù, una crema allo zabaglione montato a neve. Ma non è la stessa cosa.

               Mi metto seduto con tutto quello che ho preparato davanti a me. Cerco anche di apparecchiare nel modo giusto. Inizio a mangiare e, allora, mi accorgo di essere solo.

               Termino velocemente il mio pasto, ammucchio i piatti nel lavabo in cucina, sorseggio un caffè di mala voglia e poi mi metto a letto a riposare. La televisione mi fa compagnia. Guardo la partita della mia squadra del cuore e cerco di prendere sonno.

               Così è tutte le domeniche e così sarà tutte le domeniche che verranno.

                                                                          Enrico

                 

 
Rispondi al commento:
giorgiw84
giorgiw84 il 06/03/11 alle 17:37 via WEB
IO,sono testarda caro guerriero e continuo a pensare che tu sei una persona speciale, coraggiosa, forte, umile, e questo post mi sembra una richiesta d'aiuto, non sono una psicologa ma queste pagine di ricordi io le scrivo da sola e quindi capisco benissimo cosa vogliono dire..dimmi se sbaglio. Le scrivo da sola perchè perchè se li scrivessi in pubblico sicuramente qualcuno mi verrebbe a dire che sto sbagliando. Caro Enrico, tanti anni fa la mia casa era sempre piena di amici, adesso invece che avrei bisogno io non c'è più nessuno eppure credo di averli trattati sempre bene anzi di più... allora penso che esistono anche amicizie e parentele di convenienza, e questo pensiero non mi rattrista più..ci sono stata fin troppo male, adesso basta mi sono detta. Ma mi ritrovo sola, come te. Allora io credo che, forse è vero, sto sbagliando qualcosa. Forse sono rimasta legata ai ricordi? forse mi sono colpevolizzata troppo? e di consequenza sono diventata diffidente? e forse mi sono auto isolata? ancora devo tirare la somma e un giorno risponderò a queste domande. E' un lavoro lungo che dobbiamo fare con noi stessi, capire cosa potrebbe farci tornare il sorriso mettendo da parte i ricordi e i sensi di colpa.(premetto che non esiste una colpa, ognuno agisce a modo suo perchè siamo diversi l'uno dall'altro. Tu m'insegni che tutto non possiamo averlo ma... Credo un'altra cosa importante cioè che noi esseri umani ci abituiamo facilmente, e se adesso siamo abituati a passare la domenica da soli forse per il nostro bene dovremmo fare qualche sforzo..magari accettare qualche consiglio, andare al bar incontrare gente, ricominciare a fidarci di qualcuno, perchè purtroppo noi esseri umani abbiamo sempre bisogno di un punto di riferimento un confidente, un'appoggio morale ( è inutile che lo neghiamo). Lo so, per muoversi da casa ci vuole denaro, e purtroppo con la crisi è difficile. Ogni venerdi sera mi piace andare al teatro, con 7 euro ce la faccio, una volta la settimana mi piace mangiare un gelato passeggiando al mare ok ce la posso fare ecc ecc ecc.devo sforzarmi a cambiare qualche abitudine per il mio bene e da cosa nasce cosa. Poi un giorno torneranno i pensieri negativi embè? io sono forte, io sono viva, li combatterò, ne ho le capacità...e anche tu. Devi scusarmi se ti scrivo cosi tanto ma ti ho sempre detto che quello che scrivi mi fa riflettere e questa volta l'ho voluto fare con te...e non pensare che sia un rimprovero. Dai fammi un sorriso:-) P.s. niente male come cuoco..poi ti chiedo qualche ricetta:-)) Buona domenica caro guerriero e ricorda: se il passato vuole la guerra e guerra sia:-)))))
 
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