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« le forme dello sportSport e conflitti, una s... »

Sport e conflitti, una storia antica

Post n°756 pubblicato il 18 Agosto 2016 da feliperun
 
Tag: rio2016


Quanti sport si ispirano ai combattimenti? Molti, ma non tutti. Per gli sport di lotta é evidente, scherma, lotta, judo, pugilato, le arti marziali in genere.
Le regole da rispettare trasformano il combattimento in un confronto dove sono minimizzati i rischi di farsi male e di contro la possibilità di ripetere e riprovare innumerevoli volte (anche se molti di questi sport non sono esenti da rischi).
La corsa era fondamentale per attaccare o per fuggire, la marcia determinante per gli spostamenti dei soldati che si muovevano a piedi.
L'equitazione era lo sport dei guerrieri più letali di un tempo, una carica di cavalleria faceva tremare la terra, ma i cavalli erano anche uno strumento di lavoro. Nelle competizioni equestri le diverse specialità raccontano di quanto stretto e straordinario possa essere il rapporto tra l'uomo e il cavallo.
Gli sport di tiro erano lo strumento della caccia e della guerra, ora si spara a piattelli o cerchi concentrici. Ma non sfuggirà che sparare con una carabina in tre posizioni è l'esercizio dei più implacabili soldati da quando esistono le armi da fuoco, oppure che la precisione di un gruppo di arcieri poteva cambiare l'esito di una contesa.
Scagliare peso, martello, disco e ovviamente giavellotto era fondamentale nelle guerre antiche ma anche per la caccia senza armi da sparo.
Negli sport di squadra il conflitto é composto dalle regole, tanto più rispettate quanto maggiore è il contatto fisico (nel rugby chi è scorretto rischia pesanti ritorsioni dagli altri giocatori), ma quasi sempre si tratta di conquistare la base avversaria e i giocatori hanno i ruoli di attaccanti o difensori.
In alcuni sport non è previsto alcun contatto fisico, ma viene percosso un oggetto che deve rimanere nel campo avversario.
Un tempo era molto evidente e sentito anche il confronto etnico, ma adesso lo è sempre meno, visto che nelle rappresentative nazionali sono presenti atleti di origine diversa per via delle migrazioni più o meno recenti.
E poi come non leggere nella retorica patriottica di molti commenti le dispute nazionali? In alcuni casi i conflitti reali di paesi in guerra si confrontano durante i giochi olimpici ed il nazionalismo è oltremodo esasperato.
Non è un caso che nella Grecia antica durante i giochi ogni belligeranza fosse sospesa.
I Giochi appunto, non guerra, il modo tutto umano di sublimare la lotta ed i conflitti.

 
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