ABRAXAS

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“Ti sei sentito risucchiato dalla morte collettiva, dalla morte nel luogo piú profondo della terra, dalla morte nel tuo profondo che respira e fluisce in modo bizzarro. (…)Quella notte ho conosciuto la morte, il perire che si stende sull’universo intero. Ho visto come viviamo procedendo verso la morte, come l’ondeggiante grano dorato si abbassa sotto la falce del mietitore, come un’onda che si appiattisce sulla spiaggia. Colui che si trova nel flusso della vita universale diventa, con terrore, consapevole della morte. Supera la morte attraverso il superamento della vita universale. (…)Cosi l’anima è entrata nella morte. Io mi inoltrai nella morte interiore e vidi che morire esternamente è meglio che morire dentro. E decisi di morire all’esterno e di vivere dentro. Perciò voltai le spalle (alla morte) per andare in cerca del luogo della vita interiore.”(C.G.Jung -Libro Rosso, p.267)