Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

 

« STAFF DI BIDEN CHIEDEVA ...DOPO DUE ANNI E MEZZO DI... »

DALL’UE SOLO MAZZATE! ANCHE LA DESTRA È D'ACCORDO.

Post n°1455 pubblicato il 17 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

Adesso sarà più chiaro per molti che anche questo governo di destra, quello Meloni, è dalla parte delle élite globaliste del pianeta. Mi rivolgo naturalmente a chi maturasse ancora dei dubbi, io lo dicevo ancora prima delle ultime elezioni di settembre 2022, che non c’era da fidarsi. Il governo, entrando nel merito della questione, non farà nulla, o quasi, per fermare ad esempio, la norma Ue che imporrà ingenti spese di ristrutturazione e manutenzione ai proprietari di case, per adeguare il proprio immobile, agli standard che imporrà la stessa Ue, al fine di rendere le abitazioni meno inquinanti. Tutto rientra nel piano Green della comunità Europea, leggasi transizione ecologica, per imporre agli italiani pesanti balzelli sulla casa. La posta in gioco è altissima, e consiste in una mazzata vera e propria a carico del mattone e dei risparmi degli italiani. A peggiorare le cose c’è un mix di cattive intenzioni (a chi, da parte Ue vuole dare il colpo finale alla ricchezza privata italiana) e di crassa ignoranza (chi finge di non sapere che un conto è tirar su un casermone alla periferia di Bruxelles, altro conto è intervenire su un immobile in un borgo o in un centro storico o in un piccolo Comune italiano).

Davanti a una sfida così delicata, il governo e la maggioranza sembrano aver impostato la partita con estrema sudditanza (alla risoluzione parlamentare annunciata quattro giorni fa dal capogruppo alla Camera di Fdi, To m m a s o Foti, si è aggiunta ieri, sempre
a Montecitorio, una mozione leghista a prima firma del capogruppo Riccardo Molinari)
e anche con una certa dose di impudenza. Dal governo, infatti, non sono venute né
rodomontate, né promesse avanvera: ma è certo che l’esecutivo stia lavorando - co-
me La Verità è in grado di anticipare - SOLAMENTE per una strategia di riduzione del danno.
In fondo, è la prosecuzione di quanto avvenne un anno fa, quando la denuncia congiunta della Verità e di Confedilizia già smontò le minacce più assurde: fino a un surreale divieto di vendita e di affitto (a Bruxelles si era arrivati a ipotizzare perfino questo!) delle abita-
zioni di classe energetica inferiore a quanto le misure Ue puntassero a imporre in pro-
spettiva. Ora si tratta di fare altri passi decisi per sminare il terreno. 
Matteo Salvinj, ieri, è parso cauto: «Non sarà semplice bloccare la direttiva Ue: ho chiesto che il governo italiano si impegni», ha detto. E ancora: «Perché non si è intervenuti prima? Io sono ministro oggi e stiamo lavorando sulle alleanze internazionali. Stiamo lavorando per spiegare alla Ue che vogliamo inquinare il meno possibile, senza fare qualcosa di insensato».
Conversando con La Verità, è il viceministro dell’Ambiente, Vannia Gava, a fare il punto
della situazione, distinguendo tra ipotesi del tutto «irricevibili», altri obiettivi che invece vanno molto spalmati nel tempo, più un necessario allargamento degli spazi di decisione autonoma nazionale, e uno sforzo complessivo volto a trasformare la logica degli obblighi in incentivi.
Esordisce la Gava interloquendo con il nostro giornale: «Siamo d’accordo nel fissare un cronoprogramma, che gradualmente consenta di rigenerare il patrimonio edilizio, con risparmio energetico, riduzione dei consumi e azzeramento delle emissioni. Ma ci opponiamo assolutamente a una strategia dai ritmi serrati e non realizzabili che ha l’unica conseguenza di svalutare il patrimonio edilizio e di creare speculazioni immobiliari di cui possono beneficiare solo fondi e società stranieri».
E nel caso peggiore, cioè se passasse la tempistica più insostenibile? Allora deve pagare tutto Bruxelles: «Un crono-programma così rigido si può realizzare solo con la messa a
disposizione da parte dell’Ue di fondi straordinari con cui
sovvenzionare gli interventi dei ceti medio-bassi nella quasi totalità dei costi, ricordando che l’Italia e altri Paesi del Sud scontano un patrimonio edilizio vecchio». Ma è evidente che questa sarebbe l’i potesi peggiore: anche perché massacrerebbe i proprietari non ricompresi nella vaga definizione di «ceti medio-bassi».
E allora ecco perché occorre un «compromesso» che allarghi lo spazio dei programmi nazionali. E qui la G ava fa sapere di aver «già sentito il ministro Giancarlo Gio rgetti
per fissare un incontro con l’obiettivo di rivedere l’intero sistema di incentivi all’edilizia».
L’altra carta che la G ava intende giocare sta nella divaricazione tra un testo peggiore
(quello elaborato prima dalla Commissione Ue e poi dalla commissione Industria-ricer-ca-energia del Parlamento europeo) e una bozza un po’ meno irragionevole (quella del Consiglio dei ministri dell’Energia). E qui sta il punto: l’idea di imporre il rinnovo del parco immobiliare prevedendo per tutti gli edifici almeno la classe F nel 2030 e almeno la classe E nel 2033 è esplicitamente definita dalla G ava «irricevibile». Ora, dopo la pro-
cedura di codecisione, esistono due testi, come spiega la stessa Gava: «Il Consiglio ha
una bozza revisionata e il Parlamento ne ha un’altra, che devono essere votate nella
versione definitiva nelle prossime settimane. Dopodiché la presidenza deve metterle in-
sieme, e solo dopo Consiglio e Parlamento voteranno la versione finale».
Nella versione (peggiore) del Parlamento, «rimane l’approccio previsto inizialmente dalla Commissione, con la differenza che dal 2030 gli edifici residenziali devono essere in
classe E (non F) e che dal 2033 devono essere in classe D (non E)». Obiettivi insostenibili.
«Nella versione del Consiglio», nota invece la Gava, «l’approccio è più morbido: paletti da subito per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni importanti; obbligo di conseguire un “consumo medio” del parco immobiliare equivalente alla classe D entro il 2033». Se così fosse, ci sarebbe un passo avanti, secondo il viceministro: «Da un lato, non c’è l’obbligo di ristrutturare niente; dall’altro lato occorre fare un programma di ristrutturazioni che arrivi a un consumo “m ed io” di classe D, quindi si può iniziare a ristrutturare pian piano perché
le classi energetiche inferiori saranno compensate» da quelle che già oggi sono nelle
classi superiori.
La battaglia è solo all’inizio: sarebbe stato auspicabile che il governo fosse più deciso nel rifiutare la proposta Ue, certamente cauto nelle parole ma determinatissimo nel rifiutare tutto.
 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

RADIO DJVOCE

 

PAROLE

   

     IL TIBET NASCE LIBERO

  LASCIAMO CHE RESTI TALE

                             i

Le parole.

                       I

Le parole contano
dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

scricciolo68lbrcassetta2there0perla88sQuartoProvvisoriom12ps12Kanty0ssurfinia60Rico65moroPenna_MagicaThirteen13daniela.g0starluciilmondodichance
 

I LINK PREFERITI

DECISIONI.

 

 

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

IMMAGINI DI TE

 

 

 

 

 

CONTATTO

 

 

PASSIONE

immagine


 

 

LIBERTÀ.

 

 

Affrontare ciò che ci spaventa

è il modo migliore per superare

ciò che ancora non si conosce.

 

 

 
 

ATTIMI

 

 

 

UN GIOCO!

 

 

EMOZIONI

 

 

 

 

 

PASSAGGI

Contatore accessi gratuito

 

 

ABBRACCIO

 

  

 

 

BOCCA

 

 

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963