Creato da il.corsaro.nero il 22/02/2006
tutto quello che non riesco a digerire
 

 

Chi per la Patria muor vissuto è assai!!!

Il titolo di questo post va letto con due scuole di pensiero, una è quella voluta dai fratelli Bandiera che ritennero queste parole le uniche degne di significato nel cadere vittime dei tiranni, l'altra "squola" di pensiero è quella sinistrata che non riconosce quel valore antropologico della parola "patria" quale collante di diverse tribù indigene poi divenute genti italiche.

Fabrizio Quattrocchi non sta difendendo l'italica Patria contro un tiranno, è una semplice guardia di sicurezza privata, eppure quando stanno per tagliargli la gola urla " ecco come muore un italiano".

Due tra mille e mille esempi di quello che le due scuole di pensiero trovano eroismo puro o semplice stupidità.

I Fratelli Bandiera sono figli di un barone, l'altro, Fabrizio Quattrocchi, è il figlio di un panettiere, si evince che quel senso di patriottismo è trasversale, tale e quale a quello dei ragazzi che con divise diverse si sono ammazzati nella seconda guerra mondiale per questa Italia. Poco importa se neri o rossi, avevano un ideale forte... l'amore per la loro terra.

Non sono un estimatore delle manifestazioni fieristiche come l'Expo di Milano, non credo in aziende che tra un topoburgher o del granturco geneticamente modificato, tra concimi e veleni, possano risolvere la fame nel mondo, quindi non attirano la mia attenzione.

Tuttavia quest'anno un coro di 160 voci tra anziani e bambini ha destato in me un senso di repulsione fortissima per come l'uomo italico possa scendere in basso.

Gli anziani cantano "siam pronti alla morte" i bambini seguono col "siam pronti alla vita" e il nostro inno nazionale a puttane (sic), ormai ci vanno tutti, perche l'Inno di Mameli doveva esimersi?

Siamo in un'epoca in cui l'analfabetismo antropologico, filosofico e dei principi la fa da padrone, cancella quel sostanziale concetto che un Inno è una voce univoca in una battaglia tra schieramenti avversi utile a esortare il coraggio contro la paura. Demenzialmente ci si scorda che in una guerra due sono le generazioni più colpite, i vecchi e i bambini, ergo, che significato ha spingere dei bambini a urlare siam pronti alla vita quando sei su un terreno falciato dalle mitraglie nemiche o dal coltello di uno jihadista?  

Forse la morte non colpisce i bambini ma solo i più vecchi, si vuole dissimulare il concetto che la vita e la morte sono le due facce di un'unica medaglia?

La vita e la morte sono l'unica cosa certa che la natura ci da, una vita che nasce prima o poi morirà e una vita muore perché è nata, incontrovertibile verità che il Mameli di Barzan, all'Expo di Milano, ritiene di voler contrastare con un "siam pronti alla vita" cantata da bambini.

Se molta gente vivesse la propria vita dando il giusto valore alla morte avrebbe modo di vivere un'esistenza più degna e meno superficiale.

I Fratelli Bandiera e tantissimi Quattrocchi avevano il concetto di morte, di onore, di amor di Patria che buona parte di noi ha dimenticato, quello che più mi disgusta è che il Presidente del Consiglio, la persona, l'uomo che rappresenta tutti gli italiani abbia dato il suo assenso a un oltraggio di tale genere.

Chi non conosce Stenterello non può sapere che è la maschera tradizionale fiorentina, tra le sue caratteristiche risalta l'esser un chiacchierone, pauroso e impulsivo, pronto a difendere i deboli ma la paura lo costringe a comiche devastanti sciagure.

Ed è sempre Stent... ops... scusate, lapsus freudiano, è sempre Renzi al G7, in teutonica terra, a farci sentire un popolo di maccaroni, pizza e mandolino.

Renzi scende dall'aereo e mentre tutti gli altri Capi di Stato, sono accolti con marce marziali molto simili per significato agli Inni  Nazionali di riferimento, noi no, noi siamo accolti dalle note di Azzurro, che poi perche non con "Na tazzulell e cafè" o con "Tammurriata nera", mistero.

Lui.. sorride, saluta tutti, scherza con i bambini, ha la sua facciona da simpaticone, un po alla bischero fiorentino, sempre pronto a farci capire che in fin dei conti è solo un Inno... che valore può mai avere?

L'Italia, una volta, era conosciuta nel mondo per la sua storia, la sua letteratura, per il suo romanticismo, le opere d'arte e la bellezza dei suoi paesaggi, oggi in Europa e in gran parte del mondo, noi italiani siamo pizza maccaroni e lupara e... le folli notti di Berlusconi.

Non oso immaginare se al posto di Renzi, in queste sventurate e assurde scelte, ci fosse stato Berlusconi.....

Spero solo che le Ruspe non asfaltino solo i campi rom abusivi...

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!

 

 

 
 
 

Io voto ergo sum!!!

La democrazia è difficile da spiegare, l'uso e l'abuso di tale parola da parte di governanti, mass-media, gruppi politici o da apparati governativi territoriali o extraterritoriali, porta al convincimento che il principio su cui si fonda la democrazia, ovvero, "governo del popolo" sia stato dismesso e abbandonato.

Posso capire che il bisogno di molti vada a discapito di pochi, come anche le necessità delle minoranze abbiano pari diritti alle maggioranze, ma quello che ultimamente suona  strano, è la voluta mancanza di una parte crescente del popolo che arriva a staccarsi dal concetto di democrazia allontanando la sua voce, il suo volere e la partecipazione attiva dal governo.

Le ultime votazioni hanno evidenziato l'unico dato importante della politica italiana, l'astensionismo alle urne. Volutamente, e sottolineo quel "volutamente", un italiano su due ha nettamente dichiarato la sua intolleranza a questo tipo di politica, la sua stanchezza nel vedere storie che ormai hanno solo il sapore della tracotanza, dell'arroganza e dell'abuso di mezzi, nati per altri fini e invece utilizzati nell'eliminazione dei politici non corrotti ma pericolosi per le poltrone acquisite.

Domenica, come parte degli italiani, mi sono recato alle urne per esprimere il mio "volere", per dare una disposizione precisa al mio referente politico, ma già dalle prime ore del post-voto, mi rendo conto che il mio è stato, come quello di tanti altri, una dichiarazione di volontà inutile.

Il 48% degli italiani ha ritenuto opportuno non avvicinarsi più alle urne ma di passare una giornata in maniera diversa. Come dargli torto?

Dando per scontato e ben sostenuto dalla nostra Costituzione il diritto inequivocabile che un sistema democratico si fonda sulla partecipazione, in qualche modo, del popolo nel proprio governo, qualcuno deve spiegarmi come quel 52% possa arrogarsi il diritto per decidere non solo per se stesso ma anche per quel 48% allontanatosi dalla politica e per tutto il popolo non ancora in età di espressione di voto.

Ed ecco un coro alzarsi unanime e sancire il diritto che il 50+1% regna su tutti. A questo punto non parlatemi di democrazia, bensì, di una celata dittatura comoda a chi nell'astensionismo alle urne tra netto vantaggio.

Chiedetevi quale fazione politica ne trae vantaggio.

Tutti hanno vinto, anche chi ha perso. In tanti anni che voto non ho mai sentito un leader dire: abbiamo perso.

Il Pd perde due milioni di voti, due milioni di persone che credevano in quel partito, Renzi dichiara tranquilla mente di avere vinto.

I Grillini somigliano tanto a quel detto popolare: il cane della macelleria ha il muso sporco di sangue ma la pancia vuota, sono forza politica di quel 52% secondi solo al PD ma non prendono una poltrona da Governatore. 

Forza Italia come sempre attribuisce, e forse è vero, la colpa alle rotture interne e alla mancanza di affluenza alle urne, storicamente quando si viaggia su dati del 70/80%, la destra vince.

Le Ruspe prendono voti e consensi in tutte le regioni, a dimostrazione che in quel 52% esiste un altissimo grado di dissenso alla politica obsoleta e fanfarona dei partiti in auge.

Fino al 1993 votare per le politiche era un obbligo, se per mancanza di motivi validi non votavi, incorrevi in sanzioni particolari, solo che dopo mani pulite, in pieno momento storico di flatulenze politiche, il Parlamento italiano ha il tempo per far cadere quest'obbligo sostituendolo con la dicitura "è solo un dovere civile ed etico".

Solo un dovere civile ed etico?

Si deduce, quindi, che la mia presenza nel principio fondamentale della democrazia è solo un dovere civile ed etico, la mia vita e quella delle generazioni future si basa solo una semplice questione di civiltà ed etica.

Salvini piace perché a differenza di altri ha delle idee semplici e dure che spazzano con le ruspe tanti concetti utili ad altre forze politiche serve di poteri forti dell'Europa. La Grecia docet.

Perché fa tanta paura obbligare tutto il popolo votante a esprimere il proprio parere?

Sinceramente, alla favoletta della gente che si allontana dalla politica perché non la digerisce più, ci credo poco, penso, altresì, che ogni voto assente, ogni persona che non partecipa attivamente al proprio governo arreca un danno non solo a se stesso ma a tutta la comunità.

Ci aggiorniamo gente... ci aggiorniamo!!!

 

 

 
 
 

Ancora un anno via e uno per via.....

Post n°442 pubblicato il 31 Dicembre 2014 da il.corsaro.nero
 
Foto di il.corsaro.nero

 

Oh...oh... questo è davvero imbarazzante, l'ultimo post sono gli auguri dell'anno scorso. E' stato un anno direi movimentato, ristrutturato  casa e tutta la tenuta,  caduto dalla moto e ho lottato contro i mulini a vento, in fine.... toccato il fondo.

Un vecchio adagio dice che solo quando si tocca il fondo si ha la forza di risalire.... non cerco scuse,  come sempre io pago il conto.

Giusto sia così!

Quindi facciamo una cosa, prendiamoci in giro ancora una volta e niente bilanci.... anno nuovo in arrivo, ho solo bisogno di una raffica di vento che mi levi da questa bonaccia che per un marinaio è la cosa peggiore in cui si possa trovare. Se questa raffica non arriva  vuol dire che a forza di remi sposteremo la nave verso la solita rotta... cercare la tempesta perfetta... perchè c'é.... esiste da qualche parte.... forse!!!!

Buon anno a tutti.

 

 

 
 
 

Un anno via uno per via…..

Post n°441 pubblicato il 31 Dicembre 2013 da il.corsaro.nero
 

 

Cari amici un altro anno sta per chiudersi e il nuovo già bussa alla porta, come sempre quando un anno ci lascia  vediamo sempre i lati brutti e mai quello di cui ci ha arricchito, delle emozioni che ci ha regalato e delle incazzature che ci hanno fatto impazzire. Voglio sperare che come per me anche il vostro 2013 sia stato un anno che vi abbia portato qualcosa.... di buono, dolce e emozionante. Ora volgiamo la prua al nuovo anno, si presenta bene, ha un bel profumo e nasconde tante cose a cui dovremo dare la nostra massima attenzione, un nuovo amore, un amore che cresce, nuove speranze e qualche guaio a cui sapremo rispondere con quella voglia di vivere che abbiamo dentro. Siamo bella gente. A tutti quelli che non ci sono più il mio grazie più sentito per tutto quello che ci hanno dato e per come ci hanno aiutato a crescere e a diventare quello che siamo, ai nuovi arrivati offriremo tutto quello che possiamo perché diventino un punto fisso nelle nostre vite....il resto... l'affronteremo di volta in volta come abbiamo sempre fatto... non siamo più soli.

Un pensiero speciale a mia Madre.

Buon anno amici miei.... Buon anno.

 

 

 
 
 

a.a.a cercasi democrazia.

Oggi il dott. Berlusconi ha passato il primo giorno da parlamentare, ritiratosi nella sua proprietà, è raggiungibile da pochissime persone. I festeggiamenti, l'odio, le varie faziosità hanno ancora un ritorno di coda giusto per capire adesso su chi poter rivolgere la loro attenzione e il loro "odio costruito". In questi vent'anni, per molti ritenuti una stagione ormai chiusa, abbiamo avuto modo di notare, sentire, sorbirci ogni tipo d'invettiva contro Berlusconi e il suo operato.... Molti avevano anche la possibilità di sapere il colore degli slip indossati dall'ex senatore la mattina prima di uscire da Palazzo Grazioli.

Quello che sinceramente ho notato stamane è che il cielo è grigio, fa freddo e sul giornale la percentuale di giovani disoccupati è al 42%.

Molti si apprestano a specificare nettamente che tutti i danni di questo paese sono riconducibili al ventennio berlusconiano, che la colpa della disoccupazione è delle leggi ad personam, che se le ragazzine oggi trombano per un iphone è solo colpa del bunga bunga, e, come addirittura letto dopo la disgraziata vicenda sarda, la colpa del ciclone è additabile alla mamma di Berlusconi che si faceva curare dal sindaco di Olbia. Ok, va bene, diamo per scontato senza alcuna ombra di dubbio che tutte queste colpe siano adducibili al comportamento di Berlusconi in tutti questi 20 anni... ma scusate, voi, popolo di elettori, dove stavate?

Io so che e voglio accendermi il caminetto o alzo le chiappe e vado a prendermi la legno oppure il camino da solo non si accende. Quindi una mia azione volontaria e diretta provoca una reazione... contro il freddo io accendo il fuoco. Cogito ergo sum.

Sinceramente parlando, non voglio entrare nel merito della vicenda Berlusconi e della sua "cacciata" dal parlamento, ne disquisire sulla legge Severino, su cui ben noti e affermati costituzionalisti, bipartisan, si sono espressi negativamente, la mia domanda si pone sulla semplice e tragica esistenza o meno della libertà.

Per cercare, a mio avviso, di capire quale sia stato il vulnus che ha creato questo squilibrio democratico, dobbiamo fare un passo indietro e tornare al 1992. Cade la prima Repubblica.

E' noto a tutti come in quegli anni un Pm, oggi scomparso, a ragione veduta, dallo scenario politico, abbia cavalcato un momento particolare della storia di questa nazione e come un Parlamento in preda ad una crisi convulsa e assurda abbia rinunciato all'art. 68 della Costituzione italiana. L'immunità parlamentare.

Non occorre essere degli studiosi del diritto per capire cosa siano i tre poteri dello stato, quello legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario. Non serve essere Montesquieu per capire quanto importante e che funzioni abbiano questi tre poteri dello stato. Senza dilungarmi quello legislativo ha la funzione di promuovere le leggi, quello esecutivo far eseguire le leggi dello stato e quello giudiziario giudicare se la legge è rispettata.

E' chiaro che questi poteri devono essere separati tra loro e allo stesso livello, almeno sulla carta.

Nel 1992 con un atto di stizza il parlamento italiano rinuncia all'immunità parlamentare creando, di fatto, un vero è proprio squilibrio tra i poteri stessi dello Stato. Nello stesso istante parte del potere giudiziario prende il sopravvento e in nome della difesa del diritto e della libertà del popolo compie atti e misfatti tali da arrivare al punto saliente di decidere il futuro politico della nazione infischiandosene tranquillamente del volere popolare.

Mi domando per quale motivo i Padri Fondatori vollero i tre poteri dello stato separati e nessuno dei tre superiore agli altri? Bella domanda.

Quando ad un cattolico chiedono chi ha inventato l'universo egli immediatamente risponde indicando Dio, se poi gli chiediamo chi ha procreato Dio la risposta sta nel Credo. Tuttavia non è la stessa cosa per lo stato, se mi chiedono chi ha creato lo stato posso affermare che nasce dall'intesa di una società che in primis decide di darsi un ordinamento di leggi cui attenersi. Quindi a capo di uno stato esiste la famosa Carta Costituzionale che i padri fondatori vollero quale cornice di questo quadro oltre il quale non fosse facile accedere.

E qui casca l'asino... chi è il guardiano della Costituzione? La Corte Costituzionale è il principale organo di garanzia della Costituzione, detta corte, ha il compito, tra altri, di giudicare sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato.

Ora mi domando, nel 1992 con la rinuncia all'immunità parlamentare, perché la Corte Costituzionale non ha ravvisato un atto incostituzionale di particolare rilievo? Se i Padri Fondatori nella Costituzione hanno previsto questa particolarità, è proprio perché nessun potere dello stato potesse interferire controllando e operare modifiche nei confronti dell'altro. Inutile dire che i soggetti preposti ad evitare un motu proprio della Corte erano in tanti, a partire dallo stesso Capo dello Stato pro tempore a finire agli stessi cittadini. Tutti presi dalla voglia giustizialista di vedere il politico alla gogna, suicidarsi, in manette. Risultato fine della democrazia.

Un terzo degli italiani ha votato e forse continuerà a votare per Berlusconi, i processi a suo carico andranno aumentando, lui riuscirà comunque a portare avanti le sue idee perché sorretto proprio da quella parte del paese che lo approva. Si è fatta di lui una vittima, a ragione o meno solo tramite l'esistenza del potere giudiziario si è potuto cacciare dal parlamento, a poco possono servire le bottiglie di champagne stappate da pseudo intellettuali conoscitori delle vere colpe e capaci nell'esser giudici giudicanti.

Quello che oggi deve far pensare e che il voto espresso in quell'urna segreta e di coscienza ha un valore molto effimero, considerando che fino a quando un parlamentare non sarà difeso dall'immunità e dalla trasparenza dei regolamenti parlamentari sarà sempre soggetto alla scelta e al volere di giudici politicizzati che perseguono il loro mandato superiore per fini politici.

Il "caso Berlusconi" assume rilievo nel momento in cui il cittadino si chiede se davvero sia stata fatta giustizia e non basta che a gridarlo sia una parte del paese, occorre che tutti ne siano convinti. Mai come in questo caso, una parte o la maggioranza non può avere o assumersi l'onere e il privilegio di essere gli unici detentori della verità ma è necessario convincere tutti che la democrazia in questo paese non sia a lutto o scomparsa. Oltre qualsiasi dubbio.

 

Ci aggiorniamo amici... ci aggiorniamo!!!

 

 

 
 
 

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