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Di nuovo qua


Finite vacanze e vacanzine, recuperato il figlio al Caravaggio di Orio al Serio (mi piace quest'aeroporto. Piccolo, ma con tanti posti a sedere per chi è in attesa. Almeno il quintuplo del Marco Polo), si torna alla normalità, per qualche settimana.Mentre i senior godevano un meritatissimo riposo in terra nostrana, come orologi a cucù messi in carica prima dei prossimi eventi, il piccolo è rimasto incantato da Budapest e deluso da Bratislava, città grigia e triste.  Un giorno ha preso il treno per Vienna, città della gioia, che lo ha conquistato. E non poteva essere altrimenti, visto che gliene abbiamo sempre parlato con nostalgia.Ha mancato per poco il medio, a Praga per il week end. Spero che in futuro si coordinino meglio per incontrarsi.Che generazione fortunata la loro. Prendono l'aereo con la stessa facilità e frequenza con cui noi prendevamo il treno.  Però, però, mi pare che questa facilità e disponibilità tolgano qualcosa all'attesa, all'immaginazione del luogo sconosciuto, all'avventura.Boh!  forse è solo la rampogna di una madre brontolona e, solo un pochino, invidiosa.