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Pensieri vaganti

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Le Quartiadi

Post n°891 pubblicato il 12 Maggio 2016 da belf9

palloncini

Palloncii in volo al centro polifunzionale di Napoli Soccavo

Avete presenti le olimpiadi? Bene, immaginatevene una versione più ristretta, restringetela ancora e restringetela di nuovo. Fatto? Ecco le quartiadi.

L'idea è dell'assessorato allo sport del comune di Napoli e i protagonisti della nostra mini olimpiade sono i ragazzi delle quarte elementari. Di tutte le quarte? No, solo quelle di una scuola. E nel nostro caso la scuola era il 54° circolo di Napoli.

Un centinaio di bambini pieni di voglia di giocare e dietro di loro un gruppo di genitori che facevano un tifo da stadio.

Da sempre, per consuetudine, le classi della scuola sono contraddistinte da un colore. Ci sono gli azzurri, i verdi, i gialli, i rossi e i neri. Che i bambini abbiano un colore, bene! Ma il fatto è che il colore ha contagiato anche tutti gli accompagnatori. Quindi vedevi bambini azzurri e le mamme anche loro con le magliette azzurre. Bambini verdi e mamme con le magliette verdi. Ma non finische qui. Ogni squadra si era organizzata con i ponpon, rigorosamente del colore della squadra, cartelli col nome della classe e colore corrispondente. E palloncini, ovviamente in tinta.

Mi immagino quanti problemi hanno trovato quelli che si dovevano munire di palloncini neri. Ma sono stati bravi e li hanno trovati lo stesso.

Come nonno accompagnatore di un'alunna della sezione C ero anch'io portatore di un cartello e il mio colore era il giallo. Niente di strano, solo che, poiché le classi erano scritte con i numeri romani, il mio cartello IV C si poteva facilmente confondere con un meno nobile WC.....

Cerimonia di apertura con due giovanissime ginnaste e una tedofora in tunica candida che con una finta torcia accendeva un finto fuoco in un tripode che aveva come base un bidone della monnezza. Ma l'effetto era ugualmente suggestivo perché il fuoco di striscioline di carta si muoveva ritmicamente dietro la spinta di un piccolo ventilatore.

Non sono mancati i cerchi olimpici e i giuramenti, fatti dai piccoli atleti e dal pubblico.

E poi le gare: palla rilanciata. Ho scoperto oggi cos'è. Un campo di pallavolo dove gi atleti si lanciano la palla e dopo alcuni passaggi un kamicaze lancia la sfera nel campo avversario. Se la palla cade a terra c'è il punto. Se viene intercettata il gioco continua fino a che una delle squadre non realizza il punto.

Tifo ai massimi livelli con madri, padri, nonni, fratelli più piccoli che inneggiavano alle squadre.

Poi c'è stata la corsa ad ostacoli.

Tra i piccoli atleti ce n'era qualcuno meno fortunato. Ha gareggiato lo stesso, con i compagni-avversari normodotati che volutamente hanno rallentato la loro corsa per farlo arrivare primo o secondo.

Un bellissimo esempio di spirito sportivo.

Infine la staffetta. I piccoli atleti si sono impegnati al massimo. Bisognava percorrere tutto il campo, girare intorno alla boa e consegnare il testimone al compagno seguente. Tanta era la foga dei ragazzi  che qualche cambio è stato rallentato dalla caduta a terra del magico bastoncino.

Pausa con l'assessore, che è arrivato in ritardo, se ne è andato in anticipo e ha fatto un breve discorso su questa iniziativa comunale. Ma va bene così. La politica evidentemente sta cominciando a capire che deve fare meno parole e più fatti.

E in conclusione, la premiazione. Coppe e medaglie per tutti: per le tre classi che si sono classificate ex-aequo alla terza posizione e per la prima e la seconda classificata.

Per dovere di cronaca devo dire che ha vinto la 4^ A, ma la notizia, benchè gratifichi i piccoli campioni, non poi tanta rilevanza. La cosa importante è alla fine non c'erano facce tristi o mugugni. Sui viso di tutti c'era il sorriso e si potevano leggere la gioia e la consapevolezza di aver partecipato tutti ad una bella festa, che ha visto lo sport protagonista.

Meritatissimi i fiori finali a tutte le maestre.


 

 
 
 

Momenti tristi

Post n°890 pubblicato il 29 Aprile 2016 da belf9

fiori

 

"La mia vita è stata un romanzo", dicevi.

E giù a raccontare episodi. Lo scugnizzo di vico salato che andava recuperando rottami di ferro per portare qualche soldo a casa. Il garzone del vinaio al corso Vittorio Emanuele che aveva trovato nello stesso posto il lavoro, l'amore della figlia del principale e il tesoro. Già, il tesoro: la cantina nel tufo che si perdeva nel ventre della collina. Non ho mai capito dove fosse il tesoro, ma evidentemente lì qualcuno aveva nascosto qualcosa di prezioso, e tu lo sapevi.

E poi, il racconto di quella volta che vendesti la droga agli americani. Loro sembravano perplessi sul suo aspetto. Se avessero capito che non era droga, ma solo  merda di cavallo essiccata in un forno per pizze non so come sarebbe andata a finire.

E che dire dei bagni al lido mappatella? Uscivi di casa con una maglietta e te ne tornavi con un'altra perchè qualcuno che se ne era andato prima di te aveva preso i tuoi panni. E per giustificare il nuovo abbigliamento dicevi a mamma che avevi fatto a cambio.

Raccontavi con entusiasmo e quel velo  di nostalgia che accompagna i ricordi lontani, nella tua lingua. Il tuo dialetto, usato volutamente come una bandiera. L'orgoglio di essere napoletano.

Te ne sei andato e non sentiremo più i tuoi racconti, non ti vedremo più con l'immancabile sigaretta tra le labbra e quell'odore di fumo che impregnava i tuoi vestiti.

Non eri un santo, lo sappiamo e lo dicevi anche tu, quando ti ritornava alla memoria qualche scappatella nella quale ti imbarcavi per la tua  prestanza e quelll'esuberanza giovanile alla quale in quei momenti è difficie sottrarsi.

Ma eri soprattutto un uomo buono, onesto e lavoratore e con un grandissimo senso della famiglia.

Così ti ricordiamo.

Ciao Mario.

*

*          *

Ritorno, dopo più di un anno, a scrivere in questo blog per salutare una persona che se è andata e di cui ho raccontato negli anni passati. Uno come tanti, ma assolutamente unico.

 

 
 
 

Tra le stelle - Puntata n. 198

Post n°889 pubblicato il 31 Dicembre 2014 da belf9
 

2015

 

- Giacomo, c'è qualcosa che non va? Ti senti bene?

- Mi sento bene, Harold. Perchè mi fai questa domanda?

- Ho rilevato che i tuoi parametri vitali e la tua attività da qualche giorno a questa parte si sono modificati rispetto al passato. Dormi di più, mangi di più, lavori di meno, sei deconcentrato. Hai una tendenza all'accidia e hai preso peso. Non mi sembra una situazione che può farti bene.

- Ah, ho capito, Harold. Non temere, è tutto a posto.

- Ne sei proprio sicuro?

- Certo!

- E allora mi puoi spiegare la causa di questo cambiamento?

- Se guardi il calendario terrestre, noterai che oggi è il 31 dicembre.

- E allora? ....Non capisco. Cosa ha di diverso il 31 dicembre rispetto agli altri giorni?

- Sulla Terra il 31 dicembre significa che termina un anno e ne inizia un altro. E' il momento in cui si fanno bilanci del passato e progetti per il futuro. E' un giorno importante. Il rallentamento dell'attività che tu hai notato, consideralo fisiologico. Nella settimana tra Natale e Capodanno sulla Terra si lavora di meno. Tutti entrano in un'atmosfera di festa e la routine quotidiana passa in secondo piano.

- Però, siete davvero strani voi terrestri.....

- Forse hai ragione, ma siamo fieri di esserlo....


* * *

 

Lo avrete capito certamente: questa puntata del racconto era solo una scusa per augurare a tutti voi un

BUON ANNO 2015

 

Bello, interessante, divertente, stimolante, tranquillo, movimentato, ricco, appassionante, intrigante, eccitante, piacevole, riposante, entusiasmante, splendido.....come tutti voi lo sognate, anzi, di più.

 

AUGURI!

 

 

 
 
 

Tra le stelle - Puntata n. 197

Post n°888 pubblicato il 25 Dicembre 2014 da belf9
 

albero di natale

 

- Harold, stanotte ho fatto un sogno strano.

- Sogno? Intendi forse quello stato mentale totalmente sganciato dalla razionalità nel quale può accadere di tutto?

- Esattamente, anche se così trasformi una visione onirica in qualcosa simile a un delitto.

E' una serie di flash: tre bambine, una sui sette/otto anni, una leggermente più piccola, l'altra sui quattro che scartano, con un misto di ansia, gioia e sorpresa, i regali lasciati da Babbo Natale. La loro concentrazione e il loro entusiasmo nello sperimentate quei nuovi giochi.

Sullo sfondo un angioletto di poco più di un mese nella navicella che ogni tanto scoppiava in un pianto dirotto per una colichetta gassosa, con madre, nonna, zia che lo prendevano e cercavano di calmarlo.

Una tavola con i bambini, i loro genitori e i nonni. In un angolo della stanza l'albero rutilante e nell'altro un presepe di carta con le casette illuminate, le scalinate e tanti particolari ben curati. Nell'aria calore e serenità.......

- Ma perché ti pare strano, Giacomo? Sembra una normale atmosfera natalizia di voi terrestri....

- Già ..... ma il fatto strano è che, anche se io non ho più ricordi, sembrava proprio l'atmosfera di casa mia.......

 
 
 

Compliblog

Post n°887 pubblicato il 07 Novembre 2014 da belf9
 

10 anni

 

 

E 10!

Ecco, ci siamo. Oggi questo blog compie 10 anni.

Negli ultimi cinque o sei anni ho sempre festeggiato il compliblog, e quest'anno, in occasione del decimo compleanno, il festeggiamento deve essere più grande.

In un mondo digitalizzato, dove tutto nasce e muore a velocità stratosferica, dieci anni sono un traguardo importante.

Quando ho iniziato, nel 2004, i blog erano di moda. Tutti se ne facevano uno ed erano come tanti alberelli. Ma poi, esaurito l'effetto novità, molti non davano più acqua al loro alberello e questo appassiva.

Oggi i blogger nudi e crudi sono in pochi. Molti autori hanno virato su forme più sintetiche di comunicazione.  Facebook, Twitter e soprattutto Whatsapp, la fanno da padrone ed hanno messo in secondo piano la forma comunicativa del blog.

Io vi resto fedele.

Intorno ad un blog si forma una piccola comunità di lettori. E questi lettori voglio ringraziare oggi. Tante belle individualità che entrano qui e commentano i miei post o semplicemente leggono la puntata di uno dei miei interminabili racconti, così interminabili che a volte  mi ci perdo dentro anche io .

Grazie a tutti, quindi, e un ringraziamento particolare a Libero, che mi ospita e mi dà la possibilità di rendere pubblici scritti che altrimenti resterebbero chiusi in un cassetto (....e forse sarebbe meglio ).

Buon compleanno, mio caro blog .


 

 
 
 

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