Assicurazioni

volevo porvi una domanda riguardo ad una polizza vita. La nonna nell’anno 2000, ha contratto una polizza vita per una durata di 10 anni (scadenza novembre 2010) con beneficiario in caso morte il nipote. La polizza vita in questione, dalle condizioni del contratto viene definita: 'assicurazione di capitale differito rivalutabile con controassicurazione a premio annuo variabile" Per la polizza vita non è stata richiesta liquidazione alla scadenza ma non è ancora in prescrizione visto che non sono passati ancora due anni. Nel frattempo a inizio del 2012 la nonna è deceduta, non lasciando testamento e lasciando, quindi, invariato anche il beneficio della polizza in questione. E’ stata presentata richiesta di liquidazione dal nipote beneficiario caso vita ma la compagnia assicurativa afferma che hanno diritto alla liquidazione i due eredi legittimi (le due figlie della signora: rispettivamente mamma e zia del beneficiario) e non il nipote in quanto la morte è sopravvenuta dopo la scadenza del contratto. E’ corretta la risposta della compagnia?

Caso complesso. Allora era una semplice assicurazione con controassicurazione, quindi non era assicurata la vita della signora ma i suoi soldi. Nel differimento il realtà il contratto rimane in essere. E' anche vero che i diritti del contraente passano agli eredi, quindi è legittima la richiesta della Compagnia. Però non ne sono certo al 100% proprio perchè il contratto rimane in vigore, credo che se il contratto era a "vita intera" dovrebbero comunque andare al nipote, altrimenti se il contratto era a tempo determinato ha forse più ragione la tesi della Compagnia.

La tesi di assicuratore per voi è corretta come è corretta, dal punto di vista formale quella della compagnia. Dal punto di vista legale è pur vero che è palese che la nonna deceduta, non avendo modificato il beneficio per testamento, nelle sue intenzioni voleva lasciare la polizza al nipote.

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