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L'altra sera, probabilmente in onore del grande sceneggiatore Furio Scarpelli, recentemente scomparso, Rai tre ha mandato in onda il magnifico film di Ettore Scola "Il dramma della Gelosia...tutti i particolari in cronaca". Un film splendido, una tragicommedia, come protagonisti tre fuoriclasse: Monica Vitti, Giancarlo Giannini, Marcello Mastroianni ( ahimè scomparso anche lui), più una miriade di attori "caratteristi" impareggiabili che portano una semplice commedia quasi ai livelli di un Kolossal. Anche le scene giocano un ruolo importantissimo, infatti credo siano pochissime le riprese effettuate nei teatri di posa, ma abbiamo una quasi totalità di scene girate in esterno che offrono una visione integrale della città di Roma in anni ormai trascorsi; fra questi è riconoscibile la Casa Papanice, un villino signorile costruito alla fine degli anni sessanta in Via Carini su progetto degli architetti Portoghesi e Gigliotti. E' un opera architettonica aspramente criticata da molti colleghi dei due noti architetti.Da tempo, ho potuto notare quanto il Professor Portoghesi sia oggetto di critiche aspre e sarcastiche, il grande Ludovico Quaroni, probabilmente suo maestro, lapidario, diceva:"Portoghesi parla benissimo, scrive discretamente, ma progetta in maniera disastrosa!" E, ad esempio, veniva citata proprio la Casa Papanice quale paranoica esaltazione della forma cilindrica e veniva aggiunto che non a caso Ettore Scola l'aveva destinata, nel film, ad abitazione di un macellaio grottesco ed ignorante, il tipico "arricchito", quasi a sottolineare un parallelismo fra la volgarità del personaggio e la forma stessa dell'edificio. Non sono d'accordo, anzi, avendo rivisto il film con maggiore attenzione, direi che gli intenti del regista fossero diametralmente opposti, ossia volesse sottolineare proprio il contrasto fra l'estrema sofisticatezza dell'edificio e la natura popolana del proprietario, il quale poteva permettersi una tale residenza solo in virtù dei molti danari guadagnati macellando e vendendo carne, ovviamente non umana! E' esilaramte la scena in cui Monica vitti si affaccia ad uno dei balconi, tutti rigorosamente rotondi e con ringhiere costitutite da tubolari metallici ed esclama:" Ma che so 'ste canne?" "No", risponde il macellaio "Nun so canne è 'na precisa caratterizzazione geometrica, così m'ha detto l'architetto!"..."Ah, vabbè!"risponde Monica Vitti nel ruolo di Adelaide. E' proprio così, la casa ha una precisa caratterizzazione geometrica: il cerchio che, tridimensionalmente, si evolve nel cilindro e così questa precisa matrice costituisce tutti gli elementi strutturali, funzionali e compositivi dell'edificio. Credo che molte persone vorrebbero abitare in un posto così e comunque, se siete a Roma, passate per Via Carini, nel quartiere di Monteverde e date un'occhiata voi stessi!