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Un blog creato da luca.manu1989 il 27/11/2008

Dislessia

Dislessia e diritti negati

 
 

"VORREI CHE........"
Vorrei che la scrittura

fosse leggera come una piuma,
che semplice fosse l'ortografia
ed avere una bella calligrafia.

Vorrei che i numeri non fossero dispettosi,
 ma loro danzano giocosi,
e il 63 agli occhi miei

diventa un 36.
Non so fare le divisioni
e le altre operazioni?

Ma a voi chi ve lo dice

datemi una calcolatrice.

Vorrei leggere esattamente,
riconoscere le lettere velocemente
,
ma tutto si confonde nella mia mente.

Voi siete capaci di leggere e imparare,
a me serve la sintesi vocale.

Vi chiedete tutto questo cosa sia?
 Non è colpa mia,
si chiama DISLESSIA.
     

"Manuela Dolfi"
dal libro "Essenza di me"
dal libro "Pensami al Contrario"

 

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AREA PERSONALE

 
.......si possono, si devono salvare dal "coma scolastico" quei ragazzi che cadono tramortiti come povere rondini contro la barriera della lettura e della scrittura.


Daniel Pennac
 "Diario di scuola"

"A mio figlio"
Non capisco il perchè,
gli altri bimbi come me,
riescono ad imparare,
mentre io non lo so fare.
Non capisco il perchè,
leggere non so anche se,
ci provo e mi vergogno,
delle loro risa non ho bisogno.
Non capisco il perchè,
non so quanto fa 3x3,
i numeri si vanno a scambiare,
io li vedo contenti ballare.
Non capisco il perchè,
soluzione non c'è,
non so proprio cosa sia,
so solo che si chiama "DISLESSIA"
Manuela Dolfi
Dal libro "Pensami al Contrario"
 

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IL NOSTRO SOGNO REALIZZATO

ROMPERE IL MURO DELLA SCRITTURA E DELLA LETTURA CON UNA LEGGE DELLO STATO CHE TUTELI I D.S.A.
IL PUNTO DA CUI RIPARTIRE!
 
Citazioni nei Blog Amici: 89
 

"POESIE CHE NON SO LEGGERE"

Ciao bella mascherina
che sei nata stamattina
colori il carnevale
e guarisci da ogni male.
(Giulia 11 anni DSA)

L'autunno è già fra noi,
il suo debole vento trasporta
le piccole foglie,
che dagli alberi cadono lentamente.
Mentre le foglie cadono,
il cielo è grigio
e fa cadere piccole gocce d'acqua,
che brillano al sole
e rende più bello e brillante l'autunno.
(Matteo 10 anni Dislessico)

Tu sei un fiore io sono l'iverno

non posso toccarti, ne vederti,
ma ti amo lo stesso
anche se ci divide l'autunno.
(L. L. 13 anni)


Il vento che ulula nel fiore.
E intanto tu corri nel prato.
E il vento ulula.
(E.R. 8 anni Disortografica)

L'amore fa battere il cuore.
L'amore è bello e rosso.
L'amore è dentro ma non esce.
L'amore sa da chi andare
se lo lasci libero.
(Alex 11 anni DSA)


 

ALCUNI DISLESSICI FAMOSI

Leonardo Da Vinci, Albert Einstein, GalileoGalilei, Thomas A. Edison, Napoleone Bonaparte, Carlo Magno, Walt E. Disney, WinstonChurchill, Agatha Christie, Pablo Picasso, John Kennedy, Cher Sarkisan,Orlando Bloom, Tom Cruise, Whoopi Goldberg.


Le persone elencate hanno tutte un QInella norma o addirittura superiore, questo significa che i dislessicinon hanno un ritardo cognitivo ma, semplicemente, possiedono un mododiverso di apprendere rispetto a quelli che sono i canoni della maggiorparte delle persone. Molti di voi, leggendo l'elenco, si staranno chiedendocom'è stato possibile stabilire che alcuni personaggi vissuti inpassato, quando certi disturbi non avevano ancora un nome specifico,erano dislessici. Gli studi sono stati condotti sui manoscritti arrivati sino ai giorni nostri e su alcune caratteristiche personali e comportamentali che hanno caratterizzato la loro vita. I dislessici riescono a sopperire alle loro difficoltà attraverso la valorizzazione dei loro talenti.
 

 

 
 

FIRENZE CONVEGNO DISLESSIA 25 MARZO

Post n°600 pubblicato il 21 Marzo 2014 da manuela1966
 

CONVEGNO DISLESSIA
"Ho una caratteristica in più"
Martedì 25 marzo dalle ore 9.30 alle 16.30
presso Obihall, via De Andrè 3, Firenze
Anche quest'anno l'associazione Pillole di Parole vi aspetta con tante novità al terzo convegno sui DSA "Ho una caratteristica in più".
Saranno presenti specialisti, testimonianze di genitori, professori e ragazzi. Sarà possibile partecipare a laboratori, fare domande agli specialisti e vedere il lavoro fatto dai ragazzi di Pillole di Parole che metteranno in scena lo spettacolo tratto dal libro:
"Devo Solo Attrezzarmi".
Per il programma completo clicca qui :

http://libriliberi.us7.list-manage1.com/track/click?u=68863dc70fe2e91b7659cf5fc&id=75baf5615a&e=bf401c85bb

 
 
 

MANGIAMOCI LE LETTERE!!!!!

Post n°599 pubblicato il 11 Marzo 2014 da manuela1966
 

Una piccola rivincita sulle tanto odiate "lettere", che fanno le capricciose e non si fanno leggere e scrivere, così dipettose da confondersi tra loro così che noi DSA facciamo fatica a riconoscerle; nemiche/amiche che riempono di gioia e dolori le nostre giornate, e che in questo caso si trasformano in OTTIMI BISCOTTI a deliziare la Quaresima fiorentina.

Dal Blog Cucinamanumaxosa di cuocopercaso62 una deliziosa ricetta della tradizione Fiorentina per scherzare e giocare con le nostre nemiche/amiche.

Quaresimali

Portata: Biscotti

Cucina tradizionale toscana

Occasione: Pasqua

Ricetta di: Manuela

Ingredienti:

  • 150 gr. Farina bianca
  • 2 Bianchi d’uovo
  • 180 gr. di zucchero a velo
  • 30 gr. di cacao amaro
  • Scorza d’arancia

Preparazione:

Mescolate in una terrina lo zucchero, la farina ed il cacao. Separatamente montate bene a neve le chiare dell’uovo. Mescolate poi le chiare montate con il composto di zucchero, cacao e farina, fino ad ottenere un impasto cremoso e non troppo solido, aggiungendo la scorza d’arancia precedentemente grattugiata. A questo punto, usando una sacca da pasticcere, create le lettere dell’alfabeto disponendo il composto su una teglia (consigliamo la carta da forno per ottenere un risultato migliore) e infornate per 15/20 minuti a temperatura non troppo elevata (sui 150° è perfetto). I Biscotti quaresimali, sono già pronti!

Nota: Squisiti biscotti al cioccolato fatti a forma di “lettera dell’alfabeto” appaiono nelle migliori pasticcerie di Firenze nelle settimane del periodo Pasquale.
Se sei alla ricerca di sapori della cucina tipica di Firenze nel periodo di pasqua e pasquetta, allora ti consigliamo di fermarti in una delle diverse buone pasticcerie artigianali della città e provare i buonissimi biscotti quaresimali (adorati dai bambini per le loro forme con cui "giocare" e non solo per la cioccolata!)

 
 
 

Sapere cosa è il DSA è diverso dal conoscerlo

Mi viene da riflettere.............................. qualcuno potrebbe consigliarmi di andare a fare "cicerbite", in questa bella giornata, ed invece sono qui a "rompere", come sempre.

SAPERE = Possedere informazioni su qualcosa.

CONOSCERE = Possedere le nozioni e le esperienze necessarie.

Sapere cosa è il DSA è ormai di dominio pubblico, nonostante qualche volta si incontri ancora qualcuno che ignora, il problema è che molte volte, "chi ignora", lo troviamo proprio nell'ambito scolastico, là dove si pretenderebbe invece la conoscenza. La differenza tra il sapere e il conoscere è ben spiegata dal Dizionario della Lingua Italiana; nello specifico scolastico, dalle esperienze personali e riportatemi da molti e molti genitori, ma anche da Insegnanti, posso fare alcuni esempi di affermazioni che fanno ben capire quanto a volte i due vocabili vengano confusi.

Ci siamo spesso sentiti dire: "Ho avuto in passato un alunno dsa" come se l'eperienza con un singolo alunno implicasse di possedere la "chiave di volta" per conoscere il dsa e con questo dare per scontato di conoscere tutto quello che necessita. Quante volte è stata rifiutata la calcolatrice ad alunni non discalculici, o quante altre volte non sono stati concessi gli elementi compensativi e dispensativi nella matematica perchè l'alunno è solo dislessico o disgrafico? Conoscere il dsa significa capire che le tabelline, ad esempio, non si memorizzano per il deficit alla memoria, tipico in quasi tutti i dsa. Conoscere il dsa significa capire che a volte i conti non tornano per la trasposizione dei numeri, tipica della disortografia. Per non parlare di alcuni suggerimenti dati dagli insegnanti (argomento recentemente trattato in un gruppo) di lingua straniera per memorizzare i vocaboli, ove si suggerisce di scriverli più e più volte e di fare poi una lettura ripetuta degli stessi a voce alta. Lo stesso vale quando ci scontriamo con la problematica dei tempi più lunghi o testi delle verifiche ridotti e ci sentiamo dire: Ma era facile; non posso dare più tempo; non posso fare un trattamento diverso dagli altri della classe; ecc. Parliamo anche delle fotocopie? Ci sono insegnanti che consegnano ai ragazzi fotocopie da loro scritte in corsivo, con la pretesa che un dsa ci possa studiare. E la storia assurda degli appunti? Quante volte ci sentiamo dire: E' distratto e non prende appunti! Già, perchè non prendiamo appunti? Se conoscessero il dsa comprenderebbero che questa operazione è davvero IMPOSSIBILE per un dsa, in quanto riassume in essa tutte le difficoltà del sintetizzare, dello scrivere, della velocità di scrittura, del tradurre la parola ascoltata in scrittura. E quante volte ci siamo sentiti dire: NON STUDIA! Solo noi genitori sappiamo quanto un dsa studia per prendere un misero 6, quanta fatica fanno e facciamo. Un ultima "chicca", quanti si sono sentiti dire AIUTINO? Loro AIUTANO, come se gli elementi compensativi e dispensativi fossero concessioni particolari che vengono dalla loro bontà. E' davvero disarmante per tanti di noi, che lottano da anni, vedere che siamo ancora allo stato embrionale con la conoscenza del dsa; ed è altrettanto gioioso trovare ogni tanto Insegnanti ben preparati, Insegnanti che sono disposti a mettersi in gioco, Insegnanti che vogliono riuscire là dove altri colleghi hanno fallito, Insegnanti che lottano e si battato per amore dei loro alunni per la loro missione nell'insegnamento; purtroppo sono pochi. 

(A livello informativo: quanto scrivo non è riferito a nessuna scuola o insegnate in particolare, io sono DSA e tocco con mano, inoltre faccio parte di gruppi e associazioni come "DSA adulto normoparificato", pertanto quanto da me detto deve essere preso come spunto di riflessione e non come critica.)

Manuela Dolfi

 
 
 

Guardiamo il dsa dal di dentro.

Post n°597 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da manuela1966
 

Il dsa non è un limite per nulla, i limiti li create voi con le metodologie d'insegnamento antiquate ed ammuffite, con la vostra incapacità di comprenderci e con la vostra falce che ci sega le gambe. Voi e il votro maledetto cronometro sempre in mano!
Un dsa ha grandi capacità, un dsa trova sempre la strada per arrivare, in tempi diversi che il mondo frenetico non attende. Un dsa riesce come gli altri ma con strade diverse e tempi diversi.
Se andiamo a Roma, tu prendi l'autostrada, io le strade provinciali. Arriviamo entrambi a meta ma io con tempi più lunghi. E' così! Sempre! In ogni cosa! La tempistica diversa ci fa apparire dei tontoloni...............................
Ogni volta dobbiamo "tradurre" dalla vostra lingua alla nostra, ciò impiega tempo ed energia.
Il mal di testa è un sintomo di "saturazione" del cervello. Pensa che noi ragioniamo in continuazione, anche per allacciarsi le scarpe, Il nodo e il fiocco è frutto di un ragionamento, un ragionamento che compensa, così come per la destra e la sinistra e per miliardi di altre nozioni ed azioni.
Vi chiedete: perchè nello studio siamo lenti e poi con il cellulare e pc invece andiamo come le sassate? Ma vi devo spiegare proprio tutto.............. Le tastiere sono in maiuscolo stampatello, il nostro carattere preferito, ci danno immagini, ottimo per noi la memoria visiva! Per noi il Cellulare e il PC sono amici, amici che ci comprendono e ci compensano. E' normale! Per noi! Inoltre il cell ha un suo controllo ortografico.
Oh ciccini, quelli AVANTI siamo noi!
Manuela Dolfi

 
 
 

Ignoranza

Post n°596 pubblicato il 01 Febbraio 2014 da luca.manu1989
 

La "barriera architettonica" per un DSA non è visibile ma ha un nome: ignoranza! Il luogo ove questo impedimento è più frequente trovarlo è all'interno delle scuole, unito alla incopetenza e all'incomprensione.

 
 
 

L'alunna in difesa della Prof.

Post n°594 pubblicato il 20 Gennaio 2014 da luca.manu1989
 

In seguito ad accese discussioni, a volte degenerate, in un gruppo di Face Book, dove partecipano insegnanti, genitori ed alunni (un arena di leoni), un'amica Insegnante e mamma è stata presa di mira, in suo soccorso è arrivata una sua ex alunna con questo post, che a mio avviso merita di essere pubblicato:

"Alla mia grande prof B. M. , sono molto dispiaciuta su quello che è venuto fuori da un link su questo gruppo ..sicuramente quando una persona scrive dall altra parte viene sempre interpretato diversamente o non capito ,una cosa e certa e voglio dirla qui sono una ragazza di 14 anni mi chiamo Asia sono una dei tanti ragazzi che stravede, e vuole un grand bene a questa prof/mamma che è , e sarà per tutti i ragazzi dsa di B.a R., C'e ne dovrebbero essere una in ogni classe di prof così e non 1 in x una scuola . Mi ha visto piangere ,stare male abbiamo combattuto contro alcuni prof sempre a testa alta perché chiedevamo il mio, passavo le ricreazioni a cercarla per dirle cosa succedeva,da quest'anno non è più con me io sono in 1 superiore ma quello che mi ha insegnato mi permetterà di studiare con tranquillità . Prof si ricordi con il cuore e la grinta si fa tutto, mai farsi buttare giù!!! Sono le 23:18 tardissimo ho letto diversi post comunque devo dire che c'è più genitori scontenti che prof. Scusate gli errori ma sono dsa T.v.b prof"

Dimentico di aggiungere che mi sono cancellata da questo gruppo per varie incomprensioni e problematiche con la categoria insegnanti, loro diranno altrettanto dei genitori.

Manuela Dolfi

 
 
 

"VORREI STAR BENE A SCUOLA" 17 E 18 GENNAIO 2014

VORREI STAR BENE A SCUOLA
17 E 18 GENNAIO 2014
AUDITORIUM SANT’APOLLONIA (VIA S. GALLO 25)
LIBRERIA LIBRILIBERI (VIA S. GALLO 25/R)
FIRENZE


Vorrei star bene a scuola, realizzata dall’Associazione Italiana Dislessia e dall’Associazione Culturale LibriLiberi, in collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale, Centro Educativo Emily Gould, CRED Ausilioteca Comune di Firenze, Associazione Toscana Defici di Attenzione e Iperattività, Centro Diagnostico e Riabilitativo “Nuovamente” e Associazione Pillole di Parole.

CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA

FONTE: LIBRI LIBERI (FI)

 
 
 

STANCHEZZA DA CONCENTRAZIONE O DISTRAZIONE?

Post n°592 pubblicato il 09 Gennaio 2014 da luca.manu1989
 


La cosa che mi sento più ripetere dagli insegnati, e che gli stessi dicevano di me a mia madre è : "SI DISTRAE TROPPO!"
Quasi a voler prendere la cosa come alibi per giustificare le insufficienze, spesso poi viene rincarata la dose con un : "Proprio un dsa avrebbe necessità di stare più attento degli altri". L'ennesima conferma che non si è capito un "H" di come funziona la testa di un DSA. Proviamo a spiegarlo: Un dsa ha un modo tutto suo di giungere all'apprendimento che non è "logico" per un normodotato, come d'altronde per i dsa non sono "logici" i normodotati, l'apprendimento scolastico è radicato su metodologie antiche ed antiquate e lascia poco spazio a metodi alternativi. Dovremmo considerare il risultato finale, senza giudicare la strada percorsa e il tempo occorso per giungere all'obiettivo. Insomma, se un normodotato per andare a Roma prende l'autostrada, un DSA prende le strade provinciali, con tempi diversi la meta è la stessa. Un DSA fa molta fatica ad adeguarsi al metodo scolastico, spreca e spende molte energie; si pensi ad esempio la naturalezza con cui un normodotato legge, spesso la lettura è considerata uno svago o un sonnifero; un DSA invece per leggere anche solo 2 righe fa un notevole sforzo. Questo vale anche per copiare dalla lavagna, per scrivere qualsiasi cosa, senza parlare poi delle operazioni matematiche. Un alunno DSA è quindi molto efficiente nelle prime ore di scuola ma già dalla 3° ora inizia a calare di concentrazione per stanchezza, è una strana sensazione che prende spesso anche me dopo un lavoro d'ufficio che richiede particolare attenzione; la testa sembra ovattata, hai la sensazione che non ci entri più nulla e la reazione che segue è BASTA! PAUSA! STOP! Voglia quindi di "staccare", uscire, svagarsi per alcuni minuti. Se ciò non è possibile inizia l'irrequietezza, il nervosismo ed in fine la rabbia. Quindi cari insegnanti, quella che chiamate "distrazione" in un DSA non è la voglia di non far nulla, è semplicemente il cervello che è arrivato alla saturazione per troppa concentrazione. Vi spiego anche un altra cosa: le nozioni imparate da un dsa sono informazioni che non vengono catalogate ordinatamente nella memoria, un pò come un grande magazzino disordinato, per cui le informazioni ci sono tutte, ma valle a ritrovare......................... ecco perchè spesso davanti ad una cosa apparentemente ovvia e scontata un dsa fa scena muta, non perchè non la sa, ma perchè non la trova in tempi detti "normali"

Manuela Dolfi

 
 
 

DSA E SCUOLE PROFESSIONALI


Questo mio post è dedicato in particolare agli insegnanti della Scuola Media inferiore, a coloro che fanno "orientamento", a quelli che dovrebbero consigliare il futuro percorso scolastico ai propri alunni, a coloro che danno una traccia da seguire per l'avvenire dei ragazzi.
Accade spesso che gli alunni DSA, per le loro difficoltà (e non per le loro capacità), vengano dirottati a scegliere una scuola cosiddetta Professionale, convinti di indirizzarli verso un percorso più "facile". Mi chiedo: consideriamo forse la Scuola Professionale di serie B? E gli alunni DSA sono ragazzi di serie B? La Scuola Professionale non è affatto un percorso di serie B, è una scuola di tutto rispetto, una scuola dove si impara un mestiere (o si imparava prima della distruzione Gelmini), una scuola fatta di Insegnanti e Tecnici che collaborano alla formazione culturale e lavorativa dei ragazzi. Non è certo Scuola della "feccia", come troppo spesso si intende. E i ragazzi DSA? Considerati fannulloni e svogliati, incapaci e nulla facenti, non sono degni di un Liceo? Ricordo che solitamente il Q.I di un DSA è di MOLTO superiore alla norma Europea e che ha capacità organizzative fuori dalla norma. Diciamo che il problema non è di DSA o di Scuola Professionale, il problema è all'interno della categoria insegnanti, troppo spesso radicata in metodologie d'insegnamento antiquate, vecchie, antiche. Un ragazzo DSA è in grado di frequentare qualsiasi Scuola, purchè trovi Insegnanti in grado di accogliere le sue difficoltà e gli vada in contro nella cresciata formativa e culturale, rispettando le problematiche e comprendendo le difficoltà, tenendo fuori dal cancello della scuola i suoi pregiudizi e giudizi personali. E poi scusate, ma se vi si rompe un tubo dell'acqua o restate senza luce, chiamate un Ingegnere o un Medico o vi affidate a un idraulico e ad un elettricista?
Manuela Dolfi

 
 
 

Buon Natale dal Blog Dislessia

Post n°590 pubblicato il 12 Dicembre 2013 da manuela1966
 

"Lettera a Babbo Natale"

Caro Babbo Natale,
non chiedo regali
non oggetti materiali,
vorrei da te un dono
che tutti mi accettassero come sono,
con il mio balbettare
leggere male, esitare,
scrivere con gli errori d'ortografia
con la discalculia
Donami di poter usare la calcolatrice
la sintesi vocale che dice
cosa nel libro c'è stampato
il controllo ortografico computerizzato.
Donami i libri col CD
per me più facile è così
leggere ascoltando,
imparare quasi giocando.
Dona ai bimbi come me
tranquillità affinchè
più facile sarà la scuola
e gioioso andarci ancora.

Manuela


 
 
 

AVVISI E CIRCOLARI SCOLASTICHE E DSA

Volevo catturare la vostra attenzione per invitare ad una riflessione: la Legge 170 dispensa i DSA dalla scrittura sotto dettatura. Perchè quindi quando i custodi portano una circolare o avviso in classe, esso viene letto (velocemente) dall'insegnate agli alunni, che devono accuratamente scriverlo sul diario o sul libretto scolastico? E' già molto se a casa di un alunno DSA arriva: la classe entra alla 2° ora o la classe esce un ora prima; tutto il resto viene omesso. Credo invece che anche "tutto il resto" sia importante e visto che i DSA, ripeto, sono dispensati dalla Legge 170 alla scrittura sotto dettatura, per ovvi motivi, forse sarebbe il caso che si prenda provvedimenti diversi. Magari per i DSA potrebbe essere fatta copia della circolare o avviso e consegnato in forma cartacea. A volte "tutto il resto" è determinante e se c'è vuol dire che le famiglie devono essere avvertite, quindi è buona cura della scuola provvedere in tal senso.

Manuela Dolfi

 
 
 

DISLESSIA E DIRITTI NEGATI

 

Era Ottobre 2008 ed usciva il Libro Bianco "Dislessia e diritti negati", ricordo le battaglie di quel periodo per la Legge, la solidarietà tra i gruppi, la partecipazione all'AID, la mia testimonianza pubblicata sul libro, la soddisfazione quando uscì, il comprarlo per me, per amici e parenti, la commozione e la rabbia nel leggere le storie strazianti contenute. Quanta sofferenza di ragazzi, bambini e genitori si legge tra queste righe, storie commuoventi, storie di vita.
Quanta difficoltà nel raccontare la storia di mio figlio e il suo calvario scolastico; sembra passato un secolo. Rileggendo mi accorgo però che tante cose sono rimaste tali e quali, che la Legge 170 viene a volte applicata solo perchè una legge dello Stato, lasciando i rapporti scuola, ragazzi, famiglie, insegnanti, aridi, privi di quell'amore e comprensione che l'insegnamento dovrebbe contenere.
La storia di mio figlio? Pag. 85
Manuela D.

 
 
 

RICORDO..........................

Questo è uno dei Convegni sul DSA che ricordo con maggior interesse, forse anche per il suggestivo luogo in cui si è svolto, il Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.

Manuela Dolfi

 
 
 

Diario per la scuola e DSA alle superiori

Post n°586 pubblicato il 22 Novembre 2013 da manuela1966
 

Parliamo un pò di diario................
Tenere il diario o agenda per un DSA è molto, molto complicato. Qualcuno potrebbe dire: ma come, ci riesce anche un bambino delle elementari! Ebbene, per un DSA non è facile! Innanzitutto un DSA ha problemi con la memorizzazione delle sequenze, infatti non impara la sequenza dei giorni della settimana e dei mesi dell'anno, io stessa a 47 anni ho qualche volta difficoltà a metterli in ordine. E non è tutto: la trasposizione dei numeri, comune "errore" che un DSA fa nella matematica, è un impedimento da non sottovalutare. Ed è così che un Lunedì diviene un Mercoledì, che Settembre diviene Novembre (assonanza tremendamente simile), che un 21 diviene un 12, ecc, ecc. Per questo quando invito gli Insegnanti ad un controllo del diario degli alunni DSA, anche alle superiori, non lo dico a caso, lo dico perchè spesso l'errore nello scrivere al giorno giusto un compito, una verifica o un'interrogazione programmata, ha origine diversa dalla distrazione o disattenzione, e accusare un ragazzo DSA di aver SBAGLIATO lo mortifica, in quanto per lui non trattasi di errore ma di una vera e proprio difficoltà.
Approposito di DIARIO, per chi non lo avesse letto invito a leggere "Diario di scuola" di Daniel Pennac, farebbe bene a molti.
Aggiungo a livello informativo che quanto scrivo non è riferito a nessuna scuola o insegnate in particolare, io sono DSA e tocco con mano, inoltre faccio parte di gruppi e associazioni come "collaboratore adulto", pertanto quanto da me detto deve essere preso come spunto di riflessione e non come critica.

 
 
 

Interrogazioni Programmate

Foto di luca.manu1989

La legge 170 prevede come elemento compensativo che le interrogazioni vengano programmate. Per molti Insegnanti questo vuol dire: "il giorno tale ti interrogo", ma non è proprio così. Programmare un interrogazione non vuol dire avvisare l'alunno su quando l'insegnante ha intenzione di interrogarlo, questo lo saprebbe fare anche il mio cane, avesse la parola! Programmare un interrogazione a un DSA significa innanzitutto dedicare 3 minuti all'alunno, controllando precedentemente che nel giorno prescelto non ci siano altre interrogazioni o compiti (e neppure nel giorno prima o dopo), dire all'alunno gli argomenti oggetto dell'interrogazione e controllare che scriva esattamente tutto sul diario e al giorno giusto. Quando un insegnante fa questo dimostra interesse nel voler mettere l'alunno DSA nelle condizioni ottimali per imparare, in altra maniera è solo un "rispettare" (nemmeno poi tanto) la normativa per essere semplicemente a posto con la legge. Ricordiamoci che un DSA ha bisogno di molto piu tempo di un normodotato (la normalità poi quale sia non si sa) per prepararsi ad un interrogazione, ricordiamo anche che il DIARIO per un DSA è spesso un rompicapo e non è facile orientarsi tra giorni e mesi (non tutte le scuole hanno ancora il registro elettronico), ricordiamo anche che i numeri delle pagine da studiare possono essere trasposti o scritti male; per cui il controllo dell'insegnante è fondamentale.
Ed è non facendo, purtroppo, le cose come devono essere fatte che poi ci ritroviamo con i 3 o i 4 alle interrogazioni............................

Manuela Dolfi

 
 
 

IL DSA NON E' UNA MALATTIA!!!!!!

Post n°584 pubblicato il 07 Novembre 2013 da manuela1966
 

LA VOGLIAMO FINIRE DI CHIAMARE IL DSA "MALATTIA" E GLI ELEMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI "AIUTI"!!!!!!! NON SE NE PUO' PIU' DI SENTIRCI MALATI E AIUTATI! MA FATE LA FINITA!
Dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia NON SONO MALATTIE (altrimenti sarebbero curabili), sono sindromi classificate tra i disturbi specifici di apprendimento, meglio conosciuti come DSA.
Gli elementi compensativi e dispensativi NON SONO AIUTI GRATUITAMENTE CONCESSI (come credono ancora in molte scuole) ma strategie che permettono ad un DSA di imparare.
E' CHIARO O NO?!?!?!?!
Detto tra noi: siete forse gelosi della nostra intelligenza e della nostra creatività? Mi sa proprio di Sì!

 
 
 

LIBRO BES e DSA La scuola di qualità per tutti

Ed eccomi davanti alla Libreria Libri Liberi di Via San Gallo a Firenze, dopo aver ritirato una copia del libro BES e DSA. Un utilissimo supporto per Insegnanti, un utile guida per i Genitori, una valida fonte per tutti quelli che volgiono informazioni sulle normative e direttive DSA e anche per chi volesse comprendere meglio il NOSTRO MONDO DISLESSICO. Ringrazio le Autrici, nonchè amiche e compagne di "lotta".

Manuela D.

 
 
 

SU SETTE ESPRESSIONI ME NE TORNANO CINQUE! SONO SODDISFATTA!

SU SETTE ESPRESSIONI ME NE TORNANO CINQUE! SONO SODDISFATTA!



A me (DSA) ne tornano 5 su 7, a mio figlio (DSA) 6 su 7, al suo compagno (NON DSA), che oggi è a casa mia per i disagi alla circolazione per i Mondiali di Ciclismo, 1 su 7!
Questi sono i miei fogli, ho 47 anni, e come potete notare la disgrafia si nota anche in materie non letterarie, per non parlare poi degli errori, degli scarabocchi e di una "lodevole" imprecisione nel mantenere lo spazio sul foglio. Confesso che ho usato la calcolatrice e la tavola pitagorica e che dopo 2 ore e mezza (tempo occorso per lo svolgimento), ho mal di testa e un senso di intontimento, per la grande concetrazione occorsa. Non importa essere DISCALCULICI per avere problemi con la matematica, basta avere altri DIS, vallo a spiegare ai Prof. che non hanno voglia di comprendere!
Manuela Dolfi (manuela1966)

 
 
 

Lettera da una Mamma di un bambino dislessico: LA DSA, NON E’ UNA MALATTIA!

Lettera da una Mamma di un bambino dislessico: LA DSA, NON E’ UNA MALATTIA!


Si diceva una volta “Il mestiere di scrivere”, per marcare la serietà dell’impegno di tale lavoro!

Impegno riconosciuto, nel comune sentire, perché da tal “mestiere” ci si aspettava anche la serietà delle informazioni passate al grande pubblico.

E’ ancora così?  Mah! 

Dubbio legittimo che mi pongo quando leggo articoli dal titolo “Lo studente dislessico torna in aula, ma cambia scuola”.

Chissà perché da una persona che scrive su un giornale mi sarei aspettata una buona conoscenza dell’argomento che tratta, conoscenza che invece  palesemente manca.

Intanto la dislessia non è una malattia e se mai davvero la madre del ragazzo l’avesse così definita non sa di che parla e s’informi.

Ma se forse (?) è scusabile l’errore di una mamma che magari è presa dalla confusione e dalla rabbia del momento e forse (?) si trova con una certificazione tardiva ed “improvvisa” ed è i ancora nell’ignoranza dell’inizio-percorso, non è affatto scusabile l’errore della giornalista che con il suo articolo  non chiarisce e da ad intendere che la dislessia sia una malattia… errore imperdonabile per  chi sa leggere, sa scrivere, deve  informarsi per informare e non lo fa in modo corretto.

La dislessia o meglio i DSA (disturbi specifici di apprendimento) NON  SONO UNA MALATTIA tant’è che il medico serve solo per certificare che non esistono né disturbi psicologici, né patologie e - notare bene –nessun limite intellettivo, perché si è dislessici in assenza di patologie, in assenza di  disturbi psicologici in presenza invece di un quoziente intellettivo nella norma e più spesso SOPRA LA NORMA… 

LA DISLESSIA E’ DIAGNOSI PER ESCLUSIONE DI MALATTIE, DI DISTURBI PSICOLOGICI E DI LIMITI INTELLETTIVI CIOE’: DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO SENZA PATOLOGIE E CON QUOZIENTE INTELLETIVO NELLA NORMA O SOPRA LA NORMA.

La dislessia (termine ridotto, comunemente usato per indicare più genericamente i DSA)è semplicemente una DIVERSITÀ NEUROBIOLOGICA che determina solamente UN DISTURBO NELL’APPRENDIMENTO SCOLASTICO SECONDO I METODI COMUNI D’INSEGNAMENTO, per intendersi meglio è un po’, come nascere con gli occhi azzurri invece che marroni o con i capelli neri invece che biondi .

Oltretutto è  disturbo che RIGUARDA SOLO LA SCUOLA  E NON ALTRE SFERE DELLA VITA , NON PASSA E NON SI CURA PERCHÈ NON È UNA MALATTIA MA UNA CARETTERISTICA, PERO’ CON LA CRESCITA SI EVOLVE  E  SI COMPENSA FINO A POTER  ESSERE INVISIBILE.

La scuola ha avuto ed ha qualche difficoltà ad adeguarsi alla conoscenza dei DSA e ad adottare nuovi metodi d’insegnamento, ed è facile intuire anche perché: manca personale,  le ore sono sempre più ridotte,  le classi sempre più numerose ed i programmi sempre più estesi.  Mancano le risorse per i PC, per la LIM che pur è obbligatoria (paradosso dei paradossi) e spesso mancano le risorse anche per le fotocopie, la carta igienica, il sapone.

In assoluto però, manca la cosa più importante: la formazione e l’informazione del personale che tanto sarebbe utile per tutti, ma soprattutto per coloro che ancora  si arroccano in vecchie e rigide prese di posizione inutili e dannose.

Tanti sono i docenti sensibili e preparati (magari a loro spese o  per esperienze vissute sul campo) o che comunque si danno da fare, per capire, per imparare…  io stessa posso e devo testimoniare per correttezza, come mamma di un bambino dislessico, che in quel d’Arezzo tanti bravi ce ne sono perché li ho incontrati! 

Purtroppo se per 100 insegnanti buoni ce n’è anche uno solo “cattivo”, i danni che questo può fare sono terribili.

Al fine di tutelare l’apprendimento dei ragazzi dislessici di recente è stata emanata una legge, la 170 del 2010, che obbliga la scuola  a dare i giusti strumenti compensativi e dispensativi (alcuni esempi: tavola pitagorica, mappe riassuntive per studiare, tavole e formulari, dispensa dalla lettura ad alta voce, dispensa dal copiare alla lavagna, impiego di strumenti informatici per scrivere, non verifiche multiple in uno stesso giorno ecc.)  in modo che la possibilità di apprendimento per i ragazzi con DSA sia portata ad un livello accettabile  - si può paragonare l’uso di tali strumenti all’uso degli occhiali per un miope…( provi chi è miope a leggere senza occhiali così meglio capirà!) 

La scuola per essere sicura della presenza di DSA chiede la certificazione (diagnosi per esclusione di malattie o di limite intellettivo o disturbi psicologici perchè in questi casi non è dislessia!).

Il dislessico in tenera età (primarie) può fare un’abilitazione logopedica per rafforzare i meccanismi automatici di apprendimento che spesso sono carenti e  può essere aiutato al fine di migliorare la propria scrittura se è disgrafico, ma si tratta di un abilitazione, non certo di una cura e soprattutto –attenzione, attenzione – il ragazzo dislessico non abbisogna di sicuro di uno psicologo a meno che non sia stato tanto talmente vessato da qualche insegnante e/o  dai compagni e/o dagli altri genitori e/o a volte, purtroppo, dal proprio genitore inconsapevole … in questi casi la sua autostima può averne tanto risentito da dover ricorrere ad un supporto.  

Il ciclo corretto in caso di DSA è quindi questo:

1) La scuola deve essere informata adeguatamente dei DSA di uno studente attraverso la certificazione

2) la scuola, informata, deve fornire gli adeguati strumenti compensativi e dispensativi, variabili a seconda delle capacità e compensazione di ogni singolo ragazzo  per permettergli di imparare senza stressarlo demotivarlo o fargli fare sforzi inutili, poiché in questi casi l’importante è l’ apprendere e non il come si apprende

3) il ragazzo con i suoi strumenti si impegna, impara e raggiunge adeguati livelli di conoscenze

Solo nel caso in cui la scuola, correttamente informata, non permetta l’uso di strumenti compensativi e dispensativi, si può ricorrere giustamente al TAR .

Sia chiaro però che lo studente che è stato fornito degli strumenti adeguati e comunque non s’impegna e non impara, almeno nei limiti minimi soddisfacenti, può benissimo essere bocciato anche se dislessico: non ci sono sconti per i dislessici, c’è solo il giusto aiuto che serve per garantire loro il diritto allo studio. E che non passi mai una cosa che non è, perché questi ragazzi di sforzi ne fanno tanti, altro che altro!

Io mi ritengo fortunata (ma so anche di non essere sola in questa fortuna) perchè dopo i primi due anni da incubo alle primarie, ho cambiato scuola ed ho trovato delle bravissime maestre, che pur se con tanti incontri e  “scontri pacati”, si sono informate e si sono adeguate, dandosi tanto da fare per insegnare a tutti. Mio figlio ha dei cari compagni che mai lo hanno schernito od emarginato ed i loro genitori mai hanno dimostrato pregiudizi. Quest’anno ha cambiato ciclo di studi e, pur se  appena iniziata la scuola, ha potuto serenamente continuare con  i suoi metodi di apprendimento, per cui posso tranquillamente dire:”Per  ora tutto bene”!  Certo, è faticoso,  l’informazione manca, ma la disponibilità si trova e  occorre tanta collaborazione con la scuola … insomma,  non è facile ma è possibile!

Ma non voglio dimenticare quei primi due anni di scuola, se non altro per comprendere chi ancora si trova in una situazione drammatica di quel tipo… e sono questi casi, e solo questi, protratti spesso per anni, che poi comportano problemi di autostima , ma che si comprenda che son PROBLEMI  DOVUTI AL PREGIUDIZIO DI CHI CREDE CHE LA DISLESSIA SIA UNA MALATTIA O, ALL’ESTREMO OPPOSTO,  DI CHI LA NEGA A TUTTI I COSTI E NON E’ CERTO UN PROBLEMA DELLA DISLESSIA IN SE’!

Per cui, PER FAVORE BASTA CON QUESTE NOTIZIE LAMENTOSE DA GOSSIP CITTADINOche fanno intendere “[poverino](sottinteso)… ha una malattia e nonostante questo  è stato bocciato”, perché non è affatto così!

Non è né dignitoso né corretto far credere questo, nei confronti dei ragazzi dislessici che studiano il doppio per raggiungere la metà dei risultati, perché vogliono riuscire  ad apprendere, ultrasensibili per la loro intelligenza ed in difficoltà per i pregiudizi degli altri, docenti, genitori o giornalisti che siano!

Non è né dignitoso né corretto nei confronti di quei tanti docenti che si danno tanto da fare e collaborano  pur se il loro ambiente di lavoro  non li aiuta affatto, non si tirano indietro, e ce ne sono…. fanno meno rumore, certo, il male fa notizia e il bene no, ma esiste comunque, pur se silenzioso, e magari non sarà  perfetto… il cammino è appena iniziato, ma pur se perfettibile comunque c’è;

Non è né dignitoso né corretto per  tutti quei genitori che sanno cosa vuol dire avere figli dislessici, che si rendono conto che basterebbe così poco per aiutarli a camminare con le proprie gambe anche dentro la scuola (unico posto in cui hanno difficoltà), ma che quel poco non sempre viene fatto  e, che a volte vivono una sofferenza assurda, insieme ai loro figli, per l’ignoranza di un unico singolo prof. o per i pregiudizi dei compagni “messi su” dagli altri  genitori.

E che sia chiaro, soprattutto, che i genitori a conoscenza del  che cos’è la dislessia non pensano ”[poverino] è malato”  del loro figlio ma a lui dicono “coraggio ce la puoi fare, non importa se vai piano, purchè continui a camminare perché passata la scuola, fuori  sei più in gamba di tanti altri”. Il “poverino è malato… d’ignoranza” lo lasciano per chi non sa, non s’informa e vive nel pregiudizio (sempre chiunque esso sia) e, un genitore consapevole, non scambia mai un “[poverino] è malato” per il proprio figlio, con una promozione facile, mai! Perché sanno che non è così che deve essere,  perché sanno che i ragazzi DSA possono farcela con i mezzi di insegnamento giusti, perché sanno che questi ragazzi faticano molto e sono orgogliosi di farcela da soli! Quindi spieghiamo, per favore, quando viene scritto un articolo, che se c’è chi si rivolge (ovviamente  correttamente) al TAR  solo per i disturbi di apprendimento (non per altro, perché qui solo di dislessia si parla)  è semplicemente perché  ha trovato muri su muri, ignoranza su ignoranza, pregiudizio su pregiudizio e mai perché cerca sconti, né mai perché pensa ad una malattia del figlio!  Altrimenti non si è affatto nel giusto.

Non mi dilungo oltre, anche se da dire ci sarebbe tanto…. Aggiungo solo: chi si sognerebbe di parlare di malattia per Bill Gates, per Maria Teresa Ruta, per Francesco Facchinetti ecc.ecc.? e mi fermo qui, ma di esempi ce ne son tanti, ci sono addirittura pubblicazioni con l’indicazione dei dislessici famosi. Poi se uno si vuole realmente informare, oggi come oggi è piuttosto facile:

Alla USL di Arezzo c’è un buon servizio dedicato ai DSA, ovviamente come abilitazione per gli anni della primaria, mai come cura di  malattia;

C’è anche un ottimo istituto accreditato che segue con profitto anche i DSA,con lo stesso intento di abilitazione e non di cura.

C’è un fantastico sito dell’AID  (associazione italiana dislessia) pieno di informazioni, guide, materiali, alla portata di chiunque voglia leggere ed informarsi e  ci sono tantissime altre associazioni presenti nel web  degne di stima, per non parlare dei libri pubblicati (uno fra tutti “Il Demone Bianco” di Giacomo Cutrera dilessico neo-laureato) … per cui basta solo la volontà di non essere disinformati quando si vuol parlare dell’argomento.

Mi auguro davvero che un giorno qualcuno abbia voglia di scrivere seriamente sulla questione, con la giusta conoscenza e le corrette informazioni, riposizionando le notizie da “drammatico pettegolezzo cittadino”  a “fatti del reale vivere quotidiano” ridonando così anche la giusta dignità al ruolo del giornalista che informa  e non fa solo cronaca rosa o nera o gialla, rossa o blu che si voglia..perchè se la stampa è capace solo di tirar fuori articoli così poco chiari sull’argomento, meglio è che non ne parli affatto, fa meno danni! 

Meglio della disinformazione è il silenzio, il “parlatene bene o male purchè ne parliate” nel caso di argomenti seri ancora poco conosciuti non va affatto bene.

La Mamma di un bambino dislessico

Fonte: informarezzo

 
 
 
 

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IL LIBRO DI TESTIMONIANZE
"Pensami al Contrario"

ilmiolibro.it

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Nelle librerie Feltrinelli su prenotazione

 

Filippo Barbera
"Un insolita compagna: la dislessia"

Autore: Filippo Barbera
ISBN 978-88-8449-481-8

 

Dettagli blog.libero.it/dsa/

 

D.S.A significa Disturbo Specifico dell'Apprendimento e non Distratto, Svogliato e Asino

Francesco Facchinetti: "Io e la scuola siamo stati due cose diverse per colpa della DISLESSIA che rende complicato leggere e scrivere".

 
 
 

SOSPETTO DISLESSIA?

ATTENZIONE
I bambini dislessici durante la lettura e/o la scrittura fanno frequentemente questi errori: confondono lettere che sono visivamente simili, ma orientate diversamente: d-b-p-q, u-n, m-n, confondono lettere che hanno suoni simili: v-f, g-c, b-p, d-t, leggono  e/o srivono le parole al contrario, invertono le sillabe che compongono le parole, sbagliano la sequenza delle lettere (capra-carpa / torta-trota), inoltre fanno confusione e hanno spesso difficoltà nell’apprendere: le tabelline, le serie numeriche, le informazioni in sequenza (mesi dell’anno, giorni della settimana, lettere dell’alfabeto), i rapporti spaziali e temporali (ieri/domani destra/sinistra), alcune abilità motorie, problemi di attenzione e di concentrazione.
 
 

LEGGE 170/2010

TESTO E AGGIORNAMENTI SULLA LEGGE 170/2010 LEGGE SULLA DISLESSIA

TESTO DELLA LEGGE

 
DISLESSIA= disturbo nell'apprendimento della lettura




DISGRAFIA
DISORTOGRAFIA
= disturbo nell'apprendimento della scrittura




DISCALCULIA= disturbo nei processi di calcolo
 

Come Tom Cruise


Ho un figlio di otto anni che frequenta la terza elementare. È un ragazzino sveglio, eppure piange perché non vuole andare a scuola: legge male, nei compiti fa mille strafalcioni. La maestra dice che non s'impegna, ma io temo che ci sia dell'altro…
 

ORLANO BLOOM: LOTTO ANCORA CONTRO LA DISLESSIA

Il divo Inglese ammette di far fatica a leggere i copioni e a memorizzare le battute a causa della sua Dislessia

 

TU POTRESTI ESSERE DISLESSICO MA STRAORDINARIO! "UNA NUOVA STELLA SULLA TERRA"
Dedicato a chi pensa di essere una nullità
, a chi pensa di non farcela, a chi si sente diverso, a chi vive il disagio scolastico, a chi si sente incompreso, a chi........ è dislessico come me.
Manuela

 

MASSIMILIANO GENTILE

 

Mai ti dimenticheremo amico............ buon viaggio Max.

 

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