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IL MIO PRIMO POST

Post n°599 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da ausdauer

Sono disoccupata

Ebbene sì, da 15 giorni la mia vita è cambiata. Non ho più una benemerita cippa da fare. Fino a maggio probabilmente sarò sospesa in uno stato di nullafacenza sociale quasi vergognoso. Dopo anni di alternanza studio/lavoro davanti a me ho per la prima volta una quantità notevolissima di tempo da trucidare. Cosa farò? Intanto ho comprato un libro di grammatica tedesca, con tanto di esercizi da svolgere e diligentemente li sto eseguendo su un apposito quadernino. Io non ricordo niente di tedesco, a malapena l'ho studiato alle superiori. Una mia compagna di università ha così commentato:
"Ma come, a lezione ti portavi la settimana enigmistica e ora ti metti a studiare????"
Purtroppo lo sdegno nelle sue parole non può trapelare dalla loro semplice trascrizione...

(2 marzo 2005)

Ed eccomi qui, quasi sei anni dopo, nella stessa identica situazione di allora. Ho persino riesumato il libro di grammatica tedesca e ricominciato a studiare l'inglese. Con la differenza che ora vivo fuori casa e che a quasi 30 anni l'idea di tornare a fare la stagionale (cosa del tutto inevitabile, perché di rischiare di stare a casa mesi e mesi senza percepire nulla di nulla non è fattibile) mi provoca tutta una serie di sintomi tali da rendemi bisognosa di un neurolettico.

Ieri mi ero illusa di trascorrere un paio d'ore spensierate nella sala d'attesa del mio medico sbavando sul finale di Harry Potter - L'ordine della Fenice. Invece appena entrata e constatato che sostavano lì millemila persone, ho fatto giusto in tempo a chiedere "chi è l'ultimo" che il CdM e io siamo stati travolti dal vortice. L'ultimo era proprio uno dei contanti della ditta dove lavoravamo, dunque è iniziato un tour di "Ma lavorate ancora lì? Ah no? Come mai? Eh, lo sapevo io... quell'uomo è inaffidabile... avevo già sentito in giro queste voci... è pazzesco... e in giro ragazzi non si trova niente, niente di niente... avete capito, niente!" e così via dalle cinque e mezza fino alle sette e mezza, esposti alle orecchie curiose di una sala gremita di gente e bacilli.

Poi finalmente si è aperta la porta e il nostro turno è arrivato. Appena presentato il referto del pronto soccorso (codice giallo, wow) il mio medico mi domanda: "Ma perché non hai ancora fatto una colonscopia?". Oh, già, perché? Perché dopo due clisma opachi in cui mi hanno gonfiato e riempito l'intestino attraverso un tubo sistemato ad hoc che mi faceva sentire un canotto ancora sgonfio, e una citoscopia nella quale mi hanno risalito l'uretra con una sonda mentre io proferivo parole in lingue sconosciute e considerato che presto mi aspetta un altro piccolo, ma scomodo intervento, non ho avvertito l'impellente bisogno dell'ennesimo sondino esplorativo dove non batte il sole? Cavolo, questa mia renitenza ai viaggi attraverso il (mio) corpo umano è deplorevole. Certo, attraverso una fase di rinnovamento, e la chiusura verso il mondo esterno non giova all'umore e alle possibilità future, ma così mi sembra un po' eccessivo.


Una bella colonscopia a chi se lo merita mai eh.

 
 
 
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Data di creazione: 02/03/2005
 

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