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Se qualcosa può andar male lo farà.

 

 

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RECLUSA

Post n°371 pubblicato il 18 Agosto 2007 da ausdauer
 

Agosto è il mio mese meno prolifico, e non parlo solo della scarsa presenza sul blog, ma di qualunque attività mi veda più o meno coinvolta.

Il fatto è che non metto il naso fuori di casa, se non quando mi è strettamente necessario, ovvero per recuperare cibo e  trascinarmi, mio malgrado, al lavoro. Per il resto, quello che c'è "là fuori" mi fa tanta, tanta, tanta paura.

- Non si può pensare di percorrere serenamente una qualunque distanza alla guida della propria auto, poiché spuntano automobili, biciclette, pedoni, bambini volanti, animali domestici e non, il tutto da qualunque direzione possibile: da destra, sinistra, dal basso, dall'alto, dappertutto. A forza di ruotare il mio fragile collo a 360° nel disperato di tentativo di non ammaccare la Sacra Auto (perché dell'incolumità altrui, a questo punto, mi preoccupo molto meno), da qualche giorno a questa parte sono completamente immobilizzata da un torcicollo che sta minando seriamente le mie possibilità di sopravvivenza nella Ridente Cittadina.

- Allo stesso modo non si può pensare di percorrere serenamente una qualunque distanza in sella alla propria bicicletta: mi è già capitato di essere colpita di pieno da un'altra bici, mentre pedalavo allegramente lungo un rettilineo, e di essere insultata per non aver previsto in alcun modo il sopraggiungere di questa, che solo il Cielo sa da dove potesse essere sbucata. Senza contare che le automobili, costrette ad un percorso ad ostacoli costante, prima o poi si distraggono e ti stirano sull'asfalto... è una ruota che gira.

- Inoltre, essendo la Ridente Cittadina una zona nota per la mancanza di parcheggi, le auto sono parcheggiate ovunque, pertanto sperare di uscire a piedi e trovare un marciapiede libero è pura utopia. La domenica il parcheggio diventa tanto selvaggio da rasentare il circense. Ho visto parcheggi che voi umani non potete nemmeno immaginare... Il pedone, a meno che non voglia servirsi di liane per spostarsi di pino in pino verso la meta, è dunque costretto a camminare sulla strada, unendosi a creare un clima di sopravvivenza a tratti angosciante.

Se poi, nonostante tutto, decidi di uscire di casa lo stesso, ricordati che:

- ci impiegherai il triplo del tempo per raggiungere qualsiasi meta (distanza invernale Casa della Aus - Albergo: sei minuti / distanza estiva Casa della Aus - Albergo: dai 20 ai 30 minuti).
- sarà tutto talmente affollato che a stento sarai padrona dei tuoi arti, mentre la folla ti trascina chissà dove.
- in spiaggia il tuo asciugamano confinerà pericolosamente con almeno altri due asciugamani, che nella migliore delle ipotesi saranno di una coppietta di amore che ti risucchia ad ogni bacio umido e nella peggiore di qualche marpione che farà presto ad appropriarsi del tuo con la scusa che il suo è bagnato.
- la sera, più o meno ogni due metri, un gruppo di ragazzi fischierà il passaggio di ogni essere dalle vaghe sembianze muliebri, rivolgendo loro epiteti e proposte che mi rifiuto di riportare: nel mio caso, avendo solo amiche decisamente appetibili, la situazione si aggrava notevolmente e se all'inizio la cosa può essere in qualche modo lusinghiera, reiterata all'inversimile diventa oltremodo fastidiosa.

In definitiva io rimarrò qui, a casa, con la penombra che entra nella stanza, il mio giochino di Zoo Tycoon e l'albero di fichi in giardino per i momenti di crisi, e ne uscirò solo quando finalmente tutta questa gente, indesiderata, si toglierà dalla cosiddette.

 
 
 
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Un blog di: ausdauer
Data di creazione: 02/03/2005
 

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