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E che problema c’è?


Non sempre ci rendiamo conto del potere che hanno le parole che pronunciamo. Tanto quelle che rivolgiamo agli altri, quanto quelle che riserviamo al nostro dialogo interiore. Eppure è immenso. Le parole danno vita a pensieri che inevitabilmente generano in noi delle emozioni.Ecco che quando siamo demotivati, spenti, annoiati... tendiamo a formularne di negativi. Perchè ci manca l'entusiasmo. Perchè vediamo il mondo esattamente come stiamo in quel momento. Dando vita - più o meno consapevolmente - ad un vortice negativo che tende a trascinarci sempre più in basso.Allo stesso modo, quando siamo elettrizzati, pieni di gioia, fiduciosi... tendiamo a vedere tutto rosa e a formulare pensieri da cui scaturiscono ulteriori emozioni positive.Se prendessimo coscienza dello stretto legame intercorrente tra i nostri pensieri e le emozioni, potremmo, con molta probabilità, imparare a gestire al meglio le varie situazioni.Quando, ad esempio, un pensiero negativo si affaccia alla mente, ridimensionandolo a quel che oggettivamente è, un pensiero e non la realtà vera e propria, potremmo evitare di dar vita a quel vortice di cui parlavamo prima. Così come diverrebbe possibile evitare di ingigantire la visione catastrofica che può derivare dal rimanere impantanati nella negatività troppo a lungo.Ok, mi dirai: "Tutto bellissimo. Ma quando ti capita l'imprevisto che proprio non ci voleva? Cosa si può fare??"Di imprevisti la vita tende a mettercene parecchi sul cammino. Molti effettivamente capitano proprio nei momenti meno opportuni. E mantenersi calmi senza cedere il passo alla negatività è tutt'altro che un passaggio automatico.Se è vero che le parole hanno, come dicevamo in apertura, un enorme potere, scegliere quelle giuste da dire quando si verificano gli imprevisti può realmente fare la differenza.La prossima volta che ti capiterà di trovarti a dover constatare l'ennesimo imprevisto che rischia di mandarti all'aria i piani dell'intera giornata, prova a dire questa frase semplicissima: "E che problema c'è?" Ti invito a farlo sul serio. Ti stupirà constatare l'effetto che genererà. La stessa situazione che ha rischiato di mandarti in tilt viene, con questa frase, magicamente ridimensionata.Ricordi quando da bambini ci disperavamo se il palloncino ci scappava dalle mani e se ne volava alto in cielo? O quando un amico dispettoso ce lo scoppiava? Per noi era un'autentica tragedia! Ma poi si avvicinava la mamma o il papà o il nonno che, mortificati dalle nostre lacrime disperate, ci dicevano proprio questo: "E che problema c'è? E' solo un palloncino!" Poi magari ce ne compravano un altro, per dimostrarci che quello che ai nostri occhi di bimbi era apparso praticamente un disastro, poi tale non era.E la maggior parte degli imprevisti con cui ci ritroviamo a dover fare i conti da grandi, grazie a Dio, è ugualmente ben poca cosa. Dicendoci questa frase ci apriamo alla possibilità di osservare la situazione da un'altra prospettiva. Ecco che l'evento imprevisto si ridimensiona, non ci ferisce più, ci apre ad una consapevolezza nuova. Ma soprattutto ci permette di salvare la nostra serenità. "Guarda che abbiamo ospiti a cena stasera!""Devi fermarti un'altra ora per chiudere un lavoro straordinario urgente""Non posso più accompagnare mamma a prendere la pensione domani, ci vai tu?""E che problema c'è?"Prova e vedrai che...- sprechi meno energie ad improvvisare una cena che ad imprecare contro la sorte- un'ora di lavoro straordinario urgente imprevisto è un evento sporadico che affatica meno di una lotta messa in campo in difesa di quella presunta tranquillità che avrai già perso accarezzando l'idea di vivere l'imprevisto come fosse una tragedia- anche negli eventi che tendono a mandare per aria i nostri programmi è possibile riscoprire qualcosa di buono.Purchè si sia pronti a guardare alle cose dalla giusta prospettiva.