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« Prima che tramonti la LunaUno, dieci, cento, mille... »

o la borsa o la corsa

Post n°870 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da feliperun
 

Come farebbe un podista senza la sua borsa? Custode degli strumenti fondamentali per andare a correre!
A volte viene meticolosamente preparata la sera prima, in previsione dell’allenamento successivo. E per meticolosa preparazione si intende la scelta delle scarpe specifiche per l’allenamento da eseguirsi, dei calzini, ma quelli giusti adatti alle scarpe, della maglia coordinata con tutto il resto, una borsa in cui nulla è lasciato al caso.
Altre volte invece è riempita afferrando a casaccio gli indumenti, quelli hanno tutto diviso in cassetti dedicati: pantaloncini, magliette manica corta, manica lunga, canotte, leggins, afferrano un indumento a cassetto, e la borsa è pronta in 22” tra apertura e chiusura cerniera.
Quando si verifica la malagurata mancanza di qualcosa, entrambi i gruppi evocano le Erinni, ma i secondi scavano fino a trovare un residuato dimenticato ma ancora funzionale.

A proposito di residuati ci sono tasche che conservano alcuni oggetti per anni: il pettorale della pistoia abetone del 2004, gli integratori alla papaya della Siberia (che nessuno ha mai osato di assaggiare per quanto omaggio), le spillette da balia arruggite, un orologio a brandelli, un paio di medagliette del cross dove perse le scarpe il Signore.
Ma una tasca invece ha la sua rilevanza superiore: quella del lucchetto. Grazie a quel piccolo accessorio è possibile riporre il tutto nell’armadietto e correre leggeri.
Una tasca, o uno scomparto è dedicato alle ciabatte ed alle scarpe. E qui entra in gioco l’abitudine di svuotare quotidianamente la borsa! Se questa regola aurea viene infranta, la punizione sarà eterna! Infatti gli indumenti sudati, l’accappatoio bagnato e ciabatte umide costituiscono una vera bomba ecologica, una arma chimica non convenzionale nella disponibilità di ciascuno! L’innesco è dato semplicemente da una notte di confino, ma l’apoteosi si raggiunge quando vi dimenticate la borsa in quelle condizioni in auto sotto il sole. Ecco che allora la popolazione batterica darà il meglio, si impegnerà (riuscendoci benissimo) a permeare ogni fibra di scarpe, ciabatte, indumenti, ed ogni trama della borsa dell’aroma sopraffino del cetaceo spiaggiato. E da allora vi accompagnerà sempre riemergendo malgrado i lavaggi e le notti sul balcone, ma vi ricorderà sempre che quella borsa è vostra e solo vostra (e dei vostri batteri).

 
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