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Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

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L'amore malato.

Post n°38 pubblicato il 25 Novembre 2013 da irene.74

Non ho mai nutrito particolare simpatia per le ricorrenze: la festa del papà, della mamma, della donna, degli innamorati... la giornata della lotta all'Aids, quella mondiale del bambino, o nazionale per la ricerca sul cancro... Reputo sciocco, quando non inutile, individuare una giornata per lavarci la coscienza su qualcosa che dovremmo invece sottoporre alla nostra attenzione costantemente (non una tantum...)

Oggi è la ricorrenza della giornata internazionale contro la violenza sulle donne e in tantissime città d'Italia si darà vita a molteplici iniziative finalizzate a dire basta al femminicidio. Un tema che mi sta particolarmente a cuore perché mi ha toccata in prima linea. Pur apprezzando l'impegno di coloro che in queste iniziative ci stanno mettendo l'anima con i migliori presupposti possibili, sono convinta che tutto ciò prenda davvero il tempo che trova...

Così oggi vorrei condividere con voi una riflessione alternativa ma sempre pertinente. Ti sei mai chiesto come sia possibile che le innumerevoli vittime di questa piaga devastante abbiano perso la vita proprio per le mani di una persona che hanno amato? Non è un caso, sembra piuttosto di trovarsi di fronte ad un binomio indissolubile. E alle spalle cosa c'è? Un AMORE MALATO.

Credo che in attesa che chi di dovere definisca concretamente quella tutela legale che manca e che fa di noi donne - attualmente - mera statistica, in attesa di poter vedere il braccialetto al polso degli stalker, in attesa di poter (tornare a?) credere nella giustizia non solo divina, qualcosa potremmo fare partendo proprio da noi, dal nostro piccolo mondo. Potremmo imparare ad amare.

Banale stai pensando? Prova a toglierti per un momento i paraocchi e vediamo se riesci a cogliere anche tu questi spunti di riflessione che sono sotto gli occhi di tutti... Per amare non basta mica dire ti amo. Soprattutto se pochi minuti prima hai sancito la tua prepotenza con un sonoro ceffone. Amare non vuol mica dire possedere. Il tuo partner non è la tua automobile  parcheggiata sotto casa, da mostrare con orgoglio. Se ami non hai posto nel tuo cuore per nessuna forma di violenza. Potranno esserci incomprensioni, problemi, difficoltà, ma nulla che ti possa portare a voler fare del male: se ami tutto questo potrà solo unirti di più al tuo partner.

Credo che si debba ripartire da qui. Dalla riscoperta dell'amore. Ogni coppia dovrebbe imparare ad amare. E fondamentale diventa la comunicazione. Parlarsi crea ponti capaci di abbattere qualsiasi distanza. Comunicare serve a conoscersi meglio. Confrontarsi offre l'opportunità di allargare gli orizzonti. E quando si crea un dialogo efficace, tra i due si cementa una complicità senza eguali.

Quando ti innamori di qualcuno, hai il cuore colmo di ogni bene. Noti ciò che di più bello c'è nel tuo partner. Perché non continuare ad innamorarti di lui ogni giorno? Perché dare per scontato il bello e dialogare solo quando c'è qualcosa di cui lamentarsi? Raccontarsi tutto, condividere emozioni, costruire insieme un'intesa appagante per entrambi sempre parlandosi, col cuore in mano, credo davvero faccia la differenza. E se mai un giorno ci si dovesse rendere conto di aver ahimè raggiunto il capolinea, si sarà per lo meno in grado di dirsi addio senza dar vita all'ennesimo efferato episodio di cronaca nera.

Ho scritto una poesia in memoria di Melania Rea e sarà pubblicata in un'antologia che ne omaggi il ricordo. Ho cercato di affidare ai versi il dolore che lei e le tante altre donne vittime di violenza, hanno serbato nel cuore per chissà quanto tempo. Non pensare mai che questi problemi riguardino necessariamente gli altri. Quando muore una donna, con lei muore la nostra dignità e la speranza di un futuro migliore e più giusto.

E se sopravvivi alla violenza, non è detto che ti vada meglio. Le udienze in tribunale sono interminabili. E in tutto il calvario sei sola, sola col tuo dolore, sola nell'indifferenza di chi in te vede esclusivamente un numero. Sola con la speranza che Qualcuno ti sorregga e tu possa andare avanti fino in fondo.

Quando nel tuo cammino incrocerai i passi di una di queste donne che porta addosso i segni della meschinità di un essere inferiore, lasciati attraversare il cuore da quelle lacrime e porgile un sorriso come faresti se di fronte avessi tua sorella, una tua amica, tua figlia. Risvegliare la coscienza è quello che possiamo fare davvero e che dobbiamo fare prima che ce la addormentino per sempre insieme alla nostra capacità di ragionare controcorrente.

Smarrita dentro

Omaggio a Melania Rea

 

Il silenzio delle lacrime 

è la sottile melodia 

del mio cuore  

proteso oltre l’orizzonte dei perché.

  

E geme l’anima 

sotto una pioggia di pensieri… 

l’anima geme:

resto in cerca di me.

  

Sono quattro mura bianche 

senza spazio per i chiodi 

quelle trappole che frenano 

lo scorrere del mio tempo lieve.

  

Mentre tutto scivola 

e frana lentamente 

non ho più attese: 

dissolvo ombre su di te.

 

 

 

 

 

 
 
 
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INFO


Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

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