Un blog creato da loscrittoremascherat il 31/12/2010

Scrittore Mascherato

Un blog su scrittura e libri

 
 
 
 
 
 

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Palestra

Post n°562 pubblicato il 11 Novembre 2014 da loscrittoremascherat

Un paio di volte la settimana in pausa pranzo vado in palestra, mi serve per mantenere una parvenza di tonicità, ma soprattutto per sfogarmi e esercitare una qual forma di controllo senza gravare sulle arterie.

Non mi alleno come se dovessi vincere qualcosa, faccio un allenamento leggero che mi permette nel pomeriggio di lavorare senza essere completamente sfinito.

La mia palestra è il regno incontrastato del narcisismo, dove ciascuno si specchia in qualsiasi superficie riflettente gli capiti a tiro e contando che è pieno di uomini depilati e con le pelli lucide non capisco come qualcuno a volte non rimanga accecato.

Ed io che mentre faccio la ciclette leggo il mio reader sono un pò una mosca bianca e forse anche un pò guardato con sospetto.

Ma alla fine se dovessi raccontare cosa ho pensato in quell'ora potrei scrivere libri e libri; se me li appuntassi perchè a volte tendo a dimenticare in un nonnulla l'elaborate elucubrazioni palestrifere.

E no non tacchino le signorine maligni che non siete altro.

 

 

 

 
 
 

lo spettro

Post n°561 pubblicato il 08 Novembre 2014 da loscrittoremascherat

Il mio libro più riuscito, il più cupo e più feroce, ma anche il più letterario quello dove meglio sono riuscito a coniugare cuore e cervello.

Come non leggere un libro con un incipit così, in cui harry hole un personaggio cupo e disperato torna dal suo imposto autoesilio.

Come non leggere un libro di uno scrittore che ha trovato per un attimo la quadratura del cerchio ed ha coniugato cuore e cervello, una cosa che mi piacerebbe riuscire a fare e che invece spessissimo mi sfugge se non in momenti particolari.

Lo leggo e come sempre ne uscirò un pò provato perchè i libri di jo nesbo mi inquietano, ma nello stesso tempo mi avvincono, senza soluzione di continuità.

Sono gialli in fondo ma per me sono segni.

 
 
 

Ulivo

Post n°560 pubblicato il 03 Novembre 2014 da loscrittoremascherat

Nel caldo opprimente al limite del deserto sonnecchiavo sotto un ulivo, sentendo il vento che mi scompigliava i capelli, un vento caldo e portatore di aromi.

Pensavo alla molle lentezza dell'africa, che mi prendeva dentro e mi lasciava come sempre una malinconia dell'anima quando dovevo partire e ritornare nel vecchio continente.

Cercavo un senso a mille cose senza trovarne per una sola e con una certa indolenza pensavo che non fosse un problema.

I raggi di sole attraverso le foglie venivano deviati e colorati creando un gioco di luci e ombre sulle mie membra rilassate, gli occhi chiusi a volte venivano illuminati quando il vento giocando con la chioma dell'albero faceva muovere le foglie verdi.

Sognavo le cose che avrei voluto, senza alcuna remora per una volta.

Sognavo e desideravo.

 
 
 

stasera

Post n°559 pubblicato il 30 Ottobre 2014 da loscrittoremascherat

L'inquietudine mi ammanta, come un nero mantello.

A volte mi chiedo se sotto quel mantello c'è un corpo o una mera parvenza come quella dei cavalieri neri del signore degli anelli.

La tristezza si è depositata sul mio animo come un corvo su un ramo e faccio fatica a comprendere cosa la possa sollevare da dove si è fermata.

Faccio buon viso a cattivo gioco come sempre per non ammorbare la felicità degli altri, ma il cuore è pesante.

Cerco qualcosa, mi muovo, mi dibatto, come nuotando nella melassa, come se fossi impriogionato in una schifosa ragnatela.

A volte si può solo piegare le spalle e provare a sopportare.

Niemt'altro e sperare che panta rei non sia solo un modo per farti stare meglio.

 
 
 

tre

Post n°558 pubblicato il 28 Ottobre 2014 da loscrittoremascherat

Il più sensibile dei tre quello che ti si accuccia addosso e si ciuccia la lingua guardandoti con gli occhioni dalle ciglia lunghissime.

Un principino dai modi eleganti, quando si impunta però è difficile da riportare sulla retta via causando litigi ed urla agghiaccianti.

È quello che ti si nasconde dietro le gambe ma che da li dietro lancia sorrisi disarmanti.

Famosa è la sua frase alla maestra: lei è fortunata, ha il migliore dei tre. In questo narcisisimo un pò mi assomiglia.

Piace molto alle bimbe che tratta con una delicatezza quasi da adulto.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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