Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

 

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LA AUS VA AL MARE

Post n°364 pubblicato il 23 Luglio 2007 da ausdauer
 


E le condizioni metereologiche precipitano.

Ieri faceva caldo. Esageratamente caldo. Dopo essersi svegliati in un bagno di sudore viene quasi naturale immaginare il refrigerio di un bel bagno di altro tipo: non che l'Adriatico impegni tanto l'immaginazione in fantomatiche immersioni in acque cristalline, ma è pur sempre più allettante che annegare nel proprio letto in seguito alla propria liquefazione.

Tempo di mettere piede sulla sabbia rovente che si alza il vento. Ma sì, che cosa vuoi che sia, un po' di brezza marina. Un po' tanta brezza marina a dire il vero. Tempo di stendere il telo che quello se ne stava già volando altrove, pronto a raggiungere la costa croata, che tra l'altro costa pure meno della mia. Questa è la maledizione.

Quale maledizione? Questa maledizione.

"Oh Aus, tu che vuoi mettere piede su suolo rovente e sabbioso! Tu che vuoi rompere la tradizione ed esporre la tua lattigginosa pelle al violento sole e la cellulite ad un curioso mondo! Sì, proprio tu, ricordati di ciò: quando deciderai di farlo, gli Dei scateneranno la loro furia in violenti temporali, bruschi cali di temperatura e tempeste di sabbia!"

Per quanto l'idea di un repentino ritorno a temperature umanamente sopportabili non risultasse affatto un buon deterrente, la tempesta di sabbia no, quella sarebbe bastata a far fuggire anche il più ostinato dei beach boys.

Uscire dall'acqua è stato quasi più difficile che conversare con quella famiglia di francesi l'altro giorno (un genere di esperienza che mi genera sempre un notevole scompenso). Il compagno di merende batteva i denti stoicamente, mentre il Bruderino correva a perdifiato a ripararsi, mentre tutti noi venivamo letteralmente investiti da turbini da sabbia che si infilava in ogni pertugio accessibile. In meno di cinque minuti eravamo cotolette umane che cercavano di ripararsi gli occhi e di trovare una posizione che non provocasse l'ostruzione delle vie respiratorie e la conseguente morte per asfissia.

Una volta giunti a casa la brutta avventura sembrava finita, ma non avevo considerato le possibili conseguenze.
Alle ore 23,40 dormivo scompostamente come un animaletto privo di vita sull'asfalto quando il Bruderino è entrato come uno zombie nella stanza. Dopo avermi chiamato diverse volte senza ottenere risposta, ricordando che la sorella dorme con i tappi alle orecchie, ha preso a scuotermi violentemente. Ci ho messo almeno due minuti a capire chi fosse, dove fossi e soprattutto perché nonostante lui stesse evidentemente parlando io non sentissi nulla. Poi lampo di genio, ho tolto i tappi e tutto è risultato più chiaro.

"Aus, ho mal di pancia". Io, ancora in preda alla tachicardia da brusco risveglio, devo avergli risposto malamente "Aghasbatasmatalaghghollu... è quasi mezzanotte... hai chiamato la mamma??". Non essendo la Mutti in casa, e avendo infine constatato che non era un assassino pronto ad uccidermi con la mazza da baseball del Bruderone, alla sua frase "Mi sento svenire" mi sono alzata di scatto urlando "No, fermo, non svenire!" e in preda al panico mi sono precipitata a chiamare la Dott.ssa Mutti, che ha diagnosticato telefonicamente un "colpo di freddo preso stamattina al mare".

La prossima volta che mi viene in mente di andare al mare provvederò a colpirmi da sola con la famosa mazza da baseball, sgrunt.

 
 
 
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