Creato da shinano il 01/07/2008
Storia delle navi da guerra, battaglie navali

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Perchè Napoleone non poteva vincere?

Post n°51 pubblicato il 29 Novembre 2011 da shinano
 

Come mai Napoleone dopo quindici anni di guerre, malgrado abbia una perso una sola battaglia, si è trovato con un pugno di mosche in mano? Sono anni che me lo chiedo e quella che è esposta di seguito potrebbe essere una risposta sensata:

"Qui è opportuna una breve disgressione sulla politica complessiva di Napoleone e sui suoi obiettivi in termini di macrostrategia, per comprendere il panorama davanti al quale agì e le ragioni del suo fallimento finale.

Due furono i poli della sua azione, ai quali alternativamente tese, riuscendo solo in qualche rara occasione a conciliarli.
Il primo fu l'affermazione di una nuova dinastia regnante in Europa, la propria, inserita nel sistema di quelle tradizionali, il secondo consistette nella riorganizzazione del sistema politico continentale basata sulla supremazia francese e orientata in senso unitario.
Più volte si è indicata l'esperienza napoleonica fra quelle indirizzate verso la formazione di un'Europa unita. Il titolo stesso di imperatore fu coerente con i progetti di Carlo Magno, di Carlo V e persino con le pretese di egemonia continentale del secondo e del terzo Reich tedeschi.
Napoleone fa riferimento esplicito a progetti del genere nelle sue memorie di Sant'Elena.
Al conseguimento dei due obiettivi si opponevano sia le forze dell'ancien regime, rappresentate dalle case regnanti che non volevano perdere una parte consistente del proprio potere, sia le pulsioni nazionalistiche che nell'Ottocento si andavano affermando.
In particolare quelle tedesche, ma anche quelle italiane e spagnole.....
Del resto la derivazione dell'impero dalla rivoluzione bloccava all'Imperatore la strada dell'accordo con le aristocrazie locali, che gli riuscì solo in Polonia e che sarebbe stata l'unica che lo avrebbe potuto mettere in relazione con i nazionalismi centripeti spagnoli e tedeschi.
La sua pratica di imporre una nuova aristocrazia di origine francese lo mise piuttosto nelle condizioni di combatterli.
Ponendosi come avversario sia dell'assetto politico pre rivoluzionario che del nazionalismo in via di affermazione, senza riuscire a entrare in sintonia con l'articolazione dei regionalismi europei a causa della vocazione razionalista e centralizzatrice della rivoluzione francese di cui restava ‘erede, dovendosi appoggiare sulla borghesia urbana nazionalista e non riuscendo a collegarsi con le campagne gelose dei loro particolarismi e della frammentazione dei potei Napoleone finì per avere tutti contro.
Da qui la sua sconfitta finale.
L'inferiorità strategica dovuta alla vocazione minoritaria del progetto lo costrinse a tentare sempre di ribaltare la situazione sul piano tattico, attraverso spettacolari vittorie in battaglia, che la sua capacità militare gli permetteva di conseguire e il cui esito riusciva a bloccare, ma solo per breve tempo, le spinte e gli interessi che agivano contro di lui. Senza però modificare il reale rapporto di forze, che gli rimaneva sfavorevole. Nessuna battaglia, nessuna guerra è in grado di cambiare un sistema culturale ed economico.....
Quello che lo portava alla vittoria era il suo genio militare, la capacità di utilizzare nel modo più efficace le innovazioni della Francia rivoluzionaria, senza però incidere sulla situazione strategica, geopolitica, dato che mancava la finalizzazione dei successi a un progetto realizzabile di equilibrio politico, culturale ed economico europeo.....
Una macrostrategia perdente, quella di Napoleone, perché contraddittoria e incapace di collegarsi con almeno una delle realtà politiche e sociali dominanti o nascenti nell'Europa a cavallo del secolo.... (tratto da "Austerlitz, la più grande vittoria di Napoleone", Sergio Valzania)"

 
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