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UNA STORIA VERA

Post n°91 pubblicato il 16 Settembre 2010 da caterita2008

Il blog "Penna e Calamaio" mi ha fatto tornare in mente questa storia accaduta ad una mia carissima amica poco più di due anni fa. Quello che sto per raccontare è assolutamente vero, quindi userò nomi di fantasia e se qualcuno dovesse riconoscersi nell'accaduto se la prenda pure con me e con la mia presunzione di scrivere.

Laura è una bella donna di quarant'anni sposata con un uomo meraviglioso e con una bellissima bambina di circa cinque anni, certo la loro posizione lavorativa non è il massimo, soprattutto se si pensa alla sicurezza e alla previdenza, la bambina è costretta a frequentare un asilo a tempo pieno e spesso c'e bisogno anche della baby sitter, la casa poi è un vero buco, ma se si vuole vivere in un bel quartiere bisogna pure accontentarsi, l'automobile andrebbe cambiata, ma quando la si usa poco...insomma chi si accontenta gode e Laura, avendo perso i genitori molto presto, lo ha imparato da tempo. La serena routine di Laura viene improvvisamente scossa da una serie di continui malesseri: palpitazioni, sonnolenza, inappetenza seguita da improvvisi attacchi di golosità e poi da nausea e addirittura conati di vomito, insomma qualsiasi donna saprebbe dare la giusta interpretazione a certi sintomi, figuriamoci Laura che è laureata in biologia ed ha fatto persino un dottorato all'Università della California, insomma a quarant'anni suonati con un lavoro precario, una casa minuscola, un marito sempre in viaggio e una bambina bisognosa di mille attenzioni è in arrivo un altro bebè! Ci voleva? Non lo so dice a se stessa Laura, ma è bene essere sicuri, per prima cosa dal medico! Prima visita, prima doccia fredda, ma lei se lo aspettava, essendo una biologa, il medico inizia subito a parlare di amniocentesi, lo so fa venire l'ansia, ma lei Laura è una del settore, non può andare nel panico. Seconda visita una coltellata in mezzo al cuore, l'ecografia, eseguita da un super esperto, non promette nulla di buono, non si può aspettare per l'amniocentesi, bisogna fare in fretta, meglio una villocentesi, offre una diagnosi precoce e ci sono fondati sospetti che il bimbo abbia la sindrome di down! Il marito si rifiuta di crederci, continua a ripetere:"Ci stanno facendo morire di paura per niente, meno male che non abbiamo detto ancora nulla alla bambina!". Laura non è affatto ottimista, sa come e perchè si formulano certe ipotesi, non è solo questione di età, un bravo ecografista individua subito delle anomalie confrontando le misure, a volte si sbaglia, ma lei ha un brutto presentimento. L'esito della villocentesi non lascia speranze, il bimbo è down, bisogna decidere e in fretta cosa si vuole fare, Jaime, il marito, è sconvolto, lui pensa solo a Sara, la loro bambina, lei è sana, bella, vivace, non ha mai desiderato un fratellino e adesso dobbiamo imporgliene uno malato, dobbiamo costringerla a fare da mammina ad un povero infelice che non camminerà prima dei due anni, non sarà mai autonomo, si ammalerà più degli altri e magari a scuola tutti le diranno:"Sara ha un fratello ritardato!" No, Jaime, non ha dubbi, la piccola Sara non merita un torto così!

 Laura pensa a se, che altro posso fare dice a se stessa, in tutta la vita sono sempre stata sola, i miei genitori sono morti che ero solo un'adolescente, mi sono pagata gli studi da sola, alla laurea nessun parente si è degnato di assistere temendo di dovermi fare qualche regalo, ed ora che finalmente non sono più Laura la povera orfana devo diventare Laura la mamma di un piccolo infelice? No, non è per vergogna, non si vergognerebbe di un figlio down, è solo che non avrebbe le forze e il tempo per accudirlo, come farebbe? Se vuole mantenere il suo posto di lavoro non può nemmeno permettersi di ammalarsi, oppure dovrebbe cominciare a mendicare in tutti gli uffici dicendo"Scusate, ho un figlio down cosa mi spetta?" No, Laura non vuole più mendicare, è stata costretta a farlo quando era una studentessa orfana e chiedeva lavoro a tutti i pub del quartiere, faceve file per ottenere il posto letto alla Casa dello Studente, indossava gli abiti smessi dalle cugine, ma ora basta, ora era satura della pietà altrui, le basta Sara, la sua unica figlia, bella e bionda come una svedese!

Laura sembra non avere incertezze, si reca in un grande ospedale romano, immaginando di dover fare dei colloqui con una psicologa, sperando di avere qualche supporto, in fondo in fondo spera solo di stare facendo un brutto sogno, ma non è così! In ospedale non trova certo un protocollo cavalleresco, anzi, dal momento che il primario è un rigido obiettore la stragrande maggioranza dei medici lo segue a ruota, l'unica che si occupa di certe "faccende" è la dottoressa Di Marzio, quindi chi è interessato si deve rivolgere a lei, questo è quello che le viene detto, così senza troppi preamboli....Laura immagina di avere i capelli rasati a zero e di dover indossare un pigiama a righe grigie e nere con la stella giudaica sul petto, questo è il clima in cui vivono quelle della dottoressa Di Marzio. Il giorno stabilito non dice nulla a nessuno, va in ospedale da sola, il marito è in viaggio e la bambina resterà da un'amichetta al mare, le danno le pasticche, la dottoressa parla, lei non pensa a nulla, sente le contrazioni come quando è nata Sara, pensa che stia sognando di partorire Sara, solo che poi se la ritroverà gia grande a casa dell'amichetta, pensa di uscire subito, ma prima deve ricevere un'ultima pugnalata: la firma del primario sul foglio delle dimissioni. Il dottor Fassbinder è altoatesino, è più freddo delle lastre di marmo dell'obitorio, la guarda, lei abbassa gli occhi è come se si aspettasse di essere schiaffeggiata, ma lui fa di peggio, le parla:"Vede Signora, anni fa mia moglie decise di abortire un figlio che presentava gravi malformazioni, non l'ho mai perdonata, abbiamo definitivamente divorziato...Ma lei non desidera proprio dei figli? Quando ha preso la decisione di non averne mai?" Laura prende il foglio e se ne va, desidera ingoiare una farmacia intera, desidera il suo letto, desidera la sua famiglia, Jaime, si Jaime, lui non è il dottor Fassbinder.

Ora Laura vive a Pomona, una zona periferica di Los Angeles ed ha una grande casa con un bellissimo giardino, il marito non viaggia più, ha aperto un ristorante proprio vicino casa e lei lavora part time sempre nel settore della ricerca biologica, Sara sta bene e frequenta una scuola bilingue, pensavano di rientrare in Italia, ma hanno rimandato, perchè, nel frattempo, sono arrivati due gemelli, sanissimi!

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Commenti al Post:
forzaeonorej
forzaeonorej il 16/09/10 alle 14:29 via WEB
tema scottante quello dell'aborto....sono scelte personali...ti ci devi trovare dentro per capire...e qualsiasi giudizio è avventato. Bisognerebbe entrare nel cuore delle donne che decidono di avvalersene; ognuna ha la sua coscienza a cui rispondere . Una grande tristezza!
 
 
caterita2008
caterita2008 il 16/09/10 alle 17:25 via WEB
Esatto Pina, purtroppo proprio quelle persone che lavorano nelle strutture ospedaliere si ergono a censori e rendono tutto ancora più doloroso!
 
semprepazza
semprepazza il 16/09/10 alle 14:29 via WEB
Una storia a lieto fine per fortuna. E' tutavia incomprensibile l'atteggiamento del medico... creare sensi di colpa che non dovrebbero esserci... e non rispettare una decisione sul cui vissuto non sa nulla. Terribile.
 
 
caterita2008
caterita2008 il 16/09/10 alle 17:26 via WEB
Si, per fortuna c'è stato il lieto fine, sono una famiglia solida e possono superare tutto, quel medico meglio dimenticarlo!
 
massimocoppa
massimocoppa il 16/09/10 alle 18:28 via WEB
però, giusto per calare questa storia nella realtà italiana, ricordo che, periodicamente, l'attuale governo annuncia iniziative per limitare il diritto all'aborto e, di fatto, incoraggia gli atteggiamenti nazisti che, giustamente, ti fanno inorridire. Anche queste considerazioni dovremmo fare, quando andremo a votare. Io le farò: Berlusconi non mi frega più; sono stato cieco anche troppo a lungo
 
 
caterita2008
caterita2008 il 17/09/10 alle 09:27 via WEB
L'attuale governo cade spesso in contraddizione, ma se all'opposizione ci sono personaggi come Casini e la Bindi la legge 194 non sarà mai al sicuro!
 
   
massimocoppa
massimocoppa il 17/09/10 alle 11:17 via WEB
la 194 è ancora meno al sicuro con B. e B.! Basta guardare alla questione della pillola RU-ecc. non ricordo il nome
 
gioia58_r
gioia58_r il 16/09/10 alle 19:31 via WEB
storia di un bambino MAI nato...sicuro che è a lieto fine? troppo difficile dare un giudizio
 
 
caterita2008
caterita2008 il 17/09/10 alle 09:29 via WEB
Se pensiamo ad una vita che non c'è più siamo tutti sconfitti, ma nessuno può dire con assoluta certezza che un bambino disabile possa diventare un adulto autonomo e felice. Sono delle situazioni difficili ed ogni scelta comporta un grosso sbaglio o un grosso torto nei confronti di qualcuno. Un saluto.
 
alialiasmf
alialiasmf il 17/09/10 alle 13:40 via WEB
Io ho vissuto una cosa simile, solo che la sindrome, simile alla down, era molto più grave, per cui non ci furono dubbi, per quanto la cosa fu tragica comunque. Devo dire che a Torino siamo stati trattati bene, con dignità e professionalità. L'unica pecca era l'assenza della ru486 che ci avrebbe evitato di dover rifare l'intevento poiché il primo non era completo.
 
 
caterita2008
caterita2008 il 20/09/10 alle 14:43 via WEB
Mi dispiace che tu abbia dovuto vivere simili momenti, comunque un atteggiamento comprensivo da parte dei medici è gia qualcosa di rassicurante, riguardo alla ru 486 dovrei informarmi meglio, alcuni medici sostengono che il corpo femminile reagisce in maniera diversa a certe sostanze, non so se sia vero, ad ogni modo evitare un simile intervento sarebbe una gran cosa!
 
chiaracarboni90
chiaracarboni90 il 31/03/11 alle 12:23 via WEB
Che bella notizia, certo che la villocentesi è proprio balorda! Un bacione, Chiara.
 
 
caterita2008
caterita2008 il 01/04/11 alle 13:54 via WEB
Grazie, un saluto.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
albertina17 il 13/06/12 alle 15:41 via WEB
ma quindi ci siete anke su twitter?
 
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