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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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« Con l’amore ho chiuso, d...Se son rose fioriranno... »

Meglio soli o male accompagnati?

Post n°521 pubblicato il 29 Settembre 2020 da irene.74

"Sola non ci so stare. Ho sempre vissuto in coppia. Anche se ammetto di non essere affatto felice e che ci sono tantissime limitazioni che il mio compagno mi impone quotidianamente, preferisco restare con lui piuttosto che provare ad immaginare la mia vita da single. Il single è uno sfigato. Senza amore non sta bene nessuno. Ed ho imparato proprio nei momenti più bui che mi va bene che ad amare sia solo io".

Mi son venuti i brividi leggendo queste parole. Ricche di luoghi comuni da sfatare, di schemi mentali opprimenti ed inadeguati, di distorsioni che all'occorrenza sembrano pure tornare comode ma che nella realtà dei fatti feriscono come una vera e propria arma maneggiata con eccessiva leggerezza...

E' meglio vivere un amore che non è amore o stare soli?

Sinceramente credo sia importante dare una risposta a questo quesito. Se è vero che nessuno può star bene senza amore, altrettanto vero è che non può essere considerato tale un rapporto a senso unico o fatto di divieti ed infelicità.

La routine può pure rivelarsi particolarmente rassicurante (e ce lo siamo detti chissà quante volte) ma non si deve dimenticare che il rischio di diventarne schiavi è sempre dietro l'angolo.

Sappiamo bene che il cambiamento è una componente con cui tutti dobbiamo fare i conti (più spesso di quanto potremmo essere portati ad immaginare...) Temerlo sarebbe un grosso errore. Anche perché non è detto che nasconda necessariamente fregature, anzi: spesso ci schiude le porte di nuove opportunità che non avremmo creduto possibili. Dovremmo provare a viverlo con la stessa curiosità che ci animava da bambini, quando la nostra fervida immaginazione cercava di arrivare ad una comprensione piena prima del tempo necessario.

L'amore è un ramo dell'albero della nostra vita. Non è l'albero stesso. E se non ci rende felici e non ci porta nulla di buono, se ci mortifica ripetutamente e arriva a complicarci la vita, se ci disprezza o ignora e ci lascia sole alle prese con tutto, forse la cosa realmente più saggia da fare è recidere il ramo perché trovi posto un altro più forte, migliore, al momento giusto.

E' assolutamente sbagliato considerare il single uno sfigato (forse potrebbero esserlo quelli che si convincono di essere felici in un rapporto di coppia che l'amore non sa neppure dove stia di casa?)

Il single è una persona che ha tutte le carte in regola per imparare ad amarsi e chiarirsi le idee sul tipo di relazione che potrebbe appagarlo e renderlo felice. Non necessariamente deve trattarsi di una condizione definitiva. Può pure essere una parentesi necessaria che, se vissuta bene, arrivi a tradursi in punto di forza.

E trovo immaturo l'atteggiamento di chi se la racconta, di chi giustifica l'ingiustificabile fino a farne addirittura trofeo da esibire. Non ha senso un rapporto in cui ad amare sia solo uno dei partner. Non è una relazione d'amore la coppia a senso unico (ma poi coppia di che? Di conviventi che dividono il pagamento di bollette e mutuo? Di comodo? Ok... ma non scomodiamo l'amore...)

Tutti abbiamo diritto a fare le scelte che riteniamo migliori. Ma bisognerebbe imparare ad essere brutalmente onesti con se stessi mentre si fanno le valutazioni necessarie. Se scelgo di vivere in un monolocale perché l'affitto mi costa poco e lo spazio me lo faccio bastare, va benissimo. Ma non va altrettanto bene se racconto in giro che l'appartamento in cui abito è una villa mega spaziale: COERENZA, questa sconosciuta.

Smettiamola di prenderci in giro, di offendere la nostra intelligenza, prima ancora di quella degli altri, andando a raccontare in giro castronerie assurde. Rischiamo di rovinarci la vita, di limitarci a volare basso ad oltranza. Rinunciando a potenzialità che potrebbero davvero renderci felici.

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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