Abbandonare Tara

e poi c'è l'odore dei tigli


 
Conrad Kiesel, Manuela, detail. Penetrante, dolcissimo, quasi eccessivo.Ti prende per stanchezza, non evadi, lo trovi ovunque ed ovunque ti sfinisce.Puoi essere nella periferia più fredda e più cementificata, eppure sembra emergere dalle buche dell'asfalto, dai bui terrazzini dei palazzi a dieci piani, nel riverbero di un sole che a mala pena si affaccia da dietro i tetti.Lo senti e ti sembra che dietro le cortine di case ci sia un giardino segreto, uno di quei giardini folti e selvaggi, proibiti e chiusi a chiave, delle fiabe di un tempo.Un profumo intenso, che la pioggia non disperde, ma anzi diffonde e fa penetrare ovunque, attraverso i mille rivoli e le mille pozzanghere tinte di un bianco giallastro. Un profumo che ha corpo, che ha colore, che quasi ha un volto.E anche questo, il profumo dei tigli, è un segno della prepotente stagione che avanza.