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Orizzonti utopici

Post n°48 pubblicato il 18 Ottobre 2010 da fabpat72
 
Foto di fabpat72

Quando penso alla parola "altruismo", penso alla capacità di un individuo di farsi carico dell'interesse della comunità, oltre che del suo personale.Nella realtà che ci circonda,  potremmo essere portati a pensare che è pura utopia una società basata sull'altruismo.La teoria evoluzionistica ci insegna che per la legge del più forte un altruista perirebbe rapidamente di fronte alle astuzie di uno scaltro egoista.Ma se questo discorso vale nell'immediato, fermiamoci un attimo e pensiamo a quali conseguenze porterebbe una società dove la parola altruismo viene completamemte depennata dal vocabolario, una società in cui tutti siamo egoisti e ci guardiamo fra noi con diffidenza reciproca, dove tutti pensiamo solo a noi stessi, senza avere una visione lungimirante del futuro basata sul senso di bene comune.Una tale società che pone le sue fondamenta solo esculsivamente sull'egoismo porterebbe ad una competizione forsennata  e ad un rapido depauperamento delle risorse del globo, con la conseguenza di avere non solo una divaricazione insostenibile fra classi agiate e meno agiate, ma anche una sostanziale incapacità di preservare l'umanità da guerre e tensioni sociali, dunque più in generale preservare la stessa specie umana da una rapida e inevitabile estinzione.Se penso ad una cosa in antitesi al concetto  di altruismo mi salta subito in mente il sistema bancario.Il potere reale nel mondo non è nelle mani dei governi ma delle banche centrali.Negli stati moderni, solitamente, la banca centrale stampa le banconote mentre il governo (ad esempio tramite una zecca) conia le monete metalliche, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio, dovuto alla  differenza fra valore nominale e valore intrinseco della moneta.Alla luce di quello che è accaduto negli USA con i titoli spazzatura Subprime possiamo affermare che ormai le banche, in assenza di un'etica trasparente, non sono più interessate ai risparmi della  gente, vogliono invece indebitare le persone con il credito al consumo e i mutui a tasso variabile, insomma si sono trasformate in veri e propri usurai legalizzati.In un tale contesto parlare di altruismo sembrerebbe un'eresia, ma invece no, per questo voglio riportarvi la storia di una persona altruista, in un mondo, quello delle banche, che di questa parola non conosce nemmeno il significato.

Muhammad Yunus

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«Muhammad Yunus è un economista e banchiere bengalese.È ideatore e realizzatore del microcredito, ovvero di un sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali.Per i suoi sforzi in questo campo ha vinto il premio Nobel per la pace 2006. Yunus è anche il fondatore della Grameen Bank, di cui è direttore dal 1983.Yunus consegue la Laurea in Economia presso l’Università di Chittagong (Bangladesh) e in seguito il Dottorato di Ricerca in Economia presso l'Università Vanderbilt di Nashville (Tennessee, U.S.A.) nel 1969. È stato professore di Economia presso la Middle Tennessee State University, U.S.A., al 1969 al 1972, quindi direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Chittagong (Bangladesh) dal 1972 al 1989.Verso la metà del 1974 il Bangladesh fu colpito da una violenta inondazione, a cui seguì una grave carestia che causò la morte di centinaia di migliaia di persone.Il paese è periodicamente devastato da calamità naturali e presenta una povertà strutturale in cui il 40% della popolazione non arriva a soddisfare i bisogni alimentari minimi giornalieri. Fu in quest'occasione che Yunus si rese conto di quanto le teorie economiche che egli insegnava fossero lontane dalla realtà. Decise, dunque, di uscire nelle strade per analizzare l’economia di un villaggio rurale nel suo svolgersi quotidiano.La conclusione che egli trasse dall'analisi fu la consapevolezza che la povertà non fosse dovuta all'ignoranza o alla pigrizia delle persone, bensì al carente sostegno da parte delle strutture finanziare del paese. Fu così che Yunus decise di mettere la scienza economica al servizio della lotta alla povertà, inventando il microcredito.Il suo primo prestito fu di soli 27 dollari USA, che prestò ad un gruppo di donne del villaggio di Jobra (vicino all'Università di Chittagong), che producevano mobili in bambù.Esse erano costrette a vendere i prodotti del loro lavoro a coloro dai quali avevano preso in prestito le materie prime ad un prezzo da essi stabilito. Questo riduceva drasticamente il margine di guadagno di queste donne e le condannava di fatto alla povertà. D'altra parte, le banche tradizionali non erano (e non sono) interessate al finanziamento di progetti tanto piccoli che offrivano basse possibilità di profitto a fronte di rischi elevati. Soprattutto le banche non avevano alcuna intenzione di concedere prestiti a donne, tanto più se non potevano offrire garanzie.Yunus e i suoi collaboratori cominciarono a battere a piedi centinaia di villaggi del poverissimo Bangladesh, concedendo in prestito pochi dollari alle comunità, somme minime che servivano per attuare iniziative imprenditoriali. Tale intervento ha avviato un circolo virtuoso, con ricadute sull'emancipazione femminile, avendo Yunus fatto leva sulle donne affinché fondassero cooperative che coinvolgessero ampi strati della popolazione.Il "sistema Yunus" ha provocato un cambiamento di mentalità anche all'interno della Banca Mondiale, che ha cominciato ad avviare progetti simili a quelli della Grameen. Il microcredito è diventato così uno degli strumenti di finanziamento utilizzati in tutto il mondo per promuovere lo sviluppo economico e sociale, diffuso in oltre 100 Stati, dagli Stati Uniti all'Uganda. "In Bangladesh, dove non funziona nulla - disse una volta Yunus - il microcredito funziona come un orologio svizzero".Nel 1976 Yunus fondò la Grameen Bank, prima banca al mondo ad effettuare prestiti ai più poveri tra i poveri basandosi non già sulla solvibilità, bensì sulla fiducia.Da allora, la Grameen Bank ha erogato più di 5 miliardi di dollari ad oltre 5 milioni di richiedenti. Per garantirne il rimborso, la banca si serve di gruppi di solidarietà, piccoli gruppi informali destinatari del finanziamento, i cui membri si sostengono vicendevolmente negli sforzi di avanzamento economico individuale ed hanno la responsabilità solidale per il rimborso del prestito.Con il passare del tempo la Grameen Bank ha realizzato soluzioni diversificate per il finanziamento delle piccole imprese.Oltre al microcredito, la banca offre mutui per la casa e per la realizzazione di moderni sistemi di irrigazione e di pesca, nonché servizi di consulenza nella gestione dei capitali di rischio e, alla stregua di ogni altra banca, di gestione dei risparmi.Il successo della Grameen ha ispirato numerosi altri esperimenti del genere nei paesi in via di sviluppo e in numerose economie avanzate. Il modello del microcredito ideato dalla Grameen è stato applicato in oltre 20 Paesi in Via di Sviluppo: molti di questi progetti, come avviene per la Grameen stessa, sono imperniati soprattutto intorno al finanziamento di imprese femminili.Più del 90% dei prestiti della Grameen è infatti destinato alle donne: tale politica è motivata dall'idea che i profitti realizzati dalle donne siano più frequentemente destinati al sostentamento delle famiglie»

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In questi ultimi decenni abbiamo assistito inermi ad un costante dilagare di una cultura fortemente individualista ed edonista, basata sul profitto ad ogni costo, che ha lentamente eroso i diritti civili e sociali fondamentali, conquistati faticosamente dalle generazioni precedenti.Si dice che la storia è fatta di corsi e ricorsi, ovvero che nel tempo gli eventi si ripetono, mi verrebbe da pensare allora che oggi siamo tornati per certi versi in un'era oscurantista e reazionaria, dalla quale potremmo uscire attraverso una presa di coscienza collettiva ed uno scatto di dignità che riaffermi i principi fondanti di una autentica società moderna, che sono quelli della rivoluzione liberale francese : uguaglianza, fraternità e libertà.Per capire meglio gli argomenti trattati riporto qui di seguito due interessanti video , uno sugli illuministi (le cui idee sono sicuramente impregante dal concetto di altruismo) e un altro sul tema di schiavo moderno del regista Silvano Agosti, per finire due mie vignette sul precariato e la fuga dei cervelli insieme ad una storiella allegorica che mostra la triste realtà di graduale assopimento delle coscienze di fronte alle trasformazioni della società contemporanea.

«L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi, e si allontana di due passi. Cammino dieci passi, e si allontana di dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile. E allora, a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare.» Eduardo Hughes Galeano

La ranocchia che non sapeva di essere cotta

(di Olivier Clerc)

«Immaginate una pentola piena d'acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola ranocchia.Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l'acqua si riscalda molto lentamente.L'acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole continua a nuotare.La temperatura dell'acqua continua a salire.Ora l'acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un po' affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa.Ora l'acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla.La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.Se la stessa ranocchia fosse stata buttata direttamente nell'acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola.Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento,sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta.Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da qualche decennio possiamo vedere che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci stiamo abituando.Una quantità di cose che avrebbero fatto inorridire 20, 30 o 40 annia fa, sono state a poco a poco banalizzate e oggi disturbano appena o lasciano addirittura completamente indifferente la maggior parte delle persone.Nel nome del progresso, della scienza e del profitto si effettuano continui attacchi alle libertà individuali, alla dignità, all'integrità della natura, alla bellezza e alla gioia di vivere, lentamente ma inesorabilmente, con la costante complicità delle vittime, inconsapevoli o ormai incapaci di difendersi.Le nere previsioni per il nostro futuro, invece di suscitare reazioni e misure preventive, non fanno altro che preparare psicologicamente la gente ad accettare delle condizioni di vita decadenti, anzi drammatiche.Il martellamento continuo di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non sono più in grado di distinguere le cose...Quando ho parlato di queste cose per la prima volta,era per un domani.Ora è per oggi!!!Coscienza o cottura, bisogna sciegliere!Allora se non siete, come la ranocchia, già mezzi cotti, date un salutare colpo di zampe.»

 
 
 
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