Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

Abbandonare Tara

abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui

 

 

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sognare di viaggiare

Post n°587 pubblicato il 21 Marzo 2013 da odio_via_col_vento
 

 

Louis Leopold Boilly, The Geography Lesson   

 

Lui mi ha insegnato a viaggiare.
Era un uomo di grandi racconti, ma quelli sui viaggi glieli ho dovuti strappare a forza di domande, via via che crescevo. L'ho capito dopo, il perché. Perché erano viaggi legati alle guerre (ben due) e preferiva sorvolare.
Ma come si fa a sorvolare sull'Africa? Come si fa a sorvolare sui Sette Mari? Come si fa a non raccontare ad una figlia, avida di sapere, storie dell'Inghilterra piovosa, delle brughiere, delle torri di Oxford?
Lo guardavo ed era come se per me incarnasse Sandokan, e il Corsaro Nero e Ivanohe.
Che ne sapevo, io, dell'orrore vero? Vedevo solo l'avventura. 

Pian piano cominciò a lasciarsi andare davanti alle mie insistenze. A indicare sul mappamondo, col dito che scorreva lento, le traiettorie e le rotte. A tirare fuori microscopiche foto in bianco e nero da guardare con la lente di ingrandimento per scovare tutti i particolari di cui, via via, la sua voce mi narrava. 
I nomi degli alberi, la frutta esotica (non erano tempi in cui la trovavi in qualsiasi supermercato), le cascate, le savane, gli animali selvaggi.

E poi i ricordi inglesi, quella lingua che, lui fra pochi, della sua generazione, conosceva e che ha voluto a tutti costi, testardamente, che io imparassi. Trasmettendomi amore e cultura, necessità e praticità, insieme col ricordo. Un ricordo che si proiettava nel futuro, che immaginava già un mondo diverso ed una vita diversa per me.

Poi cominciarono ad arrivare in casa i libri di viaggi, libri fotografici, soprattutto. Mi piace pensare che in un cero senso anche io abbia influenzato lui, che le mie domande e le mie curiosità lo abbiano spinto a recuperare un passato duro e doloroso e trasformarlo in una cosa che arricchisce: esperienza.

Ricordo, fra tanti, un libro che si chiamava "L'Europa vista dall'Alto". Fotografie bellissime, attraverso le quali studiavo e sognavo palazzi, vie, piazze di città che erano sol nomi, in quel lontano momento, ma che mi appuntavo nel recesso del cuore con lo spillino rosso del desiderio.

Il ponte sul fiume all'ingresso di Oxford.
O Place des Vosges, a Parigi. 

Ricordo ancora la prima volta che ci ho messo piede, anni ed anni dopo. La sensazione di entrare in quella foto che avevo percorso mille volte collo sguardo e col dito.
Mi ritrovai in quello spazio aperto e istintivamente, per prima cosa, rovesciai la testa per guardare in alto, cercando di catturare il punto da cui avevo guardato la stessa scena di cui ora ero parte.
Una vertigine di memoria. Una vertigine da viaggio nel tempo. 

Anni dopo, tuttora, ripercorrere quei luoghi visti e sognati e raccontati è per me recuperare un piccolo pezzo di lui, di mio padre.
Pensare che il tempo è fatto così: vite che si susseguono, pietre che rimangono. 

 

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Commenti al Post:
stradanelbosco
stradanelbosco il 21/03/13 alle 15:21 via WEB
che infanzia meravigliosa che hai avuto!anche mio babbo mi raccontava le cose dell'ultima guerre, quelle dell'Africa. Ma era mia madre quella che solleticava la mia fantasia. Poi le uniche cinque foto di città italiane sul libro di 4^ el ( Roma, Venezia, Torino, Napoli,Firenze). E in ultimo i libri di Salgari, tutti. Non andrò mai in India. Ma vorrei andare dove ci sono quei templi sepolti dalle radici degli alberi, non ricordo mai come si chiama sto posto. Ma mi piace pure così: mica è necessario andarci, rovinerei ciò che la fantasia ha costruito in anni e anni! Ecco quel che volevo dire: sono la mia mente e la fantasia a viaggiare; i posti son là, li conosco tutti. E se un giorno dopo averci sognato tanto tanto tanto, li dovessi vedere come sono in realtà, finirebbe come la favola di Amore e Psiche. Un caro saluto. tt
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 04:04 via WEB
Ma la fantasia si sposta solo su un altro soggetto, quando hai visto la realtà. Io vorrei vederlo tutti, quei luoghi, tutti
 
   
stradanelbosco
stradanelbosco il 22/03/13 alle 07:28 via WEB
non capisco perchè la fantasia si sposta SOLO su un altro soggetto!! Boh! io facevo na riflessione e cioè che con la fantasia , non potendo vedere quei luoghi, ecc... elabora le immagini di quei posti talmente bene e a lungo e ci si crogiola tanto sopra, che poi, se per caso ne vedesse uno, potrebbe - dico potrebbe - rimanere delusa, trovandolo assai distante da quello che la fantasia ha elaborato. Sto rileggendo lo Zibaldone, come puoi notare. tt
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/03/13 alle 12:26 via WEB
È un modo di dire che non si rimane realmente delusi o comunque non si perde qualcosa. Perché si acquisisce una realtà e, semplicemente, spostiamo la nostra fantasia su un altro
 
angelorosa2010
angelorosa2010 il 21/03/13 alle 15:42 via WEB
mi capita spesso di pensare che quel meccanismo si ripete ad ogni gesto che facciamo coi notri figli, sensazioni seminate e messe lì per crescere, e per vivere, un giorno. Vita che si tramanda. Credo sia addirittura uno dei sensi della nostra vita, quei sensi che sono per altro così difficili da capire .
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 04:05 via WEB
È un forte desiderio di continuità che ci pervade
 
ciparla
ciparla il 21/03/13 alle 17:29 via WEB
E' bellissimo che tu sia riuscita a stimolare il capovolgimento dal negativo al positivo nell'esperienza di tuo padre. Come sempre, mi hai presa per mano e catapultata lì di fianco a voi, e poi a naso in sù, a guardare quel che guardavi tu...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 04:05 via WEB
I padri e le figlie femmine: una storia speciale :)
 
calipso81
calipso81 il 21/03/13 alle 20:23 via WEB
Un po' ti invio sai. A me è sempre mancata la figura di un nonno: uno mai conosciuto, l'altro morto quando avevo 4 anni. Del nonno mai conosciuto ho trovato una sua vecchia fototessera, un bel giovine moro e dagli occhi profondi con i timbri tedeschi. Mi spiegava nonna che allora tutti i ferrovieri erano con doppio documento italiano e tedesco. Ecco mi sarebbe piaciuto che mi raccontasse, lui che andava su e giù sui treni a fuoco da Napoli a Cassino. Lui che è nato in una data palindroma 11-11-(19)11
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 04:06 via WEB
Ma era mio padre, non mio nonno!
 
   
calipso81
calipso81 il 24/03/13 alle 11:57 via WEB
Lo so. Il mio babbo però non ha nulla di particolare da raccontarmi. Quello che ha vissuto tuo padre mi ha ricordato mio nonno. Che t'aggia dì. Ho l'età di DUE ricordalo :D
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 24/03/13 alle 13:29 via WEB
Lo so bene. Ma volevo sottolineare il rapporto padre-figlia. Quel l'idea di "viaggio" che in genere passano i padri (anche se mi sa che ai miei figli l'avró passata io":)
 
     
calipso81
calipso81 il 24/03/13 alle 16:49 via WEB
Non tutti i padri. Il tuo era speciale. E non tutti hanno un rapporto padre figlia come questo.
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 24/03/13 alle 17:02 via WEB
Mi pare comunque un dato molto comune, tanto da essere diventato uno stereotipo.
Non è che dietro il tuo desiderio di aver potuto conoscere un nonno non c'è piuttosto il rimpianto di un altro tipo di figura paterna ?
 
elliy.writer
elliy.writer il 21/03/13 alle 22:45 via WEB
Mi fai commuovere con questo racconto di tuo padre e del tuo cercarlo con quel gesto del guardare in alto, che poi è un guardare indietro e dentro nello stesso tempo. Già, il tempo è fatto di vite che vanno...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 04:08 via WEB
Che vanno e che lasciano dietro di sé racconti
 
Less.is.more
Less.is.more il 21/03/13 alle 23:27 via WEB
Ti immagino ad entrare in Place des Vosges. è una piazza dall'atmosfera raccolta, raffinata. Una volta stata e ammirata, quella piazza ti rimane nel cuore. Impeccabile consonanza tra il post e il dipinto :)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 04:07 via WEB
Continua ad essere il mio luogo preferito di Parigi. :)
 
magdalene57
magdalene57 il 22/03/13 alle 08:55 via WEB
Che bella storia, questa. Mi fa ricordare che quando vado per boschi, quei "suoi" boschi, mi pare di sentire la sua voce, di vedere segni del suo passaggio. Me l'aspetto di fronte dietro ogni albero.... Grazie.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 20:17 via WEB
Fanno parte del nostro mondo per sempre. Ci sono legami che vanno oltre la vita e non è facile far capire agli altri che forse acquistano una importanza ancora maggiore dopo la morte
 
ildiariodellalinda
ildiariodellalinda il 22/03/13 alle 10:57 via WEB
... colonne portanti nella nostra vita <3<3<3
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 20:18 via WEB
Vero, vero. Quando non ci sono più non cambia: lo sono e basta
 
Manfredi_Alter
Manfredi_Alter il 22/03/13 alle 12:37 via WEB
Che bello. :-)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 20:20 via WEB
:)
Ed era anche un bel signore, scanzonato, in gioventù. Poi piuttosto con una vena di malinconia. In tarda età somigliava molto a Indro Montanelli
 
quinlori
quinlori il 22/03/13 alle 16:07 via WEB
Mio padre ha sempre vissuto di ricordi e quando racconta lo fa con grande nostalgia e attaccamento al passato e alle persone della sua infanzia e gioventù,tanto da farti sentire tagliato fuori,come se lui preferisse il passato al presente. Per questo ho sempre provato fastidio quando iniziava i suoi racconti.Invidio il tuo rapporto, post emozionante.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 22/03/13 alle 20:21 via WEB
Ho sempre amato conoscere nei dettagli il passato di coloro che amo. Mi sembra di entrare, in qualche misura, a farne parte
 
fersal1957
fersal1957 il 22/03/13 alle 21:25 via WEB
Ciao...Scusa se sarò breve, ma la febbre mi sta torturando e sto usando il pc solo per distrarmi. Pensa che ieri notte a metà partita di Italia-Brasile sono crollato come una pera cotta. Stasera va un pò meglio, ma la febbre è sempre abbastanza alta e ne ho le xxxxx piene. A presto...Etcìììììì. Sorriso, Sal
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/03/13 alle 12:27 via WEB
Auguri di veloce guarigione
 
artemisia_gent
artemisia_gent il 22/03/13 alle 23:29 via WEB
anche i miei bisnonni erano viaggiatori per guerra... uno fu cavaliere di Vittorio Veneto e l'altro... perso in Russia. Poi mio nonno ha costruito strade e gallerie in tutta Italia e mio papà... ha solcato i mari su navi da guerra, ma nessuno di loro ha mai voluto condividere con me questi racconti... per contro sono una mamma con la lingua lunga che racconta tutto alle proprie bambine!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 23/03/13 alle 12:24 via WEB
È un peccato che le memorie vadano perse. Si vive la vita ANCHE per ricordarla e farla ricordare agli altri
 
atapo
atapo il 23/03/13 alle 22:21 via WEB
Mio padre avrebbe voluto viaggiare, ma per motivi economici quasi gli unici viaggi li faceva con un'associazione di ciclisti di cui faceva parte: mi restano foto... Però mi faceva viaggiare con la fantasia: mi portava al cinema spessissimo, mi faceva ascoltare e mi raccontava le opere liriche...credo che la mia vena artistica venga da lui...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 24/03/13 alle 17:01 via WEB
È molto bello questo racconto. Non hai mai parlato molto di tuo padre, mentre hai parlato molto spesso di tua madre
 
   
atapo
atapo il 24/03/13 alle 22:47 via WEB
Per un 19 marzo di qualche anno fa scrissi un post tutto per lui.
 
     
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/03/13 alle 00:27 via WEB
Non me lo ricordavo. Ci frequentavamo già?
 
     
atapo
atapo il 26/03/13 alle 10:35 via WEB
19 marzo 2009, se vuoi...tanto lo trovi facilmente coi box "Les temps perdus"...
 
fersal1957
fersal1957 il 23/03/13 alle 23:26 via WEB
Etciiiii e se non bastasse....etciuuuuu, ma non è contagioso. " Due suore venete stanno facendo l'autostop in autostrada per rientrare a Venezia. Si ferma un auto con due tedeschi a bordo: "Dove andare voi, sorelle?" chiede il conducente. "a Venesia" risponde una delle suore. "Jawohl!" dice il tedesco aprendo la portiera dell'auto. "Cos'hanno detto?" domanda l'altra suora alla compagna. "Che i la vol...!" "e alora noialtre ghe la demo...!!" Con un sorriso ti auguro una allegra Domenica. Sal
 
fersal1957
fersal1957 il 25/03/13 alle 05:58 via WEB
Se a mezzogiorno qualcuno ti dice che è notte fonda, tu contempla le stelle. Mi allontano per un pò dal Blog augurandoti a nome mio, della mia famiglia e di tutti gli amici dell'allegraBand una felice e sorridente Pasqua. Augurio che estendo anche alla tua famiglia ed ai tuoi cari. con sincero affetto e stima, Sal
 
OutOfTarget
OutOfTarget il 11/04/13 alle 13:57 via WEB
Grande papà, grande figlia. ;)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/04/13 alle 17:47 via WEB
concordo concordissimo sulla prima parte
 
mrsgarrick
mrsgarrick il 13/04/13 alle 22:58 via WEB
quanto mi sono mancati i tuoi post!
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 14/04/13 alle 03:41 via WEB
Bentornata, cara!:)
 
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