L'Angelo del Focolar

LA FELICITÀ È QUESTIONE PROFONDA


Ecco come il nostro corpo reagisce ai momentibelli   La felicità temporanea abbassa gli anticorpi, quella duratura ha una funzione antinfiammatoria e antivirale. La felicità è questione profonda. Anche per la nostra salute: tanto che, oltre ai benefici sulla psiche, esistonooggi studi che raccontano come davvero perseguire obiettivi positivi e goderedei risultati raggiunti faccia bene al corpo e alla mente. Ringiovanendo e garantendo maggior resistenza allemalattie, al naturale invecchiamento e dando al nostro organismo l’opportunità di proteggersi meglio dai fattori esterni. Un anticorpo sottoforma di sorriso.  È quel che sostiene l’ultimo studio in materia , operadei ricercatori americani dell’università della Carolina del Nord e appenapubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy ofSciences: la felicità ci rende forti, ma in modi molto diversi a seconda deltipo. In sintesi una felicità temporanea data da una bella emozione, equivale a uno stress negativo, abbassando gli anticorpi e mettendoci in una condizione didebolezza. Al contrario, la felicità più duratura aiuta a rafforzare anticorpie funzioni antinfiammatorie e antivirali. DUEFELICITÀ – I ricercatori hanno infatti analizzato un gruppo di 80persone, studiandone il sistema immunitario in differenti condizioni di felicità. Per tutto il gruppo ricorreva la caratteristica di non vivere momenti di stress negativo o di dolore e rabbia. E hanno scoperto come, a seconda deltipo di gioia vissuta, i tessuti del gruppo rispondevano in modo diverso allesollecitazioni esterne. Per riuscire a isolare i fattori, i ricercatori hanno dunque diviso le esperienze vissute dal campione, usando la differenziazione cara ai filosofi e agli psicologi tra prospettiva di benessere edonica eeudaimonica. Quando si incorreva nella prima – quella legata alla gioia immediata delle piccole cose, come il profumo di un fiore, una coppa di buon gelato, un bacio oun acquisto azzeccato – ricorrevano nel corpo umano situazioni legate allo stress. Quando invece si mostrava soprattutto la seconda – quella cheAristotele definiva il più alto dei beni, legata alla felicità duratura del perseguire i propri obiettivi trovando così se stessi – cambiava completamente la risposta fisiologica della persona analizzata.  GIOIAPROTETTIVA – È la prima volta che viene isolata e soprattutto differenziata una risposta del corpo umano a picchi di gioia: glistudi passati infatti hanno sempre mostrato il legame tra stress e malattia piuttosto che il contrario. E ancor più stupefacente è che, esiste felicità e felicità, almeno rispetto alle malattie: quella edonica e melliflua che subito svanisce lascia addosso i danni di situazioni spiacevoli, mentre è la seconda –quella eudaimonica – a provocare benessere nel lungo periodo. I ricercatori hanno estratto l’RNA dal sangue degli 80 partecipanti al test ehanno analizzato la risposta a stati infiammatori e antivirali: nel caso di felicità a corto raggio le espressioni ricorrenti erano di alti livelli infiammatori ebasse risposte antivirali e degli anticorpi. Nel caso invece di persone dalladichiarata felicità eudaimonica, i livelli infiammatori risultavano molto bassie alta invece la risposta antivirale dell’organismo, così come le funzionalitàdegli anticorpi. Come ricorda la ricercatrice che ha condotto lo studio, la professoressa di psicologia Barbara Fredrickson. «È bene ricordare che i pensieri e momentipositivi fanno bene in entrambe i casi di felicità. Ma le emozioni che proviamo oggi, contribuiranno in qualche modo a dire chi saremo in futuro, anche alivello cellulare».