L'angolo di Jane

The Wolf of Wall Street – film – recensione – Speciale Oscar 2014 n°1


Attenzione: questa recensione contiene un linguaggio esplicito (e il film moooolto di più)
Se questo film dovesse avere un titolo alternativo che ne descrivesse più dettagliatamente la natura, credo che quello più adatto sarebbe “The Fucking Wolf of Wall Street” visto che guardato in lingua originale la cosa che si nota maggiormente è proprio la ricorrenza della parola “fuck” in tutte le declinazioni (e per chi non sapesse l'inglese,beh, non è esattamente una bella parola).Quinta collaborazione fra il regista Martin Scorsese e (il mio adorato) Leonardo DiCaprio, sembra che questa volta il film potrebbe valere una statuetta all'Oscar per entrambi.Il film racconta ascesa e caduta del broker Jordan Belfort, diventato ricchissimo spacciando azioni fasulle a danarosi fessacchiotti, con una vita personale travolta in un vortice di sesso, droga, tradimenti ed illegalità. Sesso e droga sono in effetti le colonne portanti del film, quindi non stupitevi troppo se nelle quasi tre ore di questa pellicola è possibile vedere più signore dedite ad un antico mestiere di quante non ne appaiano in tutte le Cronache del Ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin (e credetemi, questo sì che è un record).Mentre Scorsese ha già avuto l'onore di un riconoscimento dell'Academy nel 2007 per “The Departed”, Leonardo di Caprio è invece già stato nominato diverse volte senza mai ottenere l'ambito riconoscimento e sebbene io ritenga che questa non sia certo la sua migliore performance anche se sempre ottima (avrebbe potuto vincere un Oscar per quasi ogni film in cui ha recitato), credo che sia davvero giunto il momento che qualcuno dia un taglio a questa perenne attesa!Diamine cosa deve fare un uomo per meritarsi un Oscar?In questo film DiCaprio nello specifico ha:sniffato cocaina dal sedere di una squillocamminato completamente nudo in mezzo ai resti di un'orgiarecitato varie scene che potevano essere tratte tranquillamente da un film pornoe...dulcis in fundo....(certamente un omaggio alle famose 50 sfumature ...) si è perfino fatto infilare una candela accesa proprio lì dove non batte mai il sole!Insomma, fermatelo. Dategli quest'Oscar e facciamola finita, perché ho davvero paura di cosa potrebbe fare in futuro in caso diventi sul serio disperato.Ma per farla breve, mi è piaciuto questo film?Voglio dire, a parte le orge, la droga e poi...fatemi pensare... che altro c'era? Ah, sì, altra droga e altre orge. Beh, ecco, non molto. Sì, il lato B di Leonardo DiCaprio non è male (anche se devo dire che il lume di candela non aggiunge in questo caso davvero niente di romantico), ma in buona sostanza quello che non ho amato di questo film è la sua morale.Non è affatto una critica ad un modo spregiudicato di vivere, è piuttosto la sua celebrazione.Certo, Scorsese ci mostra Belfort al fondo della sua rovina fisica e finanziaria, quando ad esempio, in preda agli incontrollati effetti di una droga, rotola (letteralmente rotola giù dalle scale) via dal Country Club e striscia fino alla sua macchina nel vano tentativo di fermare il suo altrettanto drogato socio dal rivelare al telefono tutti i suoi imbrogli, in una scena veramente ben riuscita: ma il punto è che una scena divertente, fa ridere. Non ci viene mai da compatire Belfort. E' un personaggio nero, negativo e a suo modo vincente: si rialza dopo la caduta e alla fine del film cerca di convincere una attenta platea a mettere in pratica gli stessi trucchi che lo hanno prima aiutato e poi tradito, quando chiede ad un novello aspirante venditore di mostrare le sue capacità e gli dice “Vendimi questa penna!”.E' la realtà dite? Sì, ok, lo è, ma è anche una verità in fondo già detta. E' interessante vedere un marpione che marpioneggia? Uhm, no. Decisamente non lo è per tre ore di seguito, quelle che dura il film, in cui molti eventi e situazioni sembrano ripetersi e che alla lunga diventano noiosi. Forse un film più breve e con meno ridondanze sarebbe stato più riuscito.Nel complesso:buona recitazione (dategli quell'Oscar, dategli quell'Oscar, dategli quell'Oscar!), ma sceneggiatura che avrebbe potuto essere migliorata.