UNA DONNA PERDUTA

Hanno occhi, ma non vedono. Hanno orecchie, ma non sentono


Camminavo per le strade della città e percepivo un malessere giù per la schiena. Gente di strani colori e più strani odori mi passava a fianco, saracinesche abbassate e scarafaggi cinesi dappertutto, sempre più minareti puntavano dritti contro il cielo, profumi alieni uscivano dalle bettole, ladri e assassini bivaccavano stracchi per il duro lavoro. Non era la mia città, era un nuovo agglomerato urbano, una babele di usi, costumi e tradizioni un po’ di qua e un po’ di là dal mare. Era la nuova Italia e quelli che incontravo erano i nuovi italiani. E finalmente si compiva l’auspicio di D’Azeglio “L’Italia è fatta, adesso dobbiamo fare gli italiani”. L’opera di sostituzione del popolo italiano prosegue sistematica, inesorabile. Ma davvero pensate che uno con la faccia e l’integrità morale di Alfano apra le frontiere alla feccia della Terra per spirito umanitario o che Bergoglio esprima la misericordia divina incoraggiando l’accoglienza, lui, che se un disgraziato osa mettere piede in Vaticano lo sbatte in galera all’istante, senza dire né ai né bai e senza far né motto né totto o senza cozzar dirocco che non so bene cosa significhi, ma mi ci piace? Sul serio esiste qualcuno che crede che Renzi, piazzatosi autonomamente e illegalmente alla guida del popolo, sia là con l’intento di aiutare gli italiani e non invece di favorire coloro che gli italiani li vogliono annientare? Davvero credete che due stranieri, Chaouki e Kyenge, siano stati chiamati a governare un paese per smisurati e impareggiabili meriti o perché un italiano qualsiasi non avrebbe saputo fare di meglio? O immaginate che quando la presidentA dichiara che quello degli immigrati sarà il nostro prossimo stile di vita sia un’altra delle sue boldricretinate? No, anche lei, per quanto appaia assurdo, può riuscire a dire per una volta una cosa sensata. Sarà questo il nostro stile di vita: andremo tutti a rubare, tanto il furto è libero e depenalizzato e ti lasciano anche la refurtiva; abbandoneremo i nostri figli negli istituti come in Grecia o addirittura li lasceremo in mezzo alla strada come fanno gli zingari, ci penserà poi il giudice a stabilire che non è abbandono di minore perché questa è la loro usanza e se no che zingari sono? E comunque l’abbandono di minore o di incapace non è più un reato. Pidocchi e zecche di nuova generazione zampetteranno gioiosi da un cranio bisunto all’altro. Non ci laveremo più, puzzolenti e incrudeliti come tutti. Vivremo barricati in casa perché se esci te la occupano e anche l’occupazione abusiva è stata depenalizzata. Emma Bonino (Bilderberg, Commissione europea, famiglia serva di banchieri da generazioni) disse tempo fa che l’Europa aveva bisogno di 50 milioni di immigrati. Si sbagliava o mentiva. L’Europa ne vuole 159 milioni entro il 2050, così c'è scritto nello studio redatto dal Dipartimento degli Affari sociali ed economici dell’Onu dove vengono prospettati diversi scenari che disegnano per l’Italia la “necessità” di far entrare tra i 35.088.000 e i 119.684.000 di immigrati per “rimpiazzare” i lavoratori italiani. «L’immigrazione di rimpiazzo è tra le possibili politiche di risposta da considerare», insiste l’Onu, «per mantenere adeguati livelli di crescita». Non una parola sui milioni di disoccupati, soprattutto giovani, che popolano il Bel Paese. NO, lo giuro, questa non è un'integrazione, questa è una sostituzione. Buonisti scemisti, fatevene una ragione. Prova ne è l'America dove, dopo più di 300 anni, sporchi negri e culi bianchi ancora si fanno la guerra, alla faccia dell'integrazione; prova ne è la Francia dove le banlieue sono scenari di continui scontri tra culture lontane anni luce, in barba all'integrazione. Del resto lo diceva Aristotele, lo scriveva Dante Alighieri che schiaffava Maometto dritto dritto all'inferno e così il Petrarca. Per migliaia di anni uomini di Stato, pensatori e filosofi sono stati d'accordo nel condannare le immigrazioni selvagge come invasioni pure e semplici, ma oggi un pugno di quaquaraquà vuole convincerci che con gli immigrati saremo tutti più ricchi, più felici, più uniti, più sicuri. E, naturalmente, più italiani.