IL MONDO CHE VORREI

PARLAGLI


Come è difficile essere in pace con noi stessi. Come è difficile convincersi del fatto che quello che è stato è stato, tanto non possiamo far nulla per fare in modo che il destino prenda un’altra strada. Siamo impotenti davanti alla voglia di voler cancellare i nostri errori.“Prega”, mi dice un mio caro amico. “Non stancarti mai di pregare, Lui ti ascolta. Non devi raccontargli i tuoi sbagli, li conosce tutti, ma parlagli di te, dei  tuoi momenti brutti e dei momenti  belli. Perché, tu non li vedi, ma ci sono tanti momenti belli nella tua giornata.”“Parlagli come se parlassi a tuo padre o a tua madre. Confidagli le tue pene, le tue angosce, le tue paure, i tuoi tormenti. Di qualsiasi natura essi siano. Sappi che Lui già li conosce, ma vuole sentirli da te. Vuole da te un atto di contrizione, di rimorso vero. Solo  allora ti sentirai libero da ciò che ti assilla.”“Non aver paura a dirgli quello che ti passa per la mente in quel momento. Anche se il tuo pensiero è duro e spietato, nei Suoi confronti, hai il diritto di dire ciò che ti pesa e che ti rende la vita impossibile ad essere vissuta.”“Ma poi accetta il Suo verdetto. Non ribellarti se credi che Lui sia stato, nei tuoi confronti, duro e spietato. Sembra a te, ma Lui non è mai duro e spietato con i Suoi figli. Ci ama tutti, dal primo all’ultimo. Soffre quando vede che un suo figlio ha preso una strada da cui non c’è ritorno. Ma lo ama lo stesso, anzi, lo ama di più.”“Tu, Enrico, soffri. Tu, Enrico, non riesci a dire a te stesso: “Basta con il passato, non devo essere io a giudicarmi continuamente. Lo farà Lui quando sarà il momento. Cerca di vivere ciò che ti resta da vivere nel miglior modo possibile, in pace con te stesso, ma in armonia con Lui.”“Cercalo più volte al giorno; chiamalo quando credi che non ti stia sentendo. Ma fallo con tutto l’amore possibile nei Suoi confronti. Non temere, non si offende certo se qualche tua parola è, in certi momenti pesante. Ne ha sentite di peggio. Devi essere te stesso, specialmente quando Lo interroghi.”“Ha sacrificato Suo Figlio per il nostro bene. Sarebbe pronto a rifarlo se ce ne fosse bisogno. E tu, nonostante questo, pensi che non ti ascolti? Che ti abbia abbandonato? Se ti  voleva abbandonare avrebbe salvato Suo Figlio.”“Prega, credi in Lui e nella Sua maestosità. Credi nella Sua misericordia, nel Suo perdono.”“Avanti, Enrico, dì quell’unica preghiera che ancora ti ricordi. Anzi, diciamola insieme: Padre Nostro che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo regno …….”                                                                                                                                                             Enrico