Pensieri vaganti

Presepe 2023


 Molti amanti del presepe appartengono alla categoria degli “statici”. Lo statico ha in cantina il suo bel presepe e ogni anno lo libera da l foglio di cellofan col quale lo aveva religiosamente coperto, vi mette i pastori ed espone il suo bel presepe nell’angolo all’uopo dedicato dall’otto dicembre al sei gennaio. E così all’infinito. Spesso gli “statici” sono proprietari di presepi antichi, tramandati da generazioni, con pastori anch’essi antichi e di bella fattura, e questo giustifica il rito che compiono ogni anno. Vi sono poi quelli che sono partiti, in anni remoti, da un presepe “base” e ogni anno lo arricchiscono con qualche particolare, un pastore o una casetta in più. Sono i “creativi”, quelli che mettono insieme tradizione e innovazione.E poi ci sono io, che ogni anno si inventa un presepe nuovo. Non è una cosa facile perché bisogna inventarsi ogni volta un impianto diverso. I miei presepi sono anche di “attualità”. Nel 1980, tristemente ricordato per un terremoto nell’Italia meridionale, feci nascere Gesù bambino in una chiesa diroccata. Mi aveva molto colpito il fatto che alcuni fedeli erano morti sotto le macerie di una chiesa crollata per il terremoto durante una funzione religiosa.Nel 2022 nel mio presepe c’era un pastore anomalo: un carrarmato e lo scenario era quello di un gruppo di case semidistrutte dalle bombe. Sulle case c’era una bandiera ucraina.Quest’anno, anche se ci sono due guerre in corso, mi sono voluto mantenere sul classico. Ma in questo contesto “classico” fatto di sughero ho voluto inserire due elementi inaspettati: una grotta fatta col filo di ferro e un albero nello stesso materiale.Qualcuno mi ha detto che la grotta così è troppo fredda, ma a me sta bene così, perché conferisce al tutto un tocco di modernità.Per l’anno prossimo ho già un’idea che mi frulla per la testa, ma ne parleremo a suo tempo.Buon Natale.