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L'angolo di Jane

Tutto su Jane Austen e sui libri che mi piacciono!

L'ANGOLO DI JANE

Benvenuti nel mio blog!

Questo spazio è dedicato a recensioni di libri e film, ai miei racconti,  a riflessioni personali di varia natura e soprattutto a Jane Austen, una delle mie scrittrici preferite.

Sono una stella del firmamento
che osserva il mondo, disprezza il mondo
e si consuma nella propria luce.
Sono il mare che di notte si infuria,
il mare che si lamenta, pesante di vittime
che ad antichi peccati, nuovi ne accumula.
Sono bandito dal vostro mondo
cresciuto nell'orgoglio e dall'orgoglio tradito,
sono il re senza terra.
Sono la passione muta
in casa senza camino, in guerra senza spada
e ammalato sono della propria forza.

(Hermann Hesse)

 


 

 

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Snob - Julian Fellowes

Post n°1019 pubblicato il 22 Marzo 2013 da bluewillow
 

Titolo: Snob Titolo originale: Snobs Autore: Julian Fellowes Traduzione: Maria Cristina Savioli Casa editrice: Beat pag: 331 costo: 9,00 €

Prima ancora di diventare lo sceneggiatore di Downton Abbey, telefilm reso celebre per il dettaglio con cui è stata resa la vita all'interno di un nobile magione di inizio '900, il britannico Julian Fellowes aveva già dimostrato un certo interesse e una notevole abilità nel tratteggiare invece la vita di quella stessa nobiltà inglese alla fine dello stesso secolo.
“Snob”, primo romanzo di Fellowes, ha infatti per tema il difficile inserimento di una ragazza dell'altra borghesia, Edith Lavery, all'interno di una famiglia nobile, i Broughton, della quale entra a far parte attraverso il legame con il rampollo Charles, relazione cinicamente coltivata con fini di puro interesse.
Edith è stata allevata dalla madre Sarah con l'idea che orbitare nella sfera dei pari d'Inghilterra, gli snob più snob del pianeta, sia il coronamento di una esistenza e il miglior traguardo per una ragazza benestante, ma senza troppe qualità. Riuscire nell'impresa, però, sposando Charles, nobile, belloccio, persino di buon cuore, ma senza troppa intelligenza, non sortirà affatto la felicità sperata ed Edith verrà tentata dall'idea di abbandonare il tesoro così faticosamente raggiunto.
La parabola di Edith, ambientata negli anni '90 del secolo scorso, quasi un romanzo di formazione, viene narrata attraverso gli occhi di un amico attore che ha presentato per primo Edith a Charles, e che è in un certo senso l'alter ego dello stesso Fellowes, visto che anche lo scrittore, oltre che essere noto in tempi recenti per l'attività di sceneggiatore, che gli ha fruttato un Oscar per Gosford Park nel 2011, è stato per lungo tempo e continua ad essere un attore.
Se formalmente Edith è il personaggio principale del romanzo e la sua storia il filo conduttore di tutto il volume, in realtà la vera assoluta protagonista di “Snob” è la nobiltà inglese, analizzata da Julian Fellowes nei suoi usi, costumi ed abitudini con la precisione di un naturalista appostato nella savana che realizzi un documentario su un branco di leoni o con quella di uno psicologo che abbia deciso di scrivere un trattato di “sociologia nobiliare britannica”.
Veniamo così a scoprire che essere davvero parte di quella ristretta cerchia di snobboni che sono i nobili inglesi è praticamente impossibile se non vi si è nati, visto che la base di tutto il loro sistema sta per l'appunto nel conoscersi fin dall'infanzia, e qualora  uno di essi incontri qualcuno meno noto, nello scambiarsi, come forma di saluto, l'elenco di tutte le reciproche conoscenze che servono ad attestare la reale appartenenza al gruppo della gente giusta.
Per il resto, Julian Fellowes non ci nasconde che a parte il lusso e i privilegi, la vita dei nobili inglesi non è poi molto entusiasmante e condotta con una certa vacuità, nel rispetto di due soli valori: il denaro e i titoli, senza i quali non si può passare il tempo ad essere maleducati con tutti gli altri che non ne hanno.
La quarta di copertina descrive così questo volume: “ricorda Jane Austen ed Evelyn Waugh”, ma credo sarebbe più giusto dire che è un misto fra Waugh e la Nancy Mitford di “Amore in climi freddi”, visto che uno dei personaggi che spiccano di più in questo volume è la fredda, compassata Lady Uckfield, madre di Charles, che se non si fa travolgere dalle passioni come la “Lady Montdore” di Mitford, ne conserva però tutto lo sfacciato cinismo.
Sebbene il libro sia stato pubblicato nel 2004, lo sfondo della storia sono gli anni '90 del '900, così il fatto che non ci siano cellulari, e-mail e social network a consentire una rapida interazione fra Edith e Charles, dà a questa storia un sapore più antico di quanto non abbia realmente, rafforzando la similitudine con gli scrittori che ho citato precedentemente.
Il libro è certamente molto interessante, anche se alcuni concetti sono ripetuti da Fellowes in maniera quasi pedagogica (se volete davvero essere accolti con calore da qualche snob aristocratico, mi raccomando fornitevi di un elenco di persone che conosce dall'infanzia e snocciolateglielo).
Di ogni personaggio Fellowes traccia, con stile impeccabile, un profilo psicologico assolutamente realistico e dettagliato, ma nessuno sembra in effetti prevalere (a parte la citata Lady Uckfield) e la storia è nel complesso quella di un certo ambiente, piuttosto che di certi individui.
Un volume sicuramente apprezzabile per il ritratto sociale che delinea di un mondo molto meno luccicante di quanto non appaia di solito.

 
 
 
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