trilogia mentale

POSTANO LO SCATTO DEL LORO BACIO SU FACEBOOK: ARRESTATI 2 ADOLESCENTI


 Così recitava Cyrano De Bergerac: "Un bacio - ma cos'è poi un bacio? Un giuramento un po' più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma, u'apostrofo roseo fra le parole t'amo, un segreto soffiato in bocca invece che all'orecchio, un frammento d'eternità che ronza come l'ali d'un ape, una comunione che sa di fiore, un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell'anima!"
 A guardare gli scatti che arricchiscono i profili Facebook dei nostri ragazzi (e non solo ragazzi), sembra inverosimile che altrove, come ad esempio in Marocco, possa esserci chi si ritrova in manette per aver reso pubblico sul suo profilo Facebook lo scatto che lo/la ritrae a scambiarsi un bacio con il proprio innamorato/a. La foto del loro gesto d'affetto, postata sul noto social network, è costata cara a due adolescenti marocchini rispettivamente di 14 e 15 anni, i quali, unitamente all'amico che ha scattato la foto, sono stati arrestati a Nador, cittadina portuale del nord-est del Marocco. Dopo la denuncia, resa possibile dal fatto che nel paese magrebino è un crimine scambiarsi e mostrare effusioni in pubblico, da parte di un'Associazione, casualmente imbattutasi nello "scabroso" scatto, e secondo la quale: "Tali atteggiamenti incontrollabili potrebbero diventare, più avanti, dei problemi pericolosi", immediato l'intervento della Procura che ha provveduto all'arresto dei due teenagers, e del loro amico complice, accusandoli di: "Attentato contro la morale pubblica". L'Associazione ha aggiunto inoltre che sta valutando se denunciare anche i genitori ritenendoli individui abietti, rei di «abbandono dei figli». I due ragazzi sono nel centro di detenzione per minori di Nador, la ragazza, invece, è stata portata in un centro per adolescenti di Fez. L'episodio riportato, per noi allucinante, non è un caso singolo, a gennaio qualcosa di simile è accaduto in Tunisia, dove una coppia, è stata condannata a due mesi di carcere per un bacio. La risposta, in quel caso così come in questo, non è tardata ad arrivare. Allora, un Kiss-In di protesta vide centinaia di giovani scendere per strada con lo slogan: "Arrestate tutti gli innamorati della Tunisia" ... Stavolta, dalla rete, è partita l'operazione "Baci Liberi" che vede centinaia di persone sfidare l'autorità marocchina pubblicando foto di baci sulle proprie pagine Facebook e Twitter (l'hashtag è #freeboussa). L'obiettivo?...Smuovere l'opinione pubblica arrivando a migliaia di foto, e scagionare così i tre adolescenti. Paradossale, sottolinea Viviana Mazza sul Corriere.it,  che a denunciare gli innamorati sia stato il presidente di un'associazione di difesa dei diritti umani di orientamento islamista (tale Faisal Mursi)  che fa il gestore di un locale per il gioco del Lotto (nella fede islamica è peccato). A far riflettere, ancor più,  sulla sproporzione di questa storia è il presidente dell'Associazione per i diritti umani marocchina, Chakib Jiyari,: «In questo Paese - ha commentato, annunciando che darà battaglia per la liberazione dei tre giovani - è delitto baciare una ragazza, ma non picchiarla».