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LA STRAGE DI BOLOGNA


  
 Ci sono eventi che segnano per sempre la storia di uomini e donne e di un intero Paese, e che meritano di non essere dimenticati. Questo che ricordiamo oggi, 2 agosto 2020, è uno di quelli, il più amaro, il più triste, il più incomprensibile delle che una mente ‘umana’ possa aver concepito e che mani assassine abbiano potuto compiere. Una strage, quella della stazione di Bologna, che oggi compie 40 anni e che resta ferita aperta e sanguinante nel cuore di chi l’ha subita nel proprio corpo o in quello dei suoi familiari, ma nache di un intero popolo. Una strage che che ha privato della vita chi, in quel 2 agosto, partiva per le vacanze o tornava da un periodo trascorso fuori, nei luoghi nativi.Perché l’Italia del 2 agosto del 1980 era quella che il 31 luglio chiudeva ogni attività per iniziare un periodo di vacanze, per lo più da trascorrere nei Paesi di provenienza, o in qualche località balneare della Penisola. E Bologna è snodo essenziale per chi debba muoversi da nord e da sud, o verso le spiagge dell’Adriatico o del Tirreno. Così era anche quel 2 agosto e nessuno avrebbe potuto immaginare di trovarsi al centro di un oscuro disegno che definire criminale è riduttivo. Un disegno volto ad aumentare il potere senza un ben minimo senso di pietà per quel popolo di innocenti, i cui nomi sono tutti scritti sulla lapide posta nella sala d’aspetto della Stazione di Bologna; 85 nomi dietro i quali restano i tanti di più per i quali, a partire da quelle 10,25 del 2 agosto, cambiò ogni cosa. Furono strappati, in un sol battito d’ali e con quella esplosione, genitori ai figli e viceversa, fratelli e sorelle, gente che per una combinazione si trovava a quell’ora in quel luogo, crocevia di ogni arrivo e partenza, divenuto orribile cimitero di innocenti.Oltre 200 i feriti che trovarono la salvezza ma che furono colpiti nel corpo e la cui vita dovette cambiare il suo corso per sempre. La strategia della tensione, questa la definizione dell’ambito in cui si collocò quell’attentato che, insieme ad altri, - e cito la Strage di Piazza Fontana a Milano e di Piazza della Loggia a Brescia – prevedeva che la morte di innocenti fosse usata come strategia!!! In fondo, nel più profondo degli abissi infernali dovrà per sempre patire chi tale efferato crimine ha potuto concepire. Licio Gelli, ormai acclarato ideatore e finanziatore di quelle stragi, ha potuto continuare una esistenza indisturbata ed addirittura rimanendo personaggio di spicco, ad Arezzo, città che mi sono sempre rifiutata di visitare perché ha consentito, senza alcun moto di sdegno, che il potere del ‘venerabile’ massone continuasse ad essere esercitato. Ricordiamo l’apprezzamento di Licio Gelli per il Presidente Berlusconi, individuato quale prosecutore e realizzatore del progetto iniziato dalla P2 ed, appunto, a detta di Gelli, da quello portato a termine.Solo la memoria potrà preservarci da altri crimini di tal fatta ed è per questo che, chiunque oggi abbia consapevolezza di quanto accadde, passi il testimone ai propri discendenti perché sappiano quello che veramente avvenne in quegli anni in Italia, ad opera dei servizi deviati dello Stato e del Governo degli Stati Uniti che finanziò massicciamente la sua campagna, rivolta al contenimento delle politiche di sinistra e del possibile svilupparsi del comunismo tra i Paesi, spinti da una sorta di effetto domino. Così fu ed è sempre, gli USA hanno metodicamente compiuto e coperto atti e politiche criminali facendole apparire quali aiuti umanitari e sono intervenuti in maniera massiccia sulle politiche e sullo sviluppo dei governi stranieri, finanziando e coprendo di volta in volta chi conveniva coprire o perseguitare per realizzare e consolidare il proprio potere sull’America e sul mondo intero. Era così ieri e lo è anche oggi.Sento il dovere, ogni qualvolta vado verso il nord, di fermarmi in quella stazione ed entrare nella sala d’aspetto, ancora squarciata in simbolico ricordo imperituro di quel giorno. Trovo spesso insegnanti che vi portano gli alunni che, interdetti, ascoltano il racconto mesto dell’inverosimile obbrobrio compiuto da mani assassine. Quest’anno scolastico ho donato alla biblioteca del liceo De Sanctis, frequentato dalle mie nipoti, 2 saggi sulla strategia della tensione ed una delle mie nipoti ha portato all’esame questo tema. Sono felice per aver contribuito a far conoscere almeno a quelli del mio ambito, un periodo di cui nessuno più parla e, men che meno, a scuola.Ma oggi non è tempo di parole ma solo di lacrime mai finite di sgorgare.