Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

 

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FAVOLETTA 

Post n°335 pubblicato il 17 Aprile 2007 da ausdauer
 

C'era una volta una piccola e tenera Ausdauer,

immaginela quale, animata da un angoscioso bisogno di studiare, amava dirigersi verso il noto parco naturale della sua Ridente Cittadina, con appresso qualche libro su cui intristirsi nelle prime tiepide ore del pomeriggio.

Addocchiata la panchina ideale, in mezzo alla pineta e a tanti gioiosi animaletti, la nostra beniamina soleva adagiarsi mollemente con il suo quintale di carta e matite colorate, pronta a farsi colpire alle spalle da qualche pavone in vena di goliardici scherzi da prete.

Un brutto giorno Ausdauer giunse al parco di buon'ora e si aggiudicò una panchina inimmagine un posto un po' infrattato, ma da cui era possibile godere di tutti gli schiamazzi di animali e/o bambini presenti nel raggio di qualche chilometro. Lieta di ciò, si sedette dando le spalle all'ingresso del sentierino cieco e aprì di malavoglia il suo libro.

immagineErano appena trascorsi circa dieci minuti, quando un orribile suono dietro di lei l'avvisò che qualcosa di terribile stava per accadere. Nonostante la sua scarsa conoscenza della fauna locale e la sua proverbiale miopia, capì subito che si trattava del gloglottio corale di un branco di tacchini che si avvicinavano a lei con aria minacciosa. Alzatasi in piedi di scatto, Ausdauer si trovò vergognosamente incapace di qualsivoglia movimento, mentre lo squadrone di tacchini dalle penne arruffate procedeva verso di lei con aria tutt'altro che amichevole.

"Cos'avrò mai fatto?" si chiedeva la povera Aus in preda al terrore, accorgendosi che ormai i tacchini l'avevo accerchiata. Mentre con la mente si figurava già l'epica e sanguinolenta battaglia in cui avrebbe abbattuto uno ad uno a colpi di libro di psicodinamica i vari tacchini, concretamente si rendeva conto di non avere nessuna via di scampo e agitava nervosamente la sua sciarpetta rossa in segno di resa. Volse una rapida occhiata verso l'ingresso del sentiero e scorse un gruppo di bambine che bisbigliavano.

"Hai visto che paura che ha?"
"Perché, tu non ne avresti?"
"Dai, andiamocene..."
"No no, voglio vedere!"
"Ok, allora restiamo..."

"Perfetto" pensava la Aus cercando di mantenere un contegno e una dignità che, ahinoi, aveva già perduta da tempo. Il cuore le batteva all'impazzata, il suo colorito era divenuto paonazzo tendente al cianotico e la gambe le sembravano estremamente molli. Fece un ampio respiro e lentamente estrasse dalla borsa il cellulare per chiedere aiuto. Scrisse in fretta un sms.

"Mutti, vai tu a prendere le ricette? Io sto per essere sbranata da un branco di tacchini aiuto..."

La risposta accorata della Mutti, per sua fortuna non tardò ad arrivare.

"Ricette? Tacchini? Aussina mia, ma ti senti bene??"

Alquanto sconfortata dalla risposta, lanciò l'ennesimo grido d'aiuto e a quel punto, leggendo sullo schermo a chiare lettere l'origine del problema, comprese tutto quanto.
Recuperata la giacca di jeans con bavero fino al collo e nascosta la sciarpa incriminata, la Aus potè finalmente tirare un sospiro di sollievo vedendo lo squadrone della morte allontanarsi dai suoi occhi.

Morale della favola: in prossimità di tacchini maschi è bene non essere vestiti di rosso, poiché pare che questo colore non solo li attiri, ma susciti in loro reazioni non proprio benevole verso il malcapitato.

 
 
 
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Data di creazione: 02/03/2005
 

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