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CUORE IN VIAGGIO

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Il professore di storia...

Post n°407 pubblicato il 07 Settembre 2011 da xteneraladyx

 

Premettendo che non sono mai stata una ragazza particolarmente studiosa,

non per mancanza di capacità ma proprio per pigrizia,
ho avuto la fortuna
di trovare sulla mi strada,
insegnanti che hanno lasciato in me impronte profonde.

Ricordo con particolare emozione il professore di storia delle medie.

Uno spilungone magro e un po’ curvo, completamente calvo sulla sessantina,

in perenne completo grigio e cartelletta di cuoio marrone…

Incuteva un certo terrore a tutti, soprattutto quando interrogava.

Teneva sempre un quadernetto a righe, ti chiamava alla cattedra e mentre tu

stavi lì con le ginocchia che ti facevano giacomo-giacomo,
lui tracciava una riga
verticale, che divideva esattamente in due il foglio.

 

Non so perché, ma la tracciatura di quella riga, a me ricordava la ghigliottina.

Sulla colonna di sinistra,
annotava in bella calligrafia e rigorosamente con la stilografica,

le domande che faceva all’allievo e sulla destra le risposte….

E il voto non te lo diceva finita l’interrogazione,
ma la lezione successiva
(perché poi nelle ore buche lui meditava sugli appunti di quella pagina),
sicchè te stavi con questa spada di Damocle
sulla testa,  anche un paio di giorni.

A parte questo, sapeva insegnare la storia in modo superbo.
Io non ho mai aperto il libro,
ma ricordo che non battevo ciglio per tutta la lezione…

Solo qualche appunto preso per  le date (che non sono mai state il mio forte),
sapeva essere così coinvolgente,
che le sue ore passavano in un baleno,
tranne quando sotto interrogatorio ci andavo io.

Quando gli si faceva un favore,
tipo cancellarli la lavagna o raccogliere qualcosa che gli era caduto,

aveva un modo tutto suo di ringraziare:
Diceva sempre “Dio ti benedica” e considerato tutte le volte che me l’ha detto, posso considerarmi benedetta veramente.

E benedetto fu lui, al mio esame scritto di italiano di terza media….

Quella mattina,sveglia alle 6.30…febbre a 39...
(questa era la mia reazione allo stress per gli esami  )

Di andare a scuola, nemmeno a provarci,
la scuola chiama a casa, risponde mamma:
“Se sua figlia non si presenta alla prova scritta di italiano,
siamo costretti a bocciarla”
Mamma spiega la situazione, fa un po’ la scena madre mostrandosi terrorizzata dall’idea che io perda l’anno, alla fine la direttrice propone:
“Ma se faccio venire due professori a casa sua,
pensa che sua figlia sia in grado di fare la prova?”
E mamma "sicuramente! Ci penso io…."

Che tradotto significava…
che mi avrebbe imbottito di tachipirina fino all’arrivo dei professori…
mettendomi in qualche modo in piedi e in grado di sostenere l'esame.

E così fu… e chi arrivò a casa mia ?
Il mio professore di storia.
Benedetto uomo…mi ha salvato l’anno scolastico.

In compenso scrissi un tema, tutto storto,
per via che la febbre mi faceva vedere le righe del protocollo doppie,
non ho mai avuto la più pallida idea di cosa riuscii a scrivere,
ma non doveva e
ssermi venuto tanto male
se fui promossa all'esame con OTTO! 

P.S. Ho dimenticato di precisare che feci l'esame in pigiama....

 
 
 
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