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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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« L'amore in terza etàSocializzare in tempo di Covid »

Un metro solo (che valga per entrambi)

Post n°536 pubblicato il 09 Febbraio 2021 da irene.74

E' costata cara la parità di coppia, guai a permettere che venga nuovamente compromesso l'equilibrio. Il punto è che non sempre si è consapevoli di ciò che accade. Si pecca di leggerezza. Si eccede con la tolleranza. E il danno è fatto. Un bel giorno ci si ritrova a dover constatare l'esistenza di una sproporzione disarmante.

Non è ammissibile la felicità a senso unico, in coppia si deve star bene in due. Questo diviene un presupposto intoccabile perché il rapporto possa consolidarsi nel tempo. Ecco che diviene necessario per i partner definire le "regole del gioco", i confini entro i quali a entrambi sia consentito muoversi, i limiti oltre i quali nessuno deve azzardarsi ad andare.

Se una cosa è ritenuta sbagliata dai partner, deve esser considerata tale per entrambi. Se un'altra è ritenuta lecita, dev'essere accessibile a tutti e due.

Eppure non sempre è così. Succede spesso che il buonsenso vada a farsi benedire. Avrai sicuramente conosciuto anche tu una di quelle coppie in cui, ad esempio, a lui è consentito andare a giocare a calcetto coi colleghi, uscire a mangiare una pizza con gli amici... tanto non fa nulla di male... mentre lei è meglio che stia a casa, coi figli, che uscire con le amiche è una frivolezza che mal si addice ad una donna sposata (e mamma, per giunta...)

Se la relazione si fonda davvero sul rispetto, è indispensabile tutelare entrambi i partner. Perché le storie che si snodano su ragionamenti come quello espresso poco fa, son destinate a dover fare i conti con l'insoddisfazione e l'infelicità, è solo questione di tempo.

Nessuno ama immolarsi come vittima sacrificale, rinunciare ai propri sogni per permettere all'altro di realizzare i suoi. Stare in coppia dev'essere un'opportunità di crescita per entrambi ma deve altresì permettere a ciascun partner di poter coltivare la propria felicità.

Pensi che una donna che si faccia carico di entrambi i ruoli genitoriali mentre il marito esce tutte le sere con gli amici, meriti davvero di vivere così? I figli si fanno in due e si dovrebbero crescere in due. L'integrazione, ancora una volta, si rivela la scelta migliore: due partner che diventano genitori non finiscono mica di vivere! Hanno tutto il diritto di continuare ad esistere come uomo e donna prima ancora che nel ruolo genitoriale. Ma tutto ciò deve avvenire senza danneggiare in alcun modo gli equilibri dei bambini. Che meritano il primo posto perché possano crescere sereni e felici.

Son tante le persone che credono sia giusto anteporre la felicità del partner alla propria. Fino a votarsi al martirio. Salvo spegnersi lentamente, giorno dopo giorno, senza più entusiasmo, automi che avanzano per forza d'inerzia.

Molte hanno una matrice affettiva che le porta ad essere predisposte al sacrificio (magari son state cresciute con la convinzione che l'amore è sofferenza. Ma non è mica vero...) E' solo questione di tempo: quando i pesi diventano eccessivamente gravosi non si ha altra scelta che la fuga. Per aver salva la vita.

Chiediti: quanto vale la mia felicità? Forse meno di quella del mio partner? E poi agisci di conseguenza. Non dico che si debba accettare solo il fatidico 50 e 50. Ma una cosa è certa: in una relazione caratterizzata da 90 e 10 la perfezione del 100 è fortemente in discussione. Meglio correggere il tiro e farlo in fretta. In fondo la felicità è anche questione di equilibri, non trovi?

 

 

 
 
 
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Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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