Creato da enca4 il 15/02/2010
PENSIERI E PAROLE
 

W. Allen

NON E' CHE HO PAURA DI MORIRE.

E' CHE NON VORREI ESSERE LI'

QUANDO QUESTO SUCCEDE.

W. Allen

 

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CANZONE

Che giorno è

E' tutti i giorni

Amica mia

E' tutta la vita

Amore mio

Noi ci amiamo noi viviamo

noi viviamo noi ci amiamo

E non sappiamo cosa sia la vita

Cosa sia il giorno

E non sappiamo cosa sia l'amore

Jacques Prévert

 

I ragazzi che si amano si baciano

In piedi contro le porte della notte

I passanti che passano se li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

E se qualcosa trema nella notte

Non sono loro ma la loro ombra

Per far rabbia ai passanti

Per far rabbia disprezzo invidia riso

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Sono altrove lontano più lontano della notte

Più in alto del giorno

Nella luce accecante del loro primo amore.

Jacques Prèvert

 

DALLA - CANZONE

 

N. de Chamfort

CHE COSA DIVENTA UN PRESUNTUOSO

PRIVO DELLA SUA PRESUNZIONE?

PROVATE A LEVAR LE ALI AD UNA FARFALLA:

NON RESTA CHE UN VERME.

N. de Chamfort

 

GLI APOSTOLI DIVENTANO RARI,

TUTTI SONO PADRETERNI

A. Karr

 

 

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CARO IL MIO DIARIO 5/11

Post n°356 pubblicato il 25 Maggio 2011 da enca4

Caro il mio Diario,

come era giusto che fosse, mio figlio rifiuta, almeno per adesso di incontrarmi. Anzi, ha detto che non sa se anche nel futuro avrà voglia di farlo.

Me lo aspettavo. Sentivo che non sarei riuscito in quello che, per me, era lo scopo fondamentale, unico rimastomi, della mia vita.

Sono stato sincero con lui. Ho risposto alle domande che mi aveva rivolto. Non gli ho nascosto nulla. Ma, nonostante tutto questo, non ha capito che, innanzi tutto, io sono profondamente cambiato. Sono un’altra persona. Non rifarei mai quello che ho fatto undici anni fa.

Certo che se avessi avuto l’opportunità di parlargli e guardarlo negli occhi, tutto quello che invece  ho potuto dirgli solo con dei messaggi, avrebbe avuto un risultato diverso. Non ho potuto far capire a lui quanto io lo ami.

Debbo accettare il suo desiderio. Debbo accettarlo anche se, in questo momento, vorrei non esserci più. Tanto a cosa serve vivere quando l’unica cosa che ho avuto, che ho abbandonato e che, con la massima umiltà ho cercato di riavere per me, mi dice che è tutto inutile quello che ho fatto. Che il mio insistere gli crea solo disagio?

Ho una battaglia da combattere, ed è la battaglia per la vita. La combatterò da solo. Sicuramente non riuscirò a vincerla, ma certamente non abbandonerò la lotta. Ogni giorno in più che riuscirò a strappare a quanto mi è stato concesso, sarà per me una possibilità in più che avrò di rivedere mio figlio.

Adesso, o meglio fra pochi giorni, entrerò in ospedale per degli accertamenti importanti che non possono essere più rimandati. Farò di tutto, sapendo fin d’ora che non sarà una passeggiata, perché io possa tornare a fare una vita, almeno in parte, normale.

Ci provo. Passerò dei momenti non proprio allegri resi ancor più tristi dal fatto di non aver vicino il mio unico figlio.

Questi giorni che verranno mi serviranno per recuperare un po’ di serenità e di calma interiore. Mi dedicherò a quelle poche attività che mi sono concesse dal mio stato fisico, sperando così di pensare in modo negativo il meno possibile.

Perdonami, caro Diario, se dopo tanto tempo che non parliamo tra noi, torno a scriverti di me e dei miei problemi. Non avrei voluto farlo, credimi, ma se non lo faccio nel mio Diario, con chi lo posso fare?

A presto e, speriamo, con un argomento più allegro.

                                                                                                              Enrico  

 
 
 
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