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Rocca san silvestro

Post n°753 pubblicato il 07 Agosto 2016 da feliperun
 
Foto di feliperun

Uno spuntone di pietra calcarea trasformato in un villaggio fortificato. È così che appare Rocca San Silvestro dal trenino che sbuca dalle viscere della collina.
Il villaggio racconta la vita quotidiana di quei tempi, le case con pavimento in terra battuta senza finestre (ma un riparo molto più sicuro e confortevole di una capanna di legno e paglia per uomini ed animali), il riparo del corpo di guardia con la scacchiera del "filetto" per trascorrere i monotoni turni di guardia, il palmento per l'olio con così poco spazio da consentire la sola trazione umana, il forno per il pane e le ceramiche, una torre di avvistamento alla cui base c'erano gli alloggi del conte (unici con pavimento in pietra), sul versante ventilato le fornaci per i minerali estratti dalla montagna.
I duecento abitanti coltivavano la terra per produrre alimenti e l'olio di oliva dai mille usi. Dalle gallerie scavate a mano, seguendo i filoni dei materiali di pregio alla debole luce del lume ad olio, trasportavano con sacche di pelle i minerali fino alle fornaci di fusione alimentate dal carbone di leccio che ricopre e ricopriva le colline metallurgiche.
In Val di Cornia un tuffo nel tardo medio evo quando il rame, il piombo e l'argento prendevano la via delle zecche di Pisa e Lucca.

 
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