La finestra di Ciro

Mamma Papera


Non sono qui per parlarvi di Paperina, noto personaggio di Walt Disney, sempre presente nelle avventure di Topolino.                         
          Ma di una "Mamma Papera"  in carne ed ossa come noi. Si tratta della biologa Jessica Meir della University of British Columbia. Questa ricercatrice non riusciva a capacitarsi come potessero le oche indiane compiere la straordinaria impresa di migrare oltre la catena montuosa dell’Himalaya due volte l’anno, volando dalla zona di svernamento, nel sud dell’Asia, a quella di riproduzione negli altipiani dell’Asia centrale.                            
         L’eccezionalità dell’impresa è nel riuscire a sorvolare  la cima dell’Everest, dove i livelli di ossigeno sono solo circa un terzo di quello al livello del mare. Impresa questa che nessun altro volatile riesce a compiere, e noi uomini ci riusciamo sono in aerei pressurizzati.        Cosi la dottoressa, per capire meglio la eccezionale capacità fisiologica di questi volatili, ha avviato uno studio, finanziato dalla National Science Foundation Research Fellowship Grant Program,  con l'obiettivo di testare le oche indiane nella galleria del vento per registrare i diversi aspetti della loro fisiologia. Ma per fare ciò si sarebbe dovuta prima trasformare in  “Mamma Papera”. Perché, per far sì che il processo di imprinting fosse messo in moto, era necessario che fosse lei la prima persona che l’oche avessero vista , schiudendo gli occhi dopo la nascita. Solo così poteva essere accettata come loro madre adottiva. E così si è recata nel Parco Sylvan Waterfowl Heights, nella Carolina del Nord, giusto  in tempo per la schiusa dell’anno, per reclutare la sua truppa di oche indiane. Guardatevi questo breve e divertente filmato ...                           Per sette mesi di seguito, la dottoressa Meir ha trascorso i suoi giorni a stretto contatto con la sua truppa di paperelle, portandole a fare delle lunghe passeggiate. Poi , quando è venuta l’ora di  volare, ha  iniziato l’addestramento al volo, con lei su uno scooter e l’uccello al suo fianco, mentre andava ad una velocità di 50 Km orari. Guardatevi questa interessante immagine : è facile immaginare l'emozione provata dalla dottoressa Meir, che in sella al  suo scooter, procede lungo la strada con l’oca che, volandogli accanto,  a volte le spazzola la spalla, mentre fissa negli occhi questo magnifico uccello in volo, appena a pochi centimetri di distanza da lei.