Un caffè dolce amaro

Il piacere dell'oblìo...


 
 C'è nel silenzio qualcosa di talmente limpido da far invidia alla vividezza della luce, un vestibolo che si apre alla continuità del pensiero per nutrirlo di fascino, di suoni, forme, colori invisibili e vanificati dalle voci. Tutto diventa  irrilevante, anche quell'incessante e inconfessato bisogno di compiutezza che costantemente percuote e frena il respiro. Ebbene si, quel sostrato empirico che si distende sulle oscillazioni dell'anima è ciò che di meglio io possa desiderare, e per un tempo sempre troppo breve, niente odio, niente amore, solo la percezione di qualcosa d'altro, e il piacere discreto dell'oblìo che forse solo in pochi accoglierebbero a piene mani.
Dam