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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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« Il decluttering che ti s...Sai fidarti della Vita? »

Fatti, non parole...

Post n°589 pubblicato il 29 Novembre 2022 da irene.74

"Io per te ci sarò sempre". Quante volte ti sei sentito dire questa frase, salvo poi, nei momenti più complicati della tua vita, ritrovarti solo alle prese con problemi più grandi di te? Si fa presto a parlare d'amicizia. A parole tutti siamo amici di tutti. I ti voglio bene si spargono come volantini senza valore all'ingresso dei centri commerciali. Poi ci stupiamo del profondo senso di solitudine che ci gela il cuore...

Anche nell'ambito della famiglia, spesso il discorso non cambia. Abbiamo un albero genealogico generoso e pieno. Quando ci son rogne e gatte da pelare, in molti si ricordano di noi, vantando assurdi diritti acquisiti sulla nostra innata bontà d'animo. I fratelli e le sorelle confondono il legame di sangue con uno di quei guinzagli allungabili che si lascia andare e si richiama a sé come più conviene. I cugini, ad ogni necessità, sbucano dai tombini peggio del pagliaccio di IT...

E in amore? "Sei tutta la mia vita... senza di te non potrei immaginarmi... sarò sempre al tuo fianco!" E puntualmente ti ritrovi a dover gestire, a tutti gli effetti, una vita da single. I tuoi problemi? Sono cose tue. Come anche i momenti di sconforto, le difficoltà esistenziali e le scelte più complicate... Eh già, in fondo, se ci pensi bene, avete condiviso i suoi, dovresti farteli bastare...

Perchè succede tutto ciò? Com'è possibile che le persone che ricevono da noi del bene non sentano l'urgenza di contraccambiarlo quando in difficoltà ci siamo noi? Con quale coraggio ignorano il nostro bisogno d'aiuto? E con quanta ipocrisia si ripresentano quando vedono in noi la soluzione ai loro problemi?

La verità è che in mezzo a tutto questo squallido scenario, se vogliamo uscirne vincenti, dobbiamo distogliere l'attenzione dagli altri e spostarla su di noi. Dobbiamo piuttosto chiederci perché, dopo esserci ritrovati soli, siam tornati a farci carico delle difficoltà di persone immeritevoli della nostra disponibilità. Perchè, a fronte di gesti e situazioni eclatanti che ci dimostrano quanto falsi siano i sentimenti che vengono sbandierati con leggerezza a destra e a manca, ci ostiniamo a dare valore a parole realmente prive di significato?

Una volta può succedere che io ci creda. Ma se i gesti mi rivelano una totale incoerenza, stop. Non ci credo più. Una volta posso farmi carico dei problemi degli altri e donarmi, anima e cuore, per tentare di risolverli. Ma se quando è il mio turno di aver bisogno d'aiuto mi riscopro puntualmente sola, faccio tesoro dell'esperienza e scelgo che quelle mie risorse preziose non le sprecherò più con chi non le merita.

Siamo arrivati ad un degrado tale da far sentire le persone autorizzate a disporre degli altri a proprio piacimento, senza scrupolo alcuno. Come si trattasse di oggetti, da prendere e riporre quando non servono più. Fa venire i brividi il sol pensarci. Ma se ci fermiamo a riflettere che tutto questo siamo noi a permetterlo, beh... la situazione si complica ulteriormente...

E' tempo di imparare che le parole valgono quanto le persone che le dicono. Quelle preziose son dette da persone pronte e testimoniarle nella coerenza dei gesti. Quelle vuote son pronunciate da esseri insignificanti, pronti a vivere i rapporti con gli altri all'insegna del più sfrenato opportunismo....

Cosa dobbiamo far scendere in campo? L'amore per noi stessi. Cominciamo a guardarci dal di fuori, chiediamoci: è giusto essere trattati così? E' giusto, in queste condizioni, ostinarsi a credere di non essere soli perché sommersi da bellissime frasi ad effetto che però non trovano rispondenza nella coerenza dei fatti? "La solitudine va vissuta come risorsa" mi diceva un'amica la scorsa settimana. Ed è realmente così.

Dobbiamo imparare a preferirla alle false compagnie. Questo non vuol dire necessariamente rifugiarsi in eremo lontano da tutti e da tutto. Ma sicuramente significa cominciare a prestare attenzione. I rapporti vanno bilanciati. Posso investire 100 in una relazione ma se mi ritrovo a constatare che in cambio ricevo 50, poi 30, poi 10 e poi niente... devo necessariamente correggere il tiro. Per amore di me stessa, innanzitutto. E perché ogni rapporto che viviamo ha bisogno di un unico passo, quindi se sto investendo troppo rispetto al poco dell'altro (che non intende dare di più) devo essere io a ridimensionarmi. O corro il rischio di ritrovarmi, da qui ad un tempo X, a constatare che quel cammino lo sto facendo da sola! Con l'altro appollaiato pesantemente sulle mie spalle...

Diamo un nome alle cose. Pretendiamo FATTI. Che non ha senso accontentarsi delle briciole (quando ci sono...) Meritiamo molto di più. 

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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