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Pensieri e parole...

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CIÒ CHE STA DENTRO, È CIÒ CHE STA FUORI.

Post n°1447 pubblicato il 10 Gennaio 2023 da scricciolo68lbr

Dovremmo sempre tenere a mente che il mondo che ci circonda è la fedele riproduzione di ciò che siamo interiormente, l’esterno è interno e la realtà ci fa praticamente da specchio.

Questo concetto espresso in pochissime righe, rappresenta il contenuto della “Legge dello Specchio”, una delle Leggi Universali strettamente correlata con la Legge di Risonanza, della quale parlerò in un altro post.

Ma cosa significa che la realtà circostante ci fa da specchio?

Hermann Hesse, nel suo romanzo capolavoro intitolato “Demian“, così scrive: “Quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che è dentro di noi”. In poche parole ci spiega come tutto ciò che nel mondo ci piace, tutto ciò che ammiriamo e che ci procura delle belle sensazioni, in realtà sta rispecchiando aspetti di noi che abbiamo già integrato, e che si trovano al nostro interno.

Allo stesso modo, tutto ciò che nel mondo circostante ci procura invece fastidio, rabbia, odio e che proprio non riusciamo a sopportare, altro non è che il riflesso di quegli aspetti della nostra coscienza che ancora non accettiamo e rifiutiamo.

La maggior parte degli esseri umani vive immersa in uno stato di sonno, convinta che il mondo che ci circonda sia qualcosa di “esterno” rispetto al nostro mondo interno (la coscienza) e di conseguenza avvertono il mondo come qualcosa di totalmente separato da se, si sentono separati dall’esterno, e ancora sono convinti del fatto di non aver alcun potere di modificare la propria realtà.

La Legge dello Specchio rappresenta quindi un valido aiuto e ci permette di vedere all’esterno L’immagine pressoché speculare di quelle “zone buie” di noi stessi che preferiamo non vedere e cerchiamo di nascondere nel nostro subconscio. Tutti abbiamo quelle zone oscure. Quindi se pensiamo di vedere qualcosa di sbagliato all’esterno, nelle persone, nelle circostanze o nelle varie situazioni, in realtà stiamo semplicemente “osservando” un qualcosa che si trova al nostro interno. E così sentiamo crescere in noi una delle emozioni che non ci fa stare bene più comuni e diffuse negli esseri umani: il fastidio.

Se ci dà fastidio la gelosia del nostro partner è perché anche noi abbiamo gelosia al nostro interno; se proviamo rabbia per la cattiveria dei nostri governanti e/o politici, ecco che quell’atteggiamento fa parte anche di noi; se ci dà fastidio l’aggressività del nostro collega è perché evidentemente anche l’aggressività fa parte di noi. Spesso succede che quegli stessi sentimenti magari li reprimiamo, ma dall’interno si specchiano comunque all’esterno. Non a caso i nostri fastidi attirano, in base alla Legge di Risonanza, tutte quelle persone e situazioni che ci permettono di osservare più da vicino ciò che è al nostro interno! E poi dicono che l’Universo non ci vuole bene 

La Legge dello Specchio rappresenta una forma “passiva”, quindi un semplice guardare ed osservare; questa si completa con la sua forma “attiva”, ovvero la Legge di Risonanza, dove il simile attrae il simile, proprio per… specchiarsi meglio !

Ora che siamo venuti a conoscenza un po’ meglio di questa Legge Universale, sarebbe il caso la adoperassimo e c’è ne servissimo per lavorare su noi stessi, attraverso l’autosservazione.

Osserviamo i nostri fastidi e cerchiamo di capire per quale motivo proviamo questo sentimento verso una determinata persona oppure in una determinata situazione. Questo lavorio col tempo diverrà preziosissimo e ci permetterà d’indagare meglio su chi siamo noi realmente, cosa c’è al nostro interno e, cosa più importante, su quale aspetto dobbiamo “lavorare” maggiormente per uscire dal mondo illusorio che abbiamo costruito attorno a noi, da questo sonno profondo della nostra coscienza o se preferite… da questo stato ipnotico.

La prima fase porterà alla comprensione che in realtà i difetti non sono presenti negli altri, ma sono semplicemente nostre proiezioni, quindi sono aspetti che appartengono a noi, ma non dobbiamo spaventarci: si tratta semplicemente di conoscere, di “accettare” totalmente questi difetti come nostri, affinché essi non si manifestino più all’esterno. In pratica l’accettazione è la parola chiave, poi amare e perdonare noi stessi, perché là fuori non c’è niente e nessuno da perdonare!

All’inizio non risulterà affatto semplice come lavoro, in quanto ci vuole una buona dose di sincerità e di autocritica per riconoscere in noi stessi quei difetti che abbiamo sempre criticato negli altri, ma osservandoci con costanza, quotidianamente, soprattutto nei momenti in cui gli altri ci fanno letteralmente imbestialire, possiamo fare delle “scoperte” impensabili su noi stessi e vedere come gli altri non sono altro che la gigantografia degli aspetti della nostra psiche; aspetti che non vogliamo vedere e tantomeno accettare. Spesso combattiamo contro qualcuno o qualcosa, fino ad arrivare al punto di odiarlo profondamente, senza neanche minimamente immaginare che stiamo semplicemente soffocando un nostro aspetto interioreQuesto è il sonno nel quale siamo immersi.

La Legge dello Specchio, ci da l’opportunità di riconoscere che la persona che ci sta di fronte e che ci sta facendo arrabbiare è soltanto uno specchio, che ci da l'opportunità di stare di fronte ad una parte di noi che “rifiutiamo”. Tutto questo ci offre così la possibilità di conoscerci e migliorarci. È una grande opportunità! Questo non vuol dire che non dobbiamo arrabbiarci (sarebbe bello ma difficile); dobbiamo invece sfruttare quest’opportunità che ci è concessa, perchè diventa un nuovo modo di vedere le cose. A volte arrabbiarsi fa anche bene, permette di sfogare un’energia che altrimenti resterebbe repressa se non si è ancora capaci di tramutare. Invece arrabbiarsi con consapevolezza è positivo, per il semplice fatto che in questo modo ammettiamo la piena responsabilità di ciò che proviamo. Vediamo nell’altra persona soltanto un nostro aspetto, e decidiamo liberamente di arrabbiarci.

La conferma di tutto ciò possiamo averla dal fatto che il fastidio di per sé, non è mai oggettivo, bensì soggettivo. Una determinata situazione o persona, può essere fastidiosa per me, ma non per qualcun altro ad esempio. Questo ci fa capire come in realtà non è la situazione o la persona in se ad essere sbagliata, ma siamo noi che ci auto-conferiamo una facoltà di giudizio, convinti di avere a che fare con qualcosa che sta all’esterno di noi.. mentre in realtà stiamo solo “giudicando noi stessi”.

Il buon Gesù, che la Legge dello Specchio la conosceva, disse chiaramente in un passaggio del vangelo di Matteo: “Non giudicate, e non sarete giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate, sarete misurati”. Il giudizio rivolto verso gli altri e quello rivolto a noi stessi, sono semplicemente due facce della stessa medaglia.

Basterebbe l’applicazione unanime della Legge dello Specchio per mutare il comportamento della nostra civiltà, in quanto il mondo non riflette ciò che desideriamo ma ciò che siamo.

Non lasciamo che la realtà esterna, che è una nostra proiezione mentale, prenda il sopravvento sul nostro mondo interno, che invece quello sì che è reale, perché noi siamo gli artefici del mondo, non un risultato di esso.

Quando realizzeremo che il mondo è solo una nostra  proiezione, allora e solo allora, saremo liberi da esso. In caso contrario, come accadde a Narciso nella mitologia greca, annegheremo nel mondo, convinti in maniera irreversibile, che il nostro “riflesso” sia dotato di vita propria!

“Ricordiamoci che nulla accade per caso, e che ogni persona incontrata è uno specchio, ogni dolore un’opportunità di crescita, ogni crisi un punto di rottura da cui rinascere a nuova vita.

Cambiamo ciò che sta dentro, se vogliamo che cambi ciò che sta lì fuori.

 
 
 
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