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Il flop del plurimandato e la vetustà del rapporto di agenzia.


Il plurimandato ha fallito.  Ma era prevedibile.  Non posso biasimare il comportamento delle compagnie assicurative che non rilasciano un doppio mandato ad un agente che collabora già con altre compagnie o che  revocano il mandato per “giusta causa”.Come è possibile fare un progetto con un professionista che sta collaborando anche con i propri competitors?Gli agenti assicurativi devono crescere e capire che il plurimandato, così come è strutturato adesso, equivale ad una martellata in testa   e se lo vogliono comunque fare, poi non vengano a piangere oppure a protestare.Secondo me e secondo mio nonno Giulio Cesare, bisognerebbe mandare in pensione il vecchio ed inutile rapporto di agenzia , eliminando le vecchie figure anacronistiche degli agenti assicurativi e dei subagenti assicurativi.Ci vorrebbe un “Noè” che chiami a raccolti tutte le bestie, ehm, ehm, gli agenti e i subagenti assicurativi e gli chieda: “Tu cosa vuoi fare da grande?”Poi ci vorrebbe un “Mosè”, che divida le acque del “Mar Rosso” tra chi vuole rimanere legato a mamma-compagnia e chi vuole, invece, andare a vivere da solo.Inoltre ci vorrebbe il diavolo che si porti all’inferno le provvigioni assicurative retrocesse dalle compagnie assicurative e tutti coloro che chiedevano soldi sia ai clienti sia alle compagnie pur dicendo a tutti di essere gli unici veri consulenti. A questo punto, ci vorrebbe Dio che crei  due nuove figure di intermediari assicurativi:I dipendenti delle compagnie assicurative, che anche tramite filiali sparse sul territorio agiscono in nome e per conto di una compagnia assicurativa; I liberi professionisti di intermediazione assicurativa che intermediano in nome e per conto del cliente, non ricevono provvigioni dalle compagnie e fatturano il loro compenso ai clienti Copyright © L’Assicuratrice in Rosa - Tutti i diritti sono riservati ed è vietata anche la riproduzione parziale (i ns legali monitorano la rete e chi copia sarà denunciato immediatamente)