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« PAURA DI AMARE"Stavo solo scherzando" »

Essere vicini, essere lontani

Post n°969 pubblicato il 24 Settembre 2012 da redazione_blog

 

L'era attuale è sinonimo di distanza e su questo non ci piove. Ma non sto pensando alla distanza/vicinanza geografica o culturale, riempite come sono dall'abbattimento dei confini e dalla comunicazione interplanetaria. Sto pensando alla lontananza psicologica, affettiva, quella che ci fa dire "io sono come il mio simile, il mio simile è parte di me" ... 
E' successo a Napoli, ma poteva succedere ovunque, tanto forti sono i segnali di questa epoca bislacca, contorta e contradditoria. Un uomo di 73 anni muore in mare tra l'indifferenza generale, tra il silenzio di tutti ... Giace in acqua, da solo ... Dopo un po' qualcuno decide di entrare in mare e, dopo aver chiamato il 118, di riporre sulla spiaggia il corpo esamine del poveretto e di "proteggerlo" dallo sguardo degli altri, coprendolo con un telo e usando l'ombrellone come paravento. Ma lo sguardo degli altri, non certo quello degli occhi ma quello "interiore", non c'è ... per paura o disinteresse, loro sono "altrove", impegnati a tuffarsi in acqua o a spalmarsi con l'olio solare ... Tutto tristemente assurdo, tutto kafkianamente abnorme ...
Di fronte a situazioni come queste, sconforto e rabbia prendono il sopravvento, ma si rende necessaria una riflessione: giusto e doveroso commuoversi per le grandi tragedie, ma quando ci troviamo di fronte ad un evento del genere, che richiede azione oltre che partecipazione emotiva (quell'uomo, probabilmente, con soccorsi tempestivi poteva essere salvato) cosa facciamo? Abbiamo forse sempre bisogno del chiasso mediatico, quello che appunto pone una "distanza di sicurezza", per poter empatizzare? Come dire, se sono "lontano" ho bisogno della TV e del circo informativo, se sono "vicino" ho invece bisogno di un ombrellone paravento e para-sguardo?
Eppure, quel povero signore ha vissuto il suo "sisma" sino in fondo ...

Scritto da: Morton0    su: Scherzo o follia?

 
 
 
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