Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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Siamo dei miserabili...

Post n°8854 pubblicato il 05 Marzo 2020 da nina.monamour

 

Risultato immagini per immagini sulla fame nel mondo

 

 La fame può essere una bella arma, sappiamo dai libri di storia che quando si voleva conquistare una città, la si assediava così da prenderla per fame, tagliando i ponti con gli approvvigionamenti. La fame inibisce qualsiasi attività, rallenta qualunque azione. Quando tra una pubblicità e l’altra compare quella di una raccolta fondi a favore magari dei bambini africani che soffrono la fame, ci è più facile credere che il nostro apporto sia inutile; che non sta a noi porre un rimedio; che sono problemi lontani, da sopravanzare. Eppure qualcosa dentro di me brucia.

L'eliminazione, ogni anno, di decine di milioni di uomini, donne e bambini ad opera della fame è lo scandalo del nostro secolo. Ogni 5 secondi un bambino sotto i 10 anni muore di fame; allo stato attuale, l’agricoltura mondiale potrebbe nutrire senza problemi 12 miliardi di essere umani, quasi il doppio della popolazione mondiale” secondo una relazione "Destruction massive" dell'ex-relatore speciale ONU per il diritto all'alimentazione.

Esistono numerosi rischi per la sicurezza alimentare globale, l'aumento della popolazione umana, l'esaurimento delle risorse e dei suoli, i cambiamenti climatici, la volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari, la concorrenza tra colture alimentari e non alimentari, disuguaglianze nord-sud. Come prevenire le crisi alimentari? Quali risposte sanitarie, tecnologiche e politiche dovremmo immaginare? Quali modalità di decisione e negoziazione dovrebbero essere messe in atto? Migliaia di esperti hanno studiato il problema della sicurezza alimentare globale, centinaia di relazioni e raccomandazioni sono state scritte, tuttavia, la situazione non sta migliorando

Parlare di "fame", malnutrizione, a diversi livelli di intensità e quindi di impatto immediato sulla capacità di resistere ad esistere, sino a domani? Sino a quando? Domande che per una vasta quantità di essere umani (quanti vivono, per approssimazione, nell'emisfero Nord) sono retoriche e prive di senso, sono la realtà quotidiana di miliardi di esseri umani, la cui sorte individuale resta, resterà “fuori radar”.

Fame si coniuga con salute, condizioni di vita accettabili, od almeno tollerabili, esiste uno stretto legame, di andata e ritorno, fra stato di salute e livello di nutrizione (per molti, malnutrizione).

Molti medici sono emigrati, spesso scappati, la migrazione di chi sa, o vuole scappare dalla miseria e dalle malattie, produce ulteriore miseria. In Niger, ogni donna ha in media 7 figli (il tasso di fertilità più alto al mondo), ed un bambino su 7 muore prima di compiere 5 anni, quando la media dei paesi definiti ricchi è uno su 150.

La fame interessa 2 miliardi di persone nel mondo, circa 1/3 della popolazione della Terra, il business del cibo, agricoltura, manifattura alimentare, costituisce soltanto il 6 per cento dell’economia mondiale, una minuzia, quantità dieci volte minori rispetto al settore dei servizi. La cosa curiosa è che questa minuzia definisca tutto il resto; senza questa minuzia, non esisterebbe nulla di tutto il resto. E il 43 per cento della popolazione economicamente attiva del mondo, è costituita da agricoltori. Demografia, peso economico e necessità reale sono stranamente lontani, non si incrociano, restano distanti e stranieri.

L’agricoltura, l’agricoltura dei poveri, zappa e vanga, è un’attività estremamente fisica, dove gli uomini possono avere un vantaggio, le donne si sforzano, cercano di fare alcune cose, ma è chiaro che spetta agli uomini nutrire la famiglia, e tutto questo produce un’idea della vita. La sottomissione femminile aveva una sua contropartita molto precisa, in cambio, dialettica del padrone e dello schiavo,  l'uomo dava da mangiare alla donna. Nelle società opulente rompere con quest’idea può essere più semplice, più fattibile; in mondi come questo (tipo in Africa sub-sahariana) si complica, ma qui non deve essere facile neppure essere un uomo, dover provvedere e non avere provviste, fallire di continuo.

Eppure gli esperti lo sanno, l'agricoltura globale di oggi sarebbe in grado di nutrire 12 miliardi di persone, quasi il doppio della popolazione mondiale.
Dobbiamo immediatamente capire le ragioni del fallimento dei formidabili mezzi messi in atto dalla Seconda Guerra Mondiale per sradicare la fame, quindi identificare i nemici del diritto al cibo.


 
 
 
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