SARCHIAPONICON

Il cielo è azzurro sopra Berlino


Da qualche tempo circola uno strano spot. E’ strano perché inizia descrivendo la grandezza dell’Italia, i personaggi che l’hanno resa grande, parla della creatività, della fantasia, dello stile e del buongusto italiani. E dopo aver descritto un passato immortale, da Giulio Cesare a Sandrocchia, passando per Leonardo, Colombo, Marco Polo, Vivaldi, il Rinascimento e gli spaghetti all’amatriciana termina dicendo: “Sì, ma adesso basta con queste stronzate. Guardiamo avanti, al futuro”. E il futuro della multinazionale dell’energia qual è? E’ una giovane donna negra con dei libri tra le mani che con sguardo radioso e passo lento ma inesorabile esce verso la luce dopo aver attraversato la storia (la biblioteca) tra due ali di bianche statue rivolte all'indietro, al loro glorioso passato. Il futuro è anche un giovane, quasi un bambino, con il pallone sotto il braccio, lo sguardo corrucciato e il viso ingrugnito che entra nello stadio come nemmeno Russel Crowe contro le belve feroci del Colosseo. Il futuro per l’Enel è “un cielo azzurro sopra Berlino”. Già, peccato che il cielo azzurro lo veda solo la Merkel perché noi, che stiamo sotto Berlino, vediamo tutto nero. Dunque è a questo “avanti” che dobbiamo guardare? Una società multietnica, dedita allo spasso, sotto un cielo tedesco? Quello che ha voluto dire la multinazionale Enel Energia con il suo spot è in realtà “scurdammoce ‘o passato, il futuro è nei fetienti, piensa a ‘o pallone e nun scassà i maroni”. Sì, però il cielo è più azzurro sopra lo Stivale, tant’è vero che la Merkel viene in vacanza qui mica va nella Foresta Nera. Bisognerà che qualcuno lo dica a Enel di non passare più questi messaggi subliminali, che qua nisciuno è fesso e che forse farebbe meglio a far arrivare le bollette agli zingari e agli immigrati invece di caricarle sulle spalle di chi non vede luce …