Creato da giramondo595 il 14/11/2008

CHIACCHERE FRA AMICI

DI TUTTO UN PO'

 

 

Non ho parole : come suoneria ha canzone registrata: multato dalla Siae

Post n°964 pubblicato il 01 Maggio 2016 da giramondo595


E' accaduto nel salone di un parrucchiere di Fiorano Modenese: a una dipendente è squillato il telefonino durante un controllo.
Un parrucchiere di Fiorano Modenese (Modena), Giuseppe Laiso, è stato multato dalla Siae per aver "diffuso musica in un pubblico esercizio senza aver pagato i diritti d'autore". E fin qui nulla di straordinario, se non fosse che a essere contestata dai funzionari è la suoneria del cellulare di una dipendente del salone, squillato proprio durante un controllo sulla radiodiffusione nel locale. Il motivo musicale consisteva infatti in una canzone registrata. L'indagine nel locale di Laiso era stata avviata perché il 68enne aveva cessato di pagare la quota annuale di 170 euro alla Siae.
Una decisione indotta da un motivo estremamente pratico: la musica veniva coperta dal rumore dei phon. Sfortuna ha però voluto che il cellulare di una collaboratrice iniziasse a squillare un motivo latinoamericano proprio di fronte agli ispettori.
Ma oltre al danno, è giunta anche la beffa. Dal verbale compilato dai funzionari della Siae risulta infatti che il brano ascoltato non era un ritmo caraibico, ma la hit "Love to Love You Baby" di Donna Summer. Un dettaglio che ha accentuato le polemiche sull'accaduto.

 

 
 
 

Alcuni anni fa...un bambino incontrò

Post n°963 pubblicato il 21 Aprile 2016 da giramondo595

il Presidente Obama, è fu protagonista di un simpatico incontro.. Anni dopo, durante un concerto del Boss un suo fan di 9 anni.. incontra il suo cantante preferito e si fa addirittura firmare la giustificazione per il ritardo a scuola..Wiva l' innocenza, Wiva l' intrapendenza, Wiva i grandi uomini della politica e dello spettacolo che si mostrano umili e generosi.

Leggete ciò che è accaduto qualche giorno durante un concerto del Boss Bruce Springsteen a Los Angeles.


Sarebbe arrivato a scuola in ritardo il giorno seguente, reduce dal concerto di Bruce Springsteen.
Xabi Glovsky - 9 anni appena e già una grande passione per il Boss - sapeva che il giorno dopo non si sarebbe svegliato in tempo per la scuola. E così, ha giocato d'anticipo. In pieno concerto (lo scorso 15 marzo alla Los Angeles Sports Arena), ha mostrato a Springsteen un cartello: non per chiedere una canzone, come fanno di solito i fan più attempati, né per salire sul palco a ballare con lui. Sul cartoncino bianco Xabi aveva scritto: "Bruce, farò tardi a scuola domani. Per favore, firmami la giustificazione". Detto, fatto. Il rocker ha fatto scortare dalla sicurezza il bambino nel backstage, insieme al padre Scott, avvocato 48enne, che racconta: "Appena ha visto mio figlio, Bruce ha esclamato: 'Ecco il grande ragazzo'. " Capisco che hai bisogno della giustificazione, te la firmerò senza problemi". Poi, gli ha chiesto il nome della sua maestra, ha preso carta e penna e ha cominciato a scrivere: " Cara Signora Jackson, Xabi ha fatto molto tardi per fare del rock'n'roll. Per cortesia, gli perdoni il ritardo! Firmato Bruce Springsteen". Il padre continua: "Xabi si è seduto di fianco a Bruce, mentre scriveva". Non appena Xabi si è seduto vicino a lui sul divano, Bruce ha amorevolmente scritto questa bellissima giustificazione. "Hanno parlato per alcuni minuti ed Il boss è stato incredibilmente gentile, amorevole e generoso. "

 

Dopo aver letto questa notizia. Mi sorgono alcune domande,alle quli vi chiedo di lasciare un vostro pensiero:

1) Vi è mai capitato qualche episodio simile?
2) Se vi foste trovate/i dalla parte della maestra, come vi sareste comportati?
3) Se voi foste trovati dalla parte dell' artista famoso avreste mai firmato una giustificazione a qualche piccolo fan per un ritardo  a scuola?

Mi auguro che questo ragazzo, resosi proganista di questo simpatico episodio, non trovi altre scuse od espedienti per coprire altri ritardi a scuola o marachelle.

 
 
 

Quando finiranno questi soprusi sulle donne?!!!..

Post n°962 pubblicato il 01 Aprile 2016 da giramondo595

è questa la riflessione che mi sorge spontanea.. Mi auguro che finisca molto presto. E che una fiumana di donne riesca a riscattarsi, a far valere i loro diritti. Tra i quali la libertà di poter sposare chi vogliano, e non essere acquistate..

Leggete il fatto di cronaca avvenuto a Napoli. Come di consueto, vi chiedo di lasciare il vostgro pensiero, senza violare la netiquette.

«Comprò» la moglie in Arabia. Il matrimonio è valido in Italia

Si sono sposati in Arabia Saudita seguendo la legge islamica, la sharia; lui ha versato a lei un «donativo nuziale» obbligatorio di 2.000 dollari: in pratica, l'ha comprata. Il nostro ministero degli Esteri aveva ritenuto non valido il matrimonio in Italia. Un giudice del Tribunale di Napoli, invece, ha stabilito il contrario: il matrimonio è valido e Yusuf, che vive a Napoli, ha il diritto di ricongiungersi con la sua Osman. Una decisione che costituisce un importante precedente e che di certo farà discutere.

Yusuf M., geometra oggi trentunenne, il 21 febbraio 2013 sposa a Jedda, in Arabia Saudita, Osman F., di sei anni più giovane; si tratta di un rito le cui forme ripropongono quelle proprie di una transazione commerciale. C'è un prezzo: nel caso di specie 2.000 dollari, che vengono versati nelle mani della moglie. Vi è la necessità di un rappresentante della volontà della sposa ed è applicabile il diritto al ripudio, atto di risoluzione unilaterale maschile. Poco dopo il matrimonio, Yusuf si trasferisce a Napoli e in novembre chiede al consolato generale italiano di Jedda il ricongiungimento con Osman, come previsto dall'articolo 4 del Testo unico sull'immigrazione. Il consolato, però, nega alla donna il visto di ingresso: manca, a giudizio dei funzionari, «documentazione idonea attendibile atta a dimostrare la propria condizione di coniuge». Il marito però non si arrende. Si rivolge all'avvocato Ciro Renino, che assieme alle colleghe Chiaralisa Uttieri ed Alessia D'Antonio prepara un'istanza al giudice civile. I legali sottolineano che, al di là delle forme, c'è una sostanza costituita dalla volontà dei due coniugi di costituire un nucleo familiare. Il Ministero degli Esteri si difende in maniera singolare. Non contesta la validità del matrimonio secondo la sharia, ma piuttosto cerca di dimostrare che quel matrimonio non è rispettoso delle regole sharia. In particolare sostiene di aver interrogato la donna con dei propri funzionari: Osman avrebbe confessato che il matrimonio neanche mai si sarebbe realizzato e che in pratica il marito non sarebbe stato neanche presente a Jedda. Il ministero sostiene poi che il religioso che ha celebrato il matrimonio, Mohamed Shaikd Alì, non ha alcuna qualifica, risultando per il governo dell'Arabia Saudita un semplice worker, cioè un operaio. «Io credo - ipotizza l'avvocato Renino - che si sia in tutti i modi cercato di evitare di creare un precedente, facendo perno su elementi estranei alla questione centrale». In ogni caso il giudice monocratico Marina Tafuri, della I sezione bis del Tribunale, accoglie il ricorso di Yusuf: «In assenza di elementi probatori che con certezza dimostrino la non autenticità del documento in parola, deve reputarsi che il rapporto di coniugio nel caso trovi fondamento». Questa la valutazione fatta nell'ordinanza: «La ricorrente avrebbe dichiarato all'ufficio Visti del consolato che Yusuf M. non era presente il giorno del matrimonio e che non avrebbe rilasciato alcuna delega in proposito. Tale circostanza, tuttavia, è contestata dalla ricorrente nel presente giudizio, né l'amministrazione, alla quale era stato richiesto, ha inviato copia della documentazione atta a confermare tale circostanza, né le istruzioni del ministero degli Affari esteri in merito alle condizioni e requisiti necessari per ottenere il visto di ingresso per ricongiungimento familiare con riguardo alla Somalia (la documentazione inviata concerne la normativa di cui TU ed il DM 85011 relativo al rilascio dei visti in generale, ma non quella relativa alla Somalia). Pertanto, tenuto conto della certificazione in atti, deve ritenersi che non siano emersi riscontri probatori sufficienti che consentano di ritenere il matrimonio in questione inesistente perché mancante di un elemento essenziale (il consenso di entrambi gli sposi), richiesto anche dal nostro ordinamento giuridico. Gli ulteriori rilievi prospettati, con riguardo alla predetta certificazione non sembrano rilevanti nel caso di specie, considerato che lo Stato Somalo ha certificato la validità del matrimonio, ivi compreso il ruolo del soggetto che lo ha officiato. In altri termini, in assenza di elementi probatori che con certezza dimostrino la non autenticità del documento in parola, deve reputarsi che il rapporto di coniugio nel caso trovi fondamento nella documentazione allegata». Il giudice nega tuttavia il risarcimento del danno, che pure era stato chiesto: «Non sembra nella fattispecie ricorrente alcuna ipotesi di dolo o colpa grave» nei confronti del ministero, «che ha esaminato e preso in considerazione la documentazione prodotta ma ha offerto della stessa una diversa interpretazione sulla base dell'istruttoria intrapresa». L'avvocato Renino tuttavia ha già deciso di appellare la sentenza richiedendo un risarcimento di circa 20.000 euro, «per i danni non patrimoniali subiti dalla coppia e corrispondenti alla lesione di diritti costituzionalmente garantiti e consolidatisi in due anni di separazione forzata».

 
 
 

Vergogna!!!!!!!

Post n°961 pubblicato il 20 Marzo 2016 da giramondo595

solo vergogna, è il sentimento che dovrebbero provare coloro che compiono simili attentati contro gli animali, contro la natura.

La caccia in scatola

speriamo che siano chiarite, le vere cause della morte di Claudio Chiarelli e del figlio Massimiliano, uccisi in Zimbabwe per errore poiché scambiati dai guardia parco, sembra, per bracconieri.

Quello che è certo è che Chiarelli padre era un cacciatore professionista e che accompagnasse facoltosi turisti in cerca di avventure artificiali e trofei, a uccidere elefanti e leoni. Come il carpigiano fondatore di Bluemarine, colpito nel 2006 "da due elefanti impazziti", eufemismo per descrivere due animali che agirono per legittima difesa. Proprio nel funestato Paese che ha portato agli onori della cronaca lo scorso anno il dentista americano Palmer che aveva ucciso, legalmente, il famoso leone Cecil.

E' questo, aldilà degli innamorati d'Africa per il verso sbagliato, e pagatori dello stupro di un Continente, il punto. Gli italiani, "popolo di santi, eroi, navigatori", lo sono anche di uccisori di animali e di organizzatori di safari non fotografici ma di canned hunting la "caccia in scatola". Basta fare una ricerca per parole dal pc e si scoprono agenzie specializzate anche made in Italy.

Animali selvatici come il leone vengono appositamente allevati in aree recintate al fine di essere cacciati. Nessuna via di fuga, anzi, l'inganno di fidarsi degli esseri umani che li crescono e li nutrono sin da piccoli con i biberon. Nel 1997 erano circa 300 i leoni prigionieri della caccia in scatola, ma adesso si stima che ce ne siano circa 6000. Il fenomeno è in crescita. Abituati al contatto umano, gli animali si avvicinano alle persone in cerca di cibo, trovando invece proiettili o frecce. In cambio gli sparatori versano una grande cifra ai tenutari e un obolo alle autorità locali.

Questa caccia per ricchi è stata definita "una disgrazia nazionale". Che solo ultimamente ha visto alcuni vettori aerei, fra cui Alitalia, vietare il trasporto dei trofei.

La vergogna bianca dell'Africa.

 
 
 

In nome di una religione e di un credo, adesso rubano l' innocenza dei bambini

Post n°960 pubblicato il 17 Marzo 2016 da giramondo595

In alcune parti del mondo, con le bambole si gioca.. Ci si diverte.Purtroppo in altre invece, le bambole, si trasformano in simbolo di morte.

Leggete la notizia e lasciate il vostro commento. Ovviamente senza trascendere in volgarità.

ISIS: BAMBINI YAZIDI ADDESTRATI A TAGLIARE LA GOLA ALLE BAMBOLE

A raccontare i dettagli è un ragazzo di 14 anni rapito dai jihadisti lo scorso agosto: "Eravamo in centinaia in quel campo. Ci insegnavano a decapitare gli infedeli"

Non è la scuola il luogo di educazione per i bambini yazidi catturati dall'Isis, la loro formazione infatti passa per i campi di addestramento dello Stato Islamico dove ciò che conta è imparare a "tagliare la testa degli infedeli". Lo spiega un ragazzo di 14 anni che racconta all'Associated Press come in Siria a "120 bambini è stata data una spada e una bambola" ricevendo l'ordine di fare pratica decapitando il pupazzo. "Mi hanno spiegato come tenere una spada e come colpire il collo" ha detto ancora l'adolescente fuggito all'inferno del Califfato e rifugiato oggi in un campo profughi nel nord dell'Iraq. Il giovane era stato catturato lo scorso agosto dai jihadisti durante un'offensiva dello Stato Islamico nel villaggio di Sulagh. L'obiettivo era quello di trasformare i ragazzi in combattenti dell'Isis. "A Farouq eravamo centinaia, tutti fra 8 e 15 anni" racconta, spiegando inoltre che l'addestramento durato circa 5 mesi, prevedeva dalle 8 alle 10 ore al giorno di esercitazioni tra l'uso di armi e studi coranici. "Ci dissero che gli yazidi erano sporchi e dovevano essere uccisi, ci spingevano a combattere l'uno contro l'altro e in un caso mi sono dovuto battere contro mio fratello, a cui ho rotto un dente" perché "se non lo avessi fatto l'istruttore minacciava di uccidermi". L'agghiacciante racconto giunge a distanza di poche settimana dalla diffusione di un video in cui un bambino, assistito da un miliziano adulto, decapita un soldato siriano, così come lo scorso mese in un altro filmato veniva mostrata l'esecuzione di 25 uomini da parte di un gruppo di adolescenti sullo sfondo dell'anfiteatro di Palmira. Secondo alcuni dati diffusi dall'Osservatorio siriano, l'Isis dispone di numerosi campi dove "addestra almeno 1100 bambini" sotto i 16 anni, tra questi 52 sarebbero già morti in combattimento.

 
 
 

Una celebre e simpatica canzone del fu Dott. Jannacci…diceva

Post n°959 pubblicato il 09 Marzo 2016 da giramondo595

per vedere di nascosto l' effetto che fa.. Ma non è di questo argomento che si parla nel post.

Invece, per vedere l'effetto che fa, ma non di nascosto, alcuni giorni fa ,
una manica di abominevoli animali, con tutto il rispetto per gli animali, mostri...con tutto il rispetto per i mostri, una manica di smidollati, che probabilmente non ha le mani callose , e la schiena ricurva segnate dal duro lavoro, che non conoscono il valore dell' amicizia. In nome di vedere l' effetto che fa hanno compiuto un macabro delitto. Hanno ucciso un loro amico.
Le notizie di cronaca, ormai la conosciamo tutti, per averla ascoltate e lette più volte al giorno. Siamo ormai bombardati quotidianamente. Mi auguro che ciò non faccia saltare nella mente di altra gente dalle caratteristiche simili a quelle degli una manica di abominevoli animali di eguagliarli e compiere simili efferati delitti. Per me, gli autori del delitto Varani, andrebbero sciolti nell' acido...uno alla volta, giusto per fargli gustare l' effetto che fa. E voi cosa ne pensate?!.. Mi raccomando, senza scendere nello scurrile e via dicendo. Secondo gli autori di questo vile e macabro delitto sono mostri, folli o soltanto criminali?

Solo ed esclusivamente per questo messaggio, vi chiedo cortesemente di non lasciarmi i famosi smack e simili. Se dovessi leggere tra i commenti e via dicendo, non esiterò a cancellarli.

Ovviamente cancellerò anche i commenti che vertono sulla famosa canzone. Grazie  
  

 
 
 

E' dir poco aberrante...facciamo attenzione

Post n°958 pubblicato il 04 Marzo 2016 da giramondo595

Califfato: i trucchi per reclutare italiane nell'Isis

Le due militanti islamiche che agganciavano su Skype le adepte del nostro Paese partivano dai pop corn, poi si parlava di fede e di Isis. Al primo approccio il tono è ironico, confidenziale. Ci si guadagna la fiducia
Sara ha gli occhi stanchi. Di giorno lavora in un call center alla periferia di Milano. Di notte, dopo che ha messo i bambini a letto, passa le ore attaccata al suo smartphone. Facebook, Skype, Whatsapp, le mail. «Ho paura che mi arrestino solo per le mie opinioni».
La maestra Bushra
Sara (il nome è di fantasia) non è una terrorista. Ma è entrata in contatto con le reclutatrici di Isis. Il punto di partenza è il blog Storie dell'Occidente. L'autrice è Bushra Haik, la «maestra» di Maria Giulia Sergio alias Fatima, la 28enne di Torre del Greco partita per la Siria. Bushra nasce a Bologna nel 1985. Origini siriane, passaporto canadese, si trasferisce a Riad in Arabia Saudita. Lì sposa un imam. I suoceri vivono in Siria, nei territori controllati da Isis. Bushra mantiene un legame con l'Italia, tutti la conoscono come una maestra di arabo e di Corano. Ma dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Paola Pirotta emerge come prepari Fatima alla partenza per la Siria. «Un uomo non dovrebbe prima salvaguardare la sua famiglia e poi partire per combattere?», chiede Maria Giulia. E Bushra: «Se tutti dovessero pensare alla famiglia nessuno combatterebbe più e lo Stato islamico sarebbe finito».
I primi approcci
Oggi sia Bushra che Fatima sono latitanti. La prima si trova a Riad dove ha dato alla luce un bambino. I suoi account Skype non sono più attivi ma sul suo blog sono comparsi nuovi post come questo: «Ero in quarta superiore. Le compagne erano diverse da me: a loro non interessava parlare di fede e a me non interessava parlare di trucco e ragazzi!». Il blog non fa mai riferimento esplicito all'Isis. Ma il filo rosso è l'esaltazione della fede come elevazione verso la superiorità spirituale. Il modus operandi è semplice. Le donne reclutano altre donne, che a loro volta reclutano altre donne. Le vittime diventano carnefici. Al primo approccio il tono è confidenziale, ironico. Ci si guadagna la fiducia. «In una lezione via Skype Bushra parlò di come fare i pop corn e poi spostò il discorso su Isis», racconta Loredana (nome di fantasia). Bushra introduce il concetto di hijra, la migrazione del Profeta, che in un'ottica di reclutamento coincide con la partenza per il Califfato.
Le allieve
Italiane, sulla trentina, le allieve quasi sempre hanno figli. Alcune, le più istruite e le meno manipolabili, si fermano ai primi discorsi. Altre, no, vanno avanti. «Spiegava quanto fosse inutile andare all'università: "Hanno successo solo le ragazze che fanno sesso con i professori", diceva». La manipolazione mira a isolare la recluta. «Cercava di convincerci che i nostri uomini non fossero abbastanza religiosi e poi prometteva di trovarcene degli altri». Attira l'attenzione anche aims-uk.org, portale dedicato alle musulmane italiane emigrate in Gran Bretagna. Tra loro, Barbara Aisha Farina, da tempo nota alle autorità. Nata a Milano, Farina si converte nel 1994, a 22 anni. Sposa l'imam Abdelkader Fall Mamour. «In anni in cui internet era poco diffuso pubblicava la rivista al-Mujahidah (La Combattente). C'era una sezione per bambini chiamata il Mujaheddino e osannava Osama Bin Laden», spiega Lorenzo Vidino, direttore del Programma sull'estremismo della George Washington University.
La rete di proselitismo ha attecchito
Oggi Farina non ha smesso con le sue pubblicazioni e gestisce, tra gli altri, il blog Madrasa di Baraka. In un documento si legge: «Le personalità femminili famose nei mass media (...) sono donne depravate e corrotte (...). Che Allah tranci le loro lingue e liberi la terra e i Suoi servi da costoro». Contattata via Facebook ci ha spiegato di «non voler essere associata ad alcun gruppo radicale». E se è difficile capire dove si fermi l'attività di tipo culturale-religiosa e dove inizi quella di reclutamento, è chiaro come la rete di proselitismo abbia attecchito in Italia. L'ultimo caso quello di Meriem Rehaily, la 19enne partita dalla provincia di Padova lo scorso luglio per la Siria. Anche lei forse vittima di una reclutatrice che, promettendole il paradiso, l'ha fatta precipitare nell'inferno del Califfato.

 

 
 
 

Che meravigliosa iniziativa..

Post n°957 pubblicato il 02 Marzo 2016 da giramondo595

La venuta al mondo di un bambino/a dona la vita ad altri suoi simili,meno fortunati del terzo mondo.

Questo è ciò che accade a Vercelli con l' iniziativa

A Vercelli per ogni bambino che nasce un bambino viene salvato.Con una Pigotta dell'UNICEF l'Amministrazione comunale festeggia l'arrivo di un nuovo nato, salvando la vita a un bambino di un paese lontano attraverso un kit salvavita. L'iniziativa si chiama "Per ogni bambino nato un bambino salvato", e consente di adottare una Pigotta, la bambola di pezza dell'UNICEF, ogni qualvolta un bambino nasce e viene registrato all'anagrafe. La Pigotta viene regalata al nuovo nato e la donazione aiuterà a crescere sano un bambino in un'altra parte del mondo, grazie alla somministrazione di un kit salvavita composto da vaccini, dosi di vitamina A, kit ostetrico per un parto sicuro, antibiotici e una zanzariera antimalaria.La Pigotta dell'UNICEF diventa così un gesto di benvenuto a un nuovo cittadino e alla sua famiglia, e nello stesso tempo un importante e concreto atto di solidarietà.

Sarebbe davvero  meraviglioso se ogni comune d' Italia adottasse questa

manifestazione di solidarietà ...Mi auguro che possa realizzare dappertutto

 

 
 
 

Curiosità:Quello che vorreste sapere sull' anno bisestile

Post n°956 pubblicato il 29 Febbraio 2016 da giramondo595

Anno bisesto: storia di un'anomalia che ritorna ogni quattro anni


Nasce tutto nel 46 a. C. quando Giulio Cesare, guidato dalla scienza dell'astronomo Sosigene si trova davanti una necessità tecnica: recuperare le ore di scarto rispetto all'anno solare, che dura 365 giorni e 6 ore
Partiamo dai detti popolari, in netta contraddizione tra loro: «Anno bisesto/anno funesto» accanto a «Anno bisesto, né baco, né moglie, né innesto» assolutamente opposti, in quanto a spirito e a rapporto col destino, a «Anno bisestile/ riempie il sacco e il barile». Ancora: secondo una tradizione che ha origine nel V secolo, in Irlanda le donne possono dichiararsi agli uomini solo il 29 febbraio. Il 2016 è dotato, appunto, di un 29 febbraio, quindi siamo nel fulcro di un anno bisestile, di un'anomalia che si conteggia ogni quattro anni.
Sosigene e il nuovo calendario
Tutto nasce nel 46 a. C. (il 708 dalla fondazione di Roma) quando Giulio Cesare, nella sua qualità di Pontefice Massimo, seguendo le spiegazioni scientifiche di Sosigene, astronomo alessandrino, introdusse il nuovo calendario, che dal suo nome di condottiero romano venne detto «giuliano», anno composto di 365 giorni e, ogni quattro anni, un anno di 366 giorni. La necessità è tecnica: occorre recuperare le ore di scarto rispetto all'anno solare, che dura 365 giorni e 6 ore. L'aggiunta di un giorno agli anni bisestili serve proprio per riallineare il calendario - chiamiamolo così - «umano» con l'anno solare.
Altre curiosità storiche
Secondo l'attuale calendario gregoriano, dopo la nascita di Cristo sono bisestili gli anni il cui numero è divisibile per 4. Attenzione però: non solo bisestili quelli divisibili per cento (1800, 1900), a meno che non siano divisibili per quattrocento (ovvero il 2000 è stato bisestile). Prima non esisteva una regola fissa, la norma era regolata da decisioni politiche. Fu Ottaviano Augusto, nell'8 d. C. a imporre la decisione delle annualità bisestili, riordinando la situazione. Il primo anno bisestile fu proprio il 45 a.C. E quell'inizio fu di complicatissima gestione perché, per far coincidere di nuovo l'equinozio primaverile col 25 marzo dopo i tanti errori accumulati nel passato, era necessario allungare l'anno di 85 giorni. E così furono inventati due nuovi mesi fra novembre e dicembre all'anno precedente, uno di 33 giorni e l'altro di 34. Infatti il 46 a.C. durò ben 445 giorni, e venne chiamato giustamente «annus confusionis» (cioè «l'anno della confusione»)
Cosa significa la parola «bisestile»?
Bisogna tornare sempre lì, a Roma e alla riforma varata da Giulio Cesare. Il termine deriva dal latino «bisextus», «due volte sesto», L'uso romano prevedeva il conteggio per due volte, negli anni bisestili, del sesto giorno che precedeva le calende di marzo, cioè il 24 febbraio. «Doppio giorno sesto», quindi «bisesto». In età più tarda, quando si incominciò a contare i giorni del mese partendo dal primo, il giorno «bis sexto» di febbraio divenne il 29. E da allora quello è rimasto.
L'anomalia genera personaggi straordinari
Coloro che sono nati il 29 febbraio e hanno il loro vero compleanno solo ogni quattro anni. Appartengono a questa schiera papa Paolo III Farnese (nato in quel giorno nel 1468), Gioacchino Rossini (1792), il grande pittore Balthus (1904), l'attuale patriarca greco-ortodosso di Costantinopoli Bartolomeo II (1940), il cantante algerino Khaled (1960), il rapper Ja Rule (1976). Tutti protagonisti nel loro campo, accomunati da quella stranezza anagrafica.
Superstizione e previsioni catastrofiche
Naturalmente gli anni bisestili sono ottime calamite per la superstizione e per le previsioni catastrofiste. Molti ricorderanno che nel precedente anno bisestile alcuni pseudo-astrologi parlarono a lungo di una pseudo profezia Maya in base alla quale il 21 dicembre di quell'anno prossimo sarebbe accaduto un evento radicale di proporzioni planetarie. Alcuni sostennero la tesi, diciamo, «definitiva» della fine del mondo. Altri di una profonda trasformazione spirituale dell'umanità, altri ancora evocarono scenari apocalittici, proponendo paralleli con la scomparsa della mitica Atlantide. Il 2012, questa era l'unica verità, era collegato alla conclusione di uno dei cicli (b'ak'tun) del calendario maya. Naturalmente non è accaduto alcunché, infatti siamo qui a parlare di questo nuovo anno bisestile 2016, quattro anni dopo. Tutti sani e salvi.
Materia poetica
Infine, c'è una bella traccia letteraria. Il grande poeta brasiliano Pedro Nava, scomparso nel 1984, collocò al centro del suo «Poema Bissexto» l'angoscia di chi è nato il 29 febbraio ed è in attesa di un «non compleanno» che non arriva mai. Una metafora delle attese di riforma del suo Paese. E, insieme, il racconto di chi si sente «nato» ogni quattro anni. Ma Pedro Nava era nato il 5 giugno 1903, un giorno banale, qualsiasi. La sua fu un'invenzione d'artista. Perché subì il fascino di quell'anomalia, il 29 febbraio, facendone materia poetica.

 
 
 

Ed intanto si scopre che

Post n°955 pubblicato il 28 Febbraio 2016 da giramondo595

la parola «petaloso» spunta in un testo di botanica del 1693


L'aggettivo petaloso è già esistito. Non come parola di uso comune in italiano - questo forse, un giorno, potrebbe essere merito del piccolo Matteo, il bimbo di 8 anni del Ferrarese che l'ha scritto in un compito ricevendo i complimenti dell'Accademia della Crusca - ma in diversi trattati di botanica del Seicento. La segnalazione arriva via Twitter da Victor Rafael Veronesi, trentenne appassionato di arte e storia che ha recuperato un antico testo del botanico e farmacista inglese James Petiver in cui il fiore del peperoncino, la pimenta, viene definito «petaloso». Si tratta del libro Centuriae Decem Rariora Naturae, un registro di specie animali, vegetali e fossili scritto tra il 1693 e il 1703 con termini latini e italiani. Un precedente curioso, soprattutto perché l'autore Petiver era considerato un bravo botanico ma un pessimo latinista: nonostante fosse membro della Royal Society, la prestigiosa associazione scientifica britannica, i colleghi lo accusavano di non padroneggiare del tutto la lingua degli eruditi. Insomma, anche nel suo caso petaloso potrebbe essere stato un simpatico errore.

 
 
 

La fantasia dei bambini, premiata dagli studiosi della Crusca

Post n°954 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da giramondo595

Petaloso": il piccolo studente inventa la parola e la Crusca la promuove. Pronta per il vocabolario

Alle scuole elementari di Copparo, da oggi la parola "petaloso", inventata dal piccolo Matteo di una classe terza, farà parte del vocabolario approvato dell'Accademia della Crusca, visto il riconoscimento che l'accademia fiorentina ha dato allo studente. Tutto è nato da un lavoro sugli aggettivi - ricorda sul sito delle Nuova Ferrara la maestra Margherita Aurora che insegna nella classe terza della scuola elementare Marchesi di Copparo, insegnate diventata caso nazionale per aver lanciato le "dieci regole per non fare i compiti durante le vacanze". "Qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi - spiega -, un mio alunno ha scritto di un fiore che era 'petaloso'. La parola, benché inesistente, mi è piaciuta, così ho suggerito di inviarla all'Accademia della Crusca per una valutazione. Premiato il piccolo inventore - "Abbiamo ricevuto la risposta, precisa ed esauriente" ha aggiunto la maestra Margherita, "per me vale come mille lezioni di italiano. Grazie al mio piccolo inventore Matteo". "La parola che hai inventato - si legge nella lettera mandata dall'Accademia della Crusca - è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano così come sono usate parole formate nello stesso modo: tu hai messo insieme petalo + oso, petaloso, pieno di petali , con tanti petali. Allo stesso modo in italiano ci sono pelo+oso, peloso, pieno di peli, con tanti peli e ancora coraggio+oso, coraggioso, pieno di coraggio". " La tua parola è bella e chiara - continua l'Accademia della Crusca inviata da Firenze il 16 febbraio scorso - . Ma sai come fa una parola ad entrare nel vocabolario? Perché entri in un vocabolario, bisogna che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola tra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a dire 'Come è petaloso questo fiore', ecco allora petaloso sarà diventata una parola dell'italiano".

 

 
 
 

A volte l' irruenza e la maleducazione

Post n°953 pubblicato il 18 Febbraio 2016 da giramondo595

giocano brutti scherzi e fanno arrabbiare anche i pontefici.

 

 

Papa Francesco in Messico rimprovera un giovane che ha rischiato di farlo cadere addosso ad un disabile. L'incidente è stato sfiorato al momento degli ultimi saluti al termine dell'incontro del pontefice con i giovani messicani nello stadio di Morelia. Papa Francesco stava salutando la folla quando un giovane lo ha tirato per il braccio per attirarlo più vicino a sé. Il pontefice ha rischiato per un momento di cadere e quando si è rimesso in piedi, anche grazie all'aiuto delle guardie del corpo, non ha mancato di rimbrottare per alcuni istanti il ragazzo che, tirandolo per il braccio, per poco non lo faceva rovinare addosso a un giovane disabile che si era chinato a baciare. "Non essere egoista!", ha ripetuto il Papa al giovane con espressione severa.

 

 
 
 

Curiosità: E' una cittadina tedesca il paese di Biancaneve

Post n°952 pubblicato il 04 Febbraio 2016 da giramondo595

E' in Germania il paese di Biancaneve e dei sette nani

E' una cittadina tedesca il paese di Biancaneve. Secondo il "Times", dopo diciassette anni di ricerche è stato individuato il luogo dove sarebbe stata ambientata dai Fratelli Grimm la celebre favola.

Il paese si chiama Lohr, sulle rive del fiume Meno nella Bassa Franconia in Baviera.

Castello di Maria Sophia Margaretha Catherina von Erthal In Lohr am Main.

La scoperta è stata fatta da un club di studiosi di favole, guidato dal farmacista Karlheinz Bartels. Secondo Bartels e i suoi amici Biancaneve era Maria Sophia Margaretha Catherina von Erthal. Dopo una lunga ricerca d' archivio, ecco che vengono a sapere che nel 18° secolo il signore della zona era il principe Philipp Christoph von Erthal, che viveva nel suo magnifico castello. Il 15 giugno 1729 nasce la figlia Maria Sophia. Nel castello, ora museo, è ancora conservato uno "specchio parlante", un giocattolo acustico molto in voga in quel periodo. Lo specchio fu donato dal principe alla seconda moglie, Claudia Elisabeth. Probabilmente la matrigna della fiaba. E i sette nani? Lì attorno ci sono varie miniere, e i nani erano appunto minatori. La mela, infine, potrebbe essere stata avvelenata con un derivato della belladonna, pianta che cresce abbondante in quei boschi.

 

 
 
 

Buon 2016 a tutti voi

Post n°951 pubblicato il 01 Gennaio 2016 da giramondo595

Il primo messaggio del nuovo anno

si apre con la splendida filastrocca di Gianni
Rodari. Eccola per voi

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l'anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell'anno nuovo:
per il resto anche quest'anno
sarà come gli uomini lo faranno.
(Gianni Rodari)
E con questa splendida frase di Neil Gaiman

Spero che in questo nuovo anno voi facciate errori.
Perché se state facendo errori, allora state facendo cose nuove,
provando cose nuove, imparando,vivendo, spingendo voi stessi, cambiando il mondo.
State facendo cose che non avete mai fatto prima e ancora più importante, state facendo qualcosa.
Questo è il nostro augurio per voi e per tutti noi. Fate nuovi errori.
Fate gloriosi, stupefacenti errori. Fate errori che nessuno ha fatto prima.
Non congelatevi, non fermatevi, non preoccupatevi che non sia " abbastanza buono " o che non sia perfetto,
qualunque cosa sia: arte o amore o lavoro o famiglia o vita.
Qualunque cosa abbiate paura di farla, fatela.
Fate i vostri errori, il prossimo anno e per sempre.
Neil Gaiman

 

 
 
 

Quest’ anno per gli auguri di buon anno

Post n°950 pubblicato il 31 Dicembre 2015 da giramondo595

Ho pensato di condividere questo splendido messaggio scritto dalla nostra amica Zelda.

AUGURI A TUTTI!!!
pubblicato da zelda.57

Ho pensato, vista "la natura virtuale" dei nostri rapporti, di unire agli auguri personali per un sereno 2016, un augurio speciale per i nostri blog.
Ai blog umoristici che mi fanno sorridere, auguro di non rimanere mai senza materiale da proporci, perché il sorriso è un'ottima terapia generale.
Ai blog d'informazione auguro di pubblicare notizie all'insegna della solidarietà e del miglioramento della vita quotidiana.
Ai blog di cucina di non smettere mai di deliziarci con tante gustose e tradizionali ricette.
Ai blog di opinione auguro di avere sempre del materiale a disposizione, perché soltanto attraverso il confronto permetteranno la crescita di ognuno di noi.
Ai blog che parlano delle proprie esperienze auguro lunga vita, perché aiutano tutti ad aprirci e a parlare un po' di più tra noi e di noi.
Ai blog che scrivono in difesa degli animali, auguro di poter scrivere tante storie a lieto fine, ce n'è davvero molto bisogno.
Ai blog che si espongono in difesa dei più deboli, perseguitati e maltrattati, a Voi grazie di esistere e auguro che nessuna censura possa mai colpirvi:abbiamo tanto bisogno di Voi.
Ai blog che parlano di politica auguro di parlare sempre meno con un linguaggio partitico e sempre più politico, al servizio del popolo.
Ai blog che parlano d'amore il mio augurio è scontato ^_*!
Ai blog di poesia auguro di non perdere mai ispirazione e fantasia...c'è bisogno di poesia in questo mondo!
Ai blog come questo del caro Pasquale, che considero un blog culturale e di contenuto, auguro di non perdere mai la voglia di aggiornarci e di fare di noi persone migliori.
Da profondo del mio cuore a tutti un augurio di un 2016 davvero migliore.

Mi raccomando, durante i festeggiamenti del capodanno evitiamo di sparare i botti, per il bene dei poveri cani, che soffrono


Per concludere vi regalo questo augurio

Spero che in questo nuovo anno voi facciate errori. Perché se state facendo errori, allora state facendo cose nuove, provando cose nuove, provando cose nuove, imparando,vivendo, spingendo voi stessi, cambiando il mondo. State facendo cose che non avete mai fatto prima e ancora più importante, state facendo qualcosa. Questo è il nostro augurio per voi e per tutti noi. Fate nuovi errori. Fate gloriosi, stupefacenti errori. Fate errori che nessuno ha fatto prima. Non congelatevi, non fermatevi, non preoccupatevi che non sia " abbastanza buono " o che non sia perfetto, qualunque cosa sia: arte o amore o lavoro o famiglia o vita. Qualunque cosa abbiate paura di farla, fatela. Fate i vostri errori, il prossimo anno e per sempre.
Neil Gaiman

 
 
 

BUON NATALE

Post n°949 pubblicato il 25 Dicembre 2015 da giramondo595

 


Nè ieri, nè domani.... oggi è Natale

Con queste immagini natalizie disegnate personalmente sulla sabbia,desidero fare i miei migliori auguri di uno splendido e lieto Natale a voi ed alle vostre famiglie

Ninna Nanna di Natale


Dorma, billizza mia, dorma e riposa,
chiuda ‘ a vuccuzza chi para ‘ na rosa,
dorma squietatu, cà ti guardu iu,
zuccaru miu!
Dorma e chiuda l' occhiuzu tunnu tunnu,
ca' quannu duormi tu, dorma lu munnu;
dorma lu mari, dorma la timpesta,
dorma lu vientu, dorma la furesta.
U sonnu è jutu a còglieri jurilli,
pi fari ‘ na curuna a ‘ sti capilli,
e' sta vuccuzza ‘i milu cannameli,
t' unta c' u meli.
Cu n' acu mmanu, è jutu supr' a luna,
A cùsiri li stilli ad una ad una ;
pua ti li minta ‘ncanna pi jannacca,
e cci l' attacca.
Filastrocca di Natale - Gianni Rodari
Un abete speciale
Quest'anno mi voglio fare
un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.
Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.
Un raggio di sole
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.
E poi giochi,giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare
a spalancare gli occhi:
un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
e per loro ogni giorno
all'altro è uguale,
e non è mai festa.
Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato.


dal libro " Filastrocche in cielo e in terra"
di Gianni Rodari)

 

Il presepe - Salvatore Quasimodo

Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro."


E' Natale ! Madre Teresa di Calcutta
E' Natale ogni volta che sorridi a
un fratello e gli tendi la mano.
E' Natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta che non accetti
quei principi che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E' Natale ogni volta che speri con
quelli che disperano nella povertà
fisica e spirituale.
E' Natale ogni volta che riconosci
con umiltà i tuoi limiti e la tua
debolezza.
E' Natale ogni volta che permetti al
Signore di rinascere per donarlo agli altri.
Natale tutto l' anno


gianni rodari - lo zampognaro
Se comandasse il pastore
del presepe di cartone
sai che legge farebbe,
firmandola col lungo bastone?
Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino.
Sapete che casa vi dico,
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente.
Se ci diamo la mano
i miracoli si faranno,
e il giorno di Natale
durerà tutto l'anno.

 
 
 

In attesa delle feste natalizie 3

Post n°948 pubblicato il 20 Dicembre 2015 da giramondo595

Quando riesci a provare gioia per le piccole cose campi 100 anni

Ha 101 anni, ma gioca con la neve come una bambina.

Si chiama Albina Foisy, ha 101 anni e vive nella regione del British Columbia, in Canada. Mentre viaggiava sull'auto con il figlio ha chiesto di poter scendere per giocare con la neve. «Perché è così divertente» ha spiegato l'anziana. Il figlio Armand ha postato le immagini tenere e commoventi su Facebook e ha commentato: «Ecco la prova che quando riesci a provare gioia per le piccole cose campi 100 anni».

 

 
 
 

in attesa delle feste natalizie 2

Post n°947 pubblicato il 17 Dicembre 2015 da giramondo595

La guerra delle campane di Gianni Rodari

Tratto da "Favole al telefono". - Edizione Einaudi.

Tutte le sere un viaggiatore di commercio telefonava a sua figlia e le raccontava una storia...

C'era una volta una guerra, una grande e terribile guerra, che faceva morire molti soldati da una parte e dall'altra. Noi stavamo di qua e i nostri nemici stavano di là, e ci sparavano addosso giorno e notte, ma la guerra era tanto lunga che a un certo punto ci venne a mancare il bronzo per i cannoni, non avevamo più ferro per le baionette, eccetera.
Il nostro comandante, lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone, ordinò di tirar giù tutte le campane dai campanili e di fonderle tutte insieme per fabbricare un grossissimo cannone: uno solo, ma grosso abbastanza da vincere tutta la guerra con un sol colpo.
A sollevare quel cannone ci vollero centomila grù; per trasportarlo al fronte ci vollero novantasette treni. Lo Stragenerale si fregava le mani per la contentezza e diceva: "Quando il mio cannone sparerà i nemici scapperanno fin sulla luna".
Ecco il gran momento. Il cannonissimo era puntato sui nemici. Noi ci eravamo riempiti le orecchie di ovatta, perchè il frastuono poteva romperci i timpani e la tromba di Eustachio.
Lo Stragenerale Bombone Sparone Pestafracassone ordinò: "Fuoco!"
Un artigliere premette un pulsante. E d'improvviso, da un capo all'altro del fronte, si udì un gigantesco scampanio: Din! Don! Dan!
Noi ci levammo l'ovatta dalle orecchie per sentir meglio.
"Din! Don! Dan!, tuonava il cannonissimo. E centomila echi ripetevano per monti e per valli:
"Din! Don! Dan!
"Fuoco!" gridò lo Stragenerale per la seconda volta: "Fuoco, perbacco!"
L'artigliere premette nuovamente il pulsante e di nuovo un festoso concerto di campane si diffuse di trincea in tricea. Pareva che suonassero insieme tutte le campane della nostro patria. Lo Stragenerale si strappava i capelli per la rabbia e continuò a strapparseli fin che gliene rimase uno solo.
Poi ci fu un momento di silenzio. Ed ecco che dall'altra parte del fronte, come per un segnale, rispose un allegro, assordante: Din! Don! Dan!
Perchè dovete sapere che anche il comandate dei nemici, il Mortesciallo Von Bombonen Sparonen Pestrafrakasson, aveva avuto l'idea di fabbricare un connonissimo con le campane del suo paese!
Din! Dan! Tuonava adesso il nostro cannone.
Don! Rispondeva quello dei nemici. E i soldati dei due eserciti balzavano dalle trincee, si correvano incontro, ballavano e gridavano: "Le campane, le campane! E' festa! E' scoppiata la pace!"
Lo Stragenerale e il Mortesciallo salirono sulle loro automobili e corsero lontano, e consumarono tutta la benzina, ma il suono delle campane li inseguiva ancora.


Il maestro giusto (Gianni Rodari)
C'era una volta un cane
che non sapeva abbaiare.
andO' da un lupo a farselo spiegare,
ma il lupo gli rispose
con un tale ululato
che lo fece scappare spaventato.
AndO' da un gatto, andO' da un cavallo,
e - mi vergogno a dirlo -
perfino da un pappagallo.
ImparO' dalle rane a gracidare,
dal bove a muggire,
dall'asino a ragliare,
dal topo a squittire,
dalla pecora a fare « bE' bE'»,
dalle galline a fare coccodE'.
ImparO' tante cose,
perO' non era affatto soddisfatto
e sempre si domandava
(magari con un « qua qua »...):
- Che cos'E' che non va?
Qualcuno gli risponda, se lo sa.
Forse era matto?
O forse non sapeva
scegliere il maestro adatto?

 
 
 

In attesa delle feste natalizie...

Post n°946 pubblicato il 11 Dicembre 2015 da giramondo595

Un carabiniere va in pensione e parlando con il suo collega gli domanda preoccupato come farà a passare il tempo in pensione. Il collega gli dice: "se hai un po di terra puoi mettere delle galline per le uova e dei polli per la carne". Soddisfatto il carabiniere pensionato va al negozio degli animali e ordina 50 pulcini. Il giorno dopo torna al negozio e chiede altri 50 pulcini. Il proprietario contentissimo per il guadagno consegna i pulcini e saluta calorosamente il carabiniere. Il giorno dopo il carabiniere torna al negozio e chiede altri 50 pulcini. Il proprietario per non perdere il cliente e per servirlo al meglio gli dice: "ma qualcosa non andava nei pulcini che gli ho dato finora?" il carabiniere risponde: "No no, tutto a posto sono io che non ho ancora capito se li pianto troppo profondi o se gli do troppa acqua..fatto sta che mi muoiono tutti".

 

Una sera Totti chiede alla moglie: "amò preparami una tazza di caffè" e la moglie apre il barattolo mette il caffè nella caffettiera e sbadatamente lascia il barattolo aperto, Totti accorgendosene le dice: "amò chiudi il barattolo sennò perde l'aroma" e la moglie risponde: "e che me frega tanto io so'd'a lazio.

 

Un bambino va dal padre e dice: Papà cos' è la politica? Il padre ci pensa e poi dice: Guarda te lo spiego con un esempio: io che lavoro e porto a casa i soldi sono il capitalista, tua madre che li amministra è il governo, la donna delle pulizie è la classe operaia, tu che ormai hai qualche voce in capitolo sei il popolo, tua sorella che è appena nata è il futuro. Il bambino va a dormire, ma alle due di notte la sorella comincia a piangere; il bambino va a cercare qualcuno. Va dal padre ma non lo trova, va dalla madre la quale lo manda via perché ha sonno, va dalla donna delle pulizie e la trova a letto col padre e allora torna dalla sorella e le dice: Guarda ho proprio capito cos'è la politica: i capitalisti fottono la classe operaia, il governo dorme, il popolo non lo ascolta nessuno e il futuro stà nella merda.

 

 Dio stà creando il Mondo e stà dando il nome agli uccelli: "tu, su quella roccia, che fringuelli bene, ti chiamerò....Fringuello; tu su quel pino che canti ben ti chiamerò....usignolo... e tu, bello pacciocone che stai su quel ramo, ti chiamerò Passe"- ma in quell'attimo il ramo si ruppe e il paffutello volatile stramazzò al suolo e Dio esclamò: "anzi ti chiamerò Passe-rotto!!!".

 

Un tizio si vede recapitare una bolletta telefonica di 750 euro, siccome personalmente usa il telefono pochissime volte un giorno fa finta di uscire e invece si nasconde per spiare chi usa il suo telefono. Passati pochi minuti vede il suo pappagallo volare dal trespolo al telefono e parlare con i suoi amici pennuti che sono rimasti in Brasile!  Il tizio: "Ah! Brutto fetente!! allora sei tu con le tue telefonate in brasile che mi fai arrivare le bollette così salate, ora ti sistemo io!" l'uomo prende il pappagallo e gli inchioda le ali aperte sulla parete: "Mò voglio proprio vedè come cacchio fai a telefonare 'o Brasil...Ti lascio inchiodato pè nà settimana" e se ne va.  Rimasto solo l'animale nota che di fronte a lui c'è una croce e rivolta ad essa dice: "INRI... ehi...INRI..." e dalla croce: "dimmi figliuolo" e lui: "da quanto tempo sei là sopra?" e la croce: "Eh... da duemila anni, cara creatura" e il pappagallo: "nooo ma 'ndo cazzo hai telefonato".

 

 
 
 

Barzellette a go go

Post n°945 pubblicato il 26 Novembre 2015 da giramondo595

Un' automobilista è infuriato con un meccanico presso il quale aveva comprato una batteria solamente un mese prima, e che adesso ha già smesso di funzionare:
Quando ho comprato questa batteria lei mi aveva garantito che sarebbe stata l'ultima che avrei montato sulla mia automobile!
Mi dispiace per l'inconveniente, ma non pensavo che la sua auto sarebbe durata più di quattro settimane...

Una signora non è contenta dell'investigatore cui s'è rivolta per far pedinare il marito:
Senta, io l'ho assunta per seguire mio marito e la sua a mante, ma quelloche lei mi dice ora non è affatto quello chevolevo sapere!
- Ma come? Lei voleva sapere dove si vedono, signora. No, non ha capito: io volevo sapere cosa vede quella donna in mio marito

In piena notte, un tale esce da un bar ubriaco fradicio e chiede a un passante nelle sue stesse condizioni:
- Ehi, quella roba là in alto cos'è? H sole o la luna?
- Non lo so, amico: non sono del quartiere.


In fabbrica, un operaio dice al suo capo:
- Ho saputo che Giovanni- ni, il supervisore dell'area 12, è deceduto di recente, signore. Vorrei propormi per prendere
il suo posto.
- Se il becchino è d'accordo, allora per me non c'è nessun problema


Il presidente d'una banca al consiglio di amministrazione:
- Signori, se questa assemblea si fosse tenuta una settimana fa avrei dovuto dirvi che eravamo sull'orlo del precipizio; oggi invece devo dirvi che abbiamo fatto un passo avanti rispetto a una settimana fa!


Un uomo che parla due lingue è bilingue.
Un uomo che parla tre lingue è trilingue.
Un uomo che parla una sola lingua è inglese.


Due tizi si recano in Alaska a caccia di orsi e affittano un capanno nella foresta. Uno, alzatosi presto, decide di precedere l'amico ed esce. Dopo poco si imbatte in un grizzly, ma riesce solo a ferirlo, e allora il tale, inseguito dall'animale inferocito, corre verso il capanno inciampando a pochi metri dall'ingresso. L'orso invece non riesce a fermarsi e finisce dentro al capanno. Il tale si rialza in fretta e furia, chiude la porta del capanno e grida all'amico ancora dentro:
- Tu scuoia questo, mentre io ne cerco un altro!


- Mamma, stasera esco con : Giovanni.
- Ancora?... Ma se gradisci tanto le sue attenzioni perché non lo sposi?
- Beh, proprio perché gradisco le sue attenzioni!

 

 
 
 
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 MESSAGGIO PER I GIOVANI

...Droga e alcool portano alla distruzione fisica e mentale!!! La vita e' troppo bella per essere distrutta dalle sostanze!!!!!! Vogliatevi bene !!!

http://spazio.libero.it/SARA28LUGLIO/

 

 

UN CALOROSO ABBRACCIO A TUTTI VOI

   BENVENUTI NEL MIO BLOG

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AREA PERSONALE

 

CITAZIONI DI

Beata Madre Teresa di Calcutta


Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'
oceano,
ma se non lo facessimo
l'oceano avrebbe una
goccia
in meno

Non importa quanto
si dà
ma quanto amore si
mette nel dare.


Trova un minuto
per pensare,
trova un minuto
per pregare,
trova un minuto
per ridere.

La peggiore malattia
dell'uomo?
La solitudine.


Le parole gentili
possono essere brevi
e facili da pronunciare
ma la loro eco è infinita.

 

 

GRAZIE AMICI QUESTI REGALI SONO PER VOI

 

          Grazie Solic

 

Grazie diana.fini

 

 Grazie Trappolinax ( Wanda )

Grazie aumania_12 ( Alisia )

Grazie Trappolinax ( Wanda )

grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)

questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici

Aforismi 

Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).


Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )

 Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico


E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )

 

GRAZIE PER I VOSTRI DONI

       Carissimi amici,
       grazie a tutti
       per i vostri doni.
       Questi sono solo
       una piccolissima
       rappresentanza
       della vostra amicizia
       ed affetto.
       sono felicissimo di
       ciò...bacioni
        a tutti

      vivi la vita    

      Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
      i bellissimi regali per il compleanno del mio blog

                    

               

 

SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE

Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo

'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.

A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).

E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).

Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.

Per altri curiosi proverbi andreolesi:

http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm

 

FRASI CELEBRI

Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.

La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)

Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.

L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )

Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )

 

Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.

Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )

Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz);        Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese);                                            Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci  sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)

 
 

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