Creato da odio_via_col_vento il 03/11/2005

Abbandonare Tara

abbandonare le sicurezze, i luoghi comuni, alla scoperta di cosa c'è fuori di qui

 

 

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Al di là del dipinto - esplorando "Un bar aux le Folies-Bergere" 2

Post n°537 pubblicato il 28 Giugno 2012 da odio_via_col_vento
 

 

Ci sono tanti particolari che rischiano di sfuggirci, quando guardiamo un dipinto.
Specialmente un dipinto controverso ed "affollato" come quelli di Manet del post precedente, il "Bar aux Folies-Berger".
Affollato anche nell'apparente concentrazione sulla giovane barista bionda.

Per cominciare i personaggi che si riflettono nella specchio, alla sinistra della ragazza, appoggiati alla balconata:

 

 

Pare addirittura che fossero dei socialites parigini molto noti e molto riconoscibili per i contemporanei.

Mery Laurent è la signora con i fantastici guanti gialli; Jeanne de Marsy la donna più indietro, col cappello nero e il vestito giallo; Henri Dupray l'uomo con i baffi, alla sinistra.

 

Poi, forse ancora più nascosto, ma curiosissimo, il particolare che svela la trapezista che si esibisce nello spettacolo in corso in questo caffè-teatro.
Se ne vedono solo i piedi, calzati di verde, e le gambe, sopra il trapezio, all'estremità alta del quadro.

 

 

Altri particolari si possono dedurre da altre opere che rappresentano le Folies Bergere.

 

Queste sono le Folies Bergere dipinte da Jean Beraud, da cui si vedono bene i due balconi, quello a pian terreno, alla cui balaustra si appoggia l'uomo al centro, e il loggione superiore.

 

Questo è un bozzetto preparatorio fatto da Manet prima di dipingere il quadro:

 

 

Molto chiara il doppio livello di spazi per gli spettatori, sullo sfondo; il riflesso della barista è più coerente otticamente; la posizione dell'avventore, ribassata, fa dedurre che il bancone è rialzato; la ragazza non è più così assente, ma interagisce con l'uomo.
Ma se l'opera definitiva fosse stata così, uno spaccato della vita parigina e, forse, un pezzo di bravura di natura morta con bottiglie, in primo piano, avrebbe perso tutto il fascino che ha oggi. Conferitogli proprio da quella assenza emotiva e cronachistica della barista.
La sua stessa centralità la isola e la rende protagonista di un mondo parallelo nel quale vive e che la apparenta in un certo senso a noi spettatori, ma anche ci interroga e ci attrae per la sua alienità.

 

E infine questo è un manifesto d'epoca:

 

Poster for the Folies-Bergere / Cheret

 

in cui il dettagli più interessanti non sono gli elementi architettonici o lo spettacolo di trapezio che pubblicizza, ma l'uomo con il cappello a tuba e i baffi che parla con la barista.

 

 

[jn25-002.jpg]

 

Ma anche in questo caso il confronto con Manet è senza storia.
Da un piccolo episodio di cronaca, una scenetta di genere, Manet (se pure vide e trasse l'idea dal manifesto) crea un episodio denso di pathos, capace di sedurre e spaventare ancora oggi.
Un volto nascosto, di cui pochi tocchi siggeriscono il pallore e il rossore, denunciano una avance non gradita, o forse un ineluttabile arrendersi.
Gli occhi dell'uomo, scavati come due orbite vuote, il volto affilato dell'uomo, da cui traspare il fondo del dipinto, ad accentarne l'aria  spettrale, comunica una strana paura e una sottile ansia.

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Commenti al Post:
Less.is.more
Less.is.more il 28/06/12 alle 07:36 via WEB
Torno con più calma. Un saluto :)
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/06/12 alle 20:35 via WEB
Quando vuoi. O meglio, trova tempo e modo per andare avLondra, al Courtauld, a vedere l'opera dal vero (se già non l'hai fatto)
 
ildiariodellalinda
ildiariodellalinda il 28/06/12 alle 12:16 via WEB
Wow, che bel post ... all'epoca (92) me lo spiegò la Prof.ssa Giorgi, era un incubo per tanti, ma io gli stavo simpatica ... era la mia materia preferita in assoluto :))))
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/06/12 alle 20:34 via WEB
Avrai avuto dei meriti per essere nelle sue simpatie, no?:)
 
stradanelbosco
stradanelbosco il 28/06/12 alle 15:48 via WEB
ad essere sinceri, non posso fare altro che ringraziarti per questa analisi così pertinente, efficace e tranquilla soprattutto, di un'opera d'arte. Ma potrebbe essere stato qualsiasi altro argomento. E allora grazie. tt
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/06/12 alle 20:33 via WEB
Forse è un po' noiosa, ma io mi appassiono
 
magdalene57
magdalene57 il 28/06/12 alle 22:10 via WEB
e dai...ma allora me lo descrivi proprio come dracula...:-))))
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 28/06/12 alle 22:12 via WEB
mi hai suggestionata...:)
 
calipso81
calipso81 il 29/06/12 alle 20:52 via WEB
Me lo sono sempre chiesta e ancora di più quando ero a Parigi: ma cos'era quella città in quegli anni? doveva essere meravigliosa
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/06/12 alle 23:54 via WEB
Come l'Atene di Pericle, la Roma di Augusto, la Firenze dei Medici, la Londra elisabettiana.....
 
artemisia_gent
artemisia_gent il 29/06/12 alle 22:26 via WEB
oggi ho passato quasi tutta la mattina a osservare il dipinto nella noia degli orali... sai che per un attimo ho creduto che lo specchio fosse un inganno, specialmente osservando il riflesso delle braccia, poi ho notato la cornice.... certo che però è stupenso soffermarsi così a lungo e porsi domande...
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 29/06/12 alle 23:56 via WEB
Cosí intrigante e sotto cosí tanto aspetti
 
orologionuovo
orologionuovo il 30/06/12 alle 11:03 via WEB
...magari la invita dopo il lavoro a far due passi insieme...io non lo vedo poi così tanto inquietante...ciao ody.
 
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 30/06/12 alle 11:34 via WEB
Be' , un invito del genere, nell'Ottocento, equivaleva al una "proposta indecente'.
 
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