Creato da bluewillow il 31/03/2006

L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

JANE AUSTEN -RITRATTO

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Sherlock Holmes - Film in dvd

Sherlock Holmes, nato dallo penna di sir Arthur Conan Doyle nel 1887, è forse l'investigatore privato più celebre della storia della letteratura, sempre seguito  dal fedele compagno d'avventure, coinquilino e cronista dott. Watson che, nei libri e nei racconti, è la voce narrante delle prodezze dell'amico.
 Alto, allampanato, incredibilmente sicuro di sé, tanto da rasentare, e di buon grado, superbia e snobismo,  Holmes è il prototipo dell'uomo che ama usare il cervello, piuttosto che i muscoli e lanciare battute pungenti piuttosto che roteare pugni . Conan Doyle attribuisce al suo eroe un certo grado di atleticicità, ma la forza bruta scende in campo solo in casi estremi. Non che Sherlock Holmes  sia privo di debolezze e difetti: si allena a sparare in casa, ma è per migliorare la mira in caso di necessità, suona il violino in maniera pessima, ma lo aiuta a concentrarsi sui casi, infine, difetto imperdonabile e cosa ignota a  molti, ogni tanto il buon Holmes si droga con la morfina, suscitando il biasimo di Watson, ma solo quando si annoia terribilmente. La chiave della magia di Sherlock Holmes sta in questo: sembra che faccia veramente  di tutto per risultare antipatico, ma chiunque legga delle sue avventure finisce, come Watson che le racconta, per ammirarlo.

Nel suo "Sherlock Holmes" il regista britannico Guy Ritchie, crea un personaggio completamente differente dai canoni sia letterari che cinematografici, preferendo una versione muscolare e fumettistica  a quella tradizionale. Non per niente la sceneggiatura è stata tratta da un fumetto di Lionel Wigram e non dai libri originali, quindi l'episodio raccontato in quello che sembra essere il primo capitolo di una saga hollywoodiana, non è mai stato scritto da Conan Doyle.
Anche l'attore scelto per interpretare il ruolo di Holmes, Robert Downey Jr., è ben lontano dai canoni fisici che il ruolo richiederebbe: basso e tondetto, con un forte accento americano (se l'ascoltate nella versione originale) e un modo di muoversi energico e nervoso sarebbe davvero difficile vederlo nel ruolo dello snob freddo e distaccato. Infatti lo Sherlock Holmes di Downey Jr. è, esattamente all'opposto, estremamente emotivo, incline a menar le mani e, cosa che non accadrebbe mai e poi mai al misogino Holmes, piuttosto debole nei confronti del fascino femminile, tanto da venire sedotto, e coinvolto in una serie di guai, dalla bella ladra Irene Adler (Rachel "Mean girls" Adams).
Se la fedeltà al personaggio di Holmes è assai scarsa, è invece molto maggiore quella nel rappresentare il dott. Watson, interpretato in questo caso da Jude Law. Solitamente Watson viene raffigurato come un uomo di mezza età, non molto atletico. Eppure Conan Doyle, ce lo descrive, nelle sue prime avventure, come un ex-militare di ritorno dall'India, dove ha dato prova di sé in battaglia, ritornando infatti ferito. Watson   ben presto si innamora e sposa  Mary Morstan,   ragazza apparsa ne "Il segno dei quattro". Quindi, per un certo periodo almeno, visto che le avventure di Sherlock Holmes vennero pubblicate in un arco di tempo molto lungo,  il dott. Watson è un uomo giovane, e forse persino belloccio. La scelta di Jude Law, che nel film è proprio sul punto di sposarsi, è quindi compatibile con la sua descrizione letteraria.
Ad essere invece piuttosto incompatibile è la sceneggiatura, ricca di scene d'azione, scazzottate e fughe rocambolesche e pericolose, ma nel quale Holmes sembra dimostrare un talento molto maggiore nell'attaccar briga, persino con la fidanzata di Watson  di cui è geloso (cosa che nel libro sarebbe imperdonabile, vista che Holmes è uno snob di squisita cortesia), piuttosto che nel risolvere il mistero in cui è finito.
Il film si apre con la cattura di Lord Blackwood (Mark Strong), un feroce assassino che verrà poi condannato all'impiccagione. Il criminale, che vanta di possedere poteri magici, profetizza che risorgerà e tornerà a vendicarsi. Infatti, dopo un certo tempo, la sua tomba verrà trovata vuota e una serie di crimini verrà commessa a Londra. Sherlock e Watson indagano sul mistero meno misterioso della storia del cinema, per distrarci dal quale Guy Ritchie sfoggia un intero repertorio di gag e scene d'azione, in una Londra ricostruita con grande attenzione al dettaglio scenografico.
Se la sceneggiatura è  assai esile, invece regia, fotografia, costumi e scenografia sono davvero molto buone, con una ricchezza grafica sorprendente che è un peccato vedere sprecata per una trama tanto banale.
In definitiva una pellicola d'azione che non entusiasmerà di sicuro i fan storici di Sherlock Holmes, ma non del tutto disprezzabile, a patto di sapere fin dall'inizio che questo film è tutto, meno che un giallo.

 
 
 
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- e nemmeno quello che non penso!
- perchè se il "Giornale del Grande Fratello" èuna testata giornalistica, va a finire che io sarei la CNN! (questa l'ho quasi copiata da un altro blogger!).
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