Un blog creato da loscrittoremascherat il 31/12/2010

Scrittore Mascherato

Un blog su scrittura e libri

 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

TAG

 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 80
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« El Cobra - continuapausa pranzo »

Vi presento el cobra

Post n°537 pubblicato il 16 Settembre 2014 da loscrittoremascherat

Entrò nella villa e come sempre restò affascinato dall’ordine e dalla classe della casa, gli stivali impolverati, i vestiti consunti e il sombrero colorato non facevano che aumentare la sensazione di distanza da quel mondo lustro ed opulento.

Poi ricordò il motivo per cui era li e si insinuò la paura in lui.

Salì la scalinata in marmo che partiva dal fondo dell’atrio e arrivò al piano superiore e si fermò davanti alla porta dove due figuri in piedi dall’aria minacciosa sostavano davanti alla doppia porta in legno di quercia massiccia, scuro e lucido.

Disse: - Ho notizie importanti per El Cobra –

I due si fecero da parte e dopo avere bussato alla porta si spostarono e la aprirono.

Entrò e vide uno studio arredato con velluti, legni scuri e suppellettili di argento; una scrivania imponente stava in fondo alla stanza sotto una libreria piena di tomi che lui non avrebbe mai potuto leggere perché non era capace.

Si tolse il sombrero e abbassò gli occhi non voleva incontrare quelli freddi e neri, come pozze senza fondo, della figura che sedeva in una poltrona di pelle.

Dimmi – disse; la voce era chiara e nitida sebbene pronunciata ad un tono basso e metteva i brividi alla schiena, quella voce aveva stroncato centinaia di vite, spesso per un capriccio.El Cobra vestiva abiti eleganti un panciotto, l’orologio da taschino, li portava con eleganza come se fosse nato con quelli ma il fisico che vi era sotto era scattante, nervoso, capace di movimenti rapidi, anche nell’estrarre la pistola.Pedro raccontò dello straniero e della straniera della sparatoria al saloon, di come avevano cancellato la banda che controllava il paese e di come avessero lasciato vivo solo un pistolero perché comunicasse quello che era successo il tutto con una certa dislessia che era dovuta alla paura.Alzò un attimo lo sguardo e negli occhi vede passare un lampo di rabbia e di odio, un lampo che lo fece tremare di terrore.- Uccidete quello che è rimasto vivo, appendetelo a testa in giù qui nel cortile fuori e lasciatelo li non si scappa quando si lavora per El Cobra -Il tono monocorde simile a quello di una preghiera era terribile e affascinante allo stesso tempo.Pedrò annuì ed uscì dalla stanza velocemente contento che per questa volta non fosse toccato a lui; non conosceva il detto ambasciatore non porta pena, ma anche lo avesse fatto avrebbe saputo senza ombra di dubbio che i normali proverbi non si applicavano al suo capo.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ma_be_gokey251loscrittoremascheratNoRiKo564cassetta2nurse01morkyakmariomancino.mmadoshitommyivana267maiodiadesparesidolecosechennsaifantolina2tiberis1
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

 
 
 
 
 
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963